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Italia, Mancini: “Per Zaniolo la strada è ancora lunga, ma va aspettato”

Il ct azzurro parla dei giovani rampanti del calcio italiano: "Bisogna dargli fiducia, lui e Kean forse non ci si aspettava che giocassero così presto in Nazionale"

Redazione

La nuova Nazionale di Roberto Mancini punta sui giovani. Il diktat del ct azzurro sembra chiaro, il nuovo corso si fonderà sulla linea verde che sta già valorizzando diversi giovani. Come Moise Kean e Nicolò Zaniolo, golden boy della Roma e del calcio italiano: "Mi danno del lei, sono giovani, penso che sia anche giusto - le parole di Mancini a Dazn -. Forse Zaniolo non si aspettava la chiamata. Non aveva ancora debuttato in Serie A, aveva giocato solo in Primavera. L'avevamo seguito molto agli Europei Under 19 e lui in sei mesi è migliorato moltissimo, però la strada per lui è ancora lunga. Kean era nella stessa squadra di Zaniolo agli Europei Under 19. Magari non si pensava potessero giocare così presto in Nazionale. Dai giovani c'è da aspettarsi una grandissima partita a volte, altre un po' meno. Dobbiamo assolutamente aspettarli, dar loro fiducia, perché sono giovani e hanno grande talento".

Il commissario tecnico dell'Italia continua: "Ora l'obiettivo è qualificarci all'Europeo: il nostro ranking (17° posto) è troppo brutto per essere l'Italia, e siamo una nazionale che deve andare in campo sempre per vincere. Spero sia una nazionale che piaccia perché ha dei giocatori tecnicamente bravi. Spero che questo possa avvicinare tutti i tifosi alla squadra. In questo momento c'è un buon entusiasmo e credo che questo sia molto importante. Se devo pensare a un errore fatto finora dico la seconda partita di Nations League: siamo andati in Portogallo e abbiamo cambiato completamente la squadra: forse lì potevamo cambiarne metà. Ma il nostro obiettivo è far crescere i giovani, e i giovani hanno bisogno di partite così".

Infine su Balotelli: "Deve dare molto di più e deve esultare quando fa gol, come quando era ragazzino. Mario è un giocatore di grande talento. In questo momento, avendo 29 anni, è nel pieno della maturità di un calciatore. È ancora tutto nei suoi piedi e nella sua testa. Avendolo fatto debuttare da bambino, lui sa la stima che ho per lui come calciatore e come ragazzo, però poi in un momento così bisogna fare molto di più".