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Getty Images
Gianluca Mancini, che si candida per una maglia da titolare per la sfida contro Israele (data la squalifica di Bastoni), ha parlato alla vigilia del match insieme al ct degli Azzurri Gattuso. Queste le sue parole a Sky Sport e in conferenza stampa:
MANCINI A SKY
Come si può ottenere il pass per il Mondiale? "Facendo una buona partita, vedendo i loro punti forti e i loro punti deboli. Dobbiamo fare una partita importante contro una squadra fastidiosa. All'andata abbiamo visto le loro qualità e i loro punti deboli"
Quanto volete questo Mondiale? "Tantissimo, è la cosa che vogliamo di più. La cosa più importante è pensare a noi e a quello che abbiamo fatto con il mister. C'è un bellissimo gruppo e questo penso sia la cosa più importante per creare grandi percorsi. Pensiamo partita dopo partita a cominciare da domani"
Giocherete con una difesa a 3 o 4? "Il mister prenderà le sue scelte. Il modulo è importante, ma lo è di più come andiamo in campo, come valutiamo i rischi o le cose a favore. Questa deve essere la cosa principale, domani sarà una partia tosta, da prendere con le pinze. Arrivarci carichi è importante"
MANCINI IN CONFERENZA STAMPA
Partita importante, l'approccio è quello di giocare tutte le partite come se fossero delle finali? "Sì, sempre, qualsiasi partita deve essere come una finale quando giochi con questa maglietta. Tante responsabilità, partita importante contro una squadra tosta. L'abbiamo preparata meglio, sappiamo quello che ci aspetta e quello che possiamo fare".
L'ambiente sarà particolare per vari motivi, è un test anche per la vostra tenuta? "All'andata è stata una partita folle, eravamo 4-2 e ci siamo fatti rimontare come dei polli. Abbiamo rivisto le situazioni, sappiamo dove abbiamo sbagliato e cercheremo di non ripeterli".
Sei stato tu a riprenderti la Nazionale o è la Nazionale che si è accorta di non poter fare a meno di uno dei difensori più forti d'Italia? "Grazie per il complimento. Per me la Nazionale è il sogno di ogni bambino, portare questo stemma è una cosa che mi rende molto orgoglioso. Ho sempre fatto quello che ritenevo giusto nel mio club, io spero di restare qui a Coverciano il più a lungo possibile".
Si parla tanto di coesione, ma quanto contano i principi di gioco che vi sta dando Gattuso? "L'aspetto del gruppo c'è tantissimo. Per iniziare e mantenere un percorso il gruppo è fondamentale, i successi derivano da grandi gruppi. Il mister ci spinge sempre forte. Poi il mister ci mette nelle migliori condizioni di rendere parlandoci, capendoci, guardando video... credo sia importante per creare un percorso duraturo".
Saranno Playoff, vi sentite più forti e più pronti ad un'eventualità, quasi certezza, del genere? "Finché la matematica non ci condanna non possiamo dirlo. Io non mi sono mai sentito più forte di nessuno, le partite vanno giocate e nel calcio di oggi sono sempre difficili. Magari sei favorito sulla carta ma sul campo è un'altra cosa. Noi pensiamo a noi stessi, dove siamo arrivati e dobbiamo pensare partita per partita".
Questa tua crescita dal punto di vista del comportamento in campo la vedi decisiva per il tuo percorso nella Roma e in Nazionale? "Sì, tante volte durante le partite la vivevo nella maniera non proprio giusta. Ero troppo galvanizzato da atteggiamenti che non mi riguardavano. Ho cercato di cambiare per me, perché rendo meglio. Quando sei più maturo le cose cambiano, come approcci e come vivi le partite. Non so se mi ha aiutato per tornare in Nazionale ma tutto passa dalle prestazioni al club".
Cosa conosce degli attaccanti della squadra che affronterà domani? "Conosco Solomon, ho giocato contro di lui quando era allo Shaktar. Sono comunque una squadra fastidiosa, preparata e quello offensivo è il loro reparto migliore. Dovremo stare attenti e concentrati"
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