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INU Lazio: “Per lo Stadio della Roma bisogna applicare le regole del Piano Regolatore”
Secondo quanto afferma Domenico Cecchini, il presidente sezione Lazio Istituto Nazionale di Urbanistica Daniel Modigliani membro del Direttivo INU Lazio, per lo Stadio della Roma bisogna applicare le regole del Piano Regolatore
Domenico Cecchini, presidente sezione Lazio Istituto Nazionale di Urbanistica Daniel Modigliani membro del Direttivo INU Lazio, afferma che: "Secondo le dichiarazioni rilasciate in questi giorni dall'Assessore Caudo le sorti del progetto del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle dipenderebbero dalla disponibilità o meno dei promotori a pagare un contributo di 50 milioni di euro, necessario (e sufficiente ?) a realizzare un nuovo tratto di metropolitana in superficie per collegare lo stadio alla fermata Eur Magliana della linea B. Sempre secondo notizie di stampa a questa cifra si dovrebbero aggiungere 270 milioni già destinati a opere pubbliche nel settore urbano, a carico dei promotori, per un totale complessivo di 320 milioni È tanto? È poco? La valutazione non può essere soggettiva. Il Piano regolatore vigente dà una risposta chiara: il contributo straordinario, da sommare agli oneri ordinari che devono essere versati dal soggetto attuatore al Comune, è pari al 66% del plusvalore immobiliare conseguibile a seguito della trasformazione. 'Tale misura può essere ridotta fino ad un minimo del 60% al fine di incentivare la qualità progettuale degli interventì (art. 20 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano). La regola è chiara. Il Comune ha tutti gli strumenti per calcolare il plusvalore conseguibile e applicare la norma del Piano. Naturalmente tutto ciò a prescindere dalle garanzie indispensabili sotto i profili ambientali e funzionali che dovranno esser attentamente valutati. In una vicenda così complessa e importante per la città non sarebbero ammissibili né valutazioni soggettive né omissioni di verifiche e di controlli".
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