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COMO, ITALY - OCTOBER 03: Head Coach Cristian Chivu of FC Internazionale attends during the FC Internazionale press conference at BPER Training Centre at Appiano Gentile on October 03, 2025 in Como, Italy. (Photo by Mattia Pistoia - Inter/Inter via Getty Images)
Dopo Gian Piero Gasperini, anche Cristian Chivu ha preso parte alla consueta conferenza stampa della vigilia a poche ore da Roma-Inter. Queste dunque le parole del tecnico neroazzurro, da "ex", in vista della sfida in programma sabato 18 all'Olimpico contro i giallorossi con fischio d'inizio alle 20:45.
Come ha ritrovato i ragazzi? "Sono tornati sani, senza problemi. Ci sono stati giocatori che hanno accumulato minuti, hanno fatto anche due partite da 90', ma gli abbiamo dato anche qualche giorno in più di riposo. Li abbiamo gestiti per averli poi al meglio della loro condizione fisica e mentale".
Affrontate la miglior difesa d’Europa nel 2025. Come si aggira questo blocco così compatto? “La Roma è stata brava a dare continuità al lavoro di Ranieri. Gasperini ha aggiunto la marcatura a uomo, hanno trovato il giusto equilibrio, mantenendo solidità. Hanno una squadra organizzata, difende bene e sa interpretare i momenti. Viene con coraggio sui riferimenti, ma sa anche difendere con blocco basso con un portiere che sta facendo bene. Serve lucidità nel capire le possibilità quando loro concederanno qualcosa, dobbiamo essere svegli per agire prima possibile e fare male alla loro organizzazione difensiva”.
Può tornare più utile Bonny o Pio? “Ho tre attaccanti a disposizione, sono tutti e tre bravi ad interpretare il ruolo, a prescindere dall’avversario. Sono bravi anche a improvvisare se ci fosse bisogno”.
Cosa si aspetta di vedere? "Mi aspetto di ripartire da dove abbiamo concluso contro la Cremonese con determinazione e grinta. Serve continuità e bisogna capire i punti di forza per fare altri passi in avanti, senza tornare indietro. Siamo tutti consapevoli dell'importanza di ogni partita, abbiamo imparato a trattarle tutte come finali. Fa poca differenza se affrontiamo avversari con più fama o meno fama, ci interessa di più la nostra preparazione e la voglia di essere dominanti".
Cosa significa ritrovare Gasperini? "Con Gasperini l'esperienza è stata breve, ma ho avuto una buona impressione. Ho avuto anche conferma in quello che lui ha continuato a fare per l'innovazione che ha portato a Bergamo. A un certo punto ci siamo ispirati, abbiamo capito che è una cosa fattibile per il calcio italiano. Gode di tutta la mia stima e ammirazione, così come era quando è stato il mio allenatore. Avevo fatto una preparazione come non accadeva da molti anni. Aveva cercato di cambiare modulo, io sarei stato il suo braccetto di sinistra: ci divertivamo, purtroppo i risultati non ci sono stati. E' stato mandato via presto, poi ha dimostrato il suo valore e le sue idee. Sono contento perché è diventato un allenatore che ha ispirato tanti giovani".
Si discute tanto di Pio Esposito. Hype troppo esagerato? “Io un’idea ce l’ho, ne parlo con lui perché mi sembra giusto dargli qualche consiglio. Dobbiamo essere consapevoli che lui sia un giocatore dell’Inter e della nazionale, la pressione fa parte del gioco. Dà fastidio quando ci si mette a speculare con confronti che non hanno senso. Lui ha dimostrato che anche a 20 anni ci sa fare e ci sa stare. Deve adattarsi alle richieste della società e del calcio internazionale, lui è un giocatore internazionale. E’ un profilo importante, apprezzato e ammirato ovunque. Bisogna non dimenticarsi che è un ragazzo giovane, in due mesi gli è cambiata la vita. Era quello che desiderava, è salito sul palco, deve ballare, deve imparare a stare e anche ad accettare gli errori. La cosa più importante è che ha ancora margini di miglioramento”.
Cosa le ha trasmesso Gasperini? “Questo modo di interpretare il calcio, la fase difensiva, il coraggio nel portare innovazione. E’ stato una cosa nuova anche per tanti allenatori giovani, si sono viste cose che magari erano nella testa di molti ma nessuno aveva osato fare. Altri prendono spunti da un’idea, cercano di fare poi a modo loro, come ho fatto anche io. Bisogna sempre rubare da quelli più bravi, lui è tra quelli veramente bravi”.
Gioca Sommer? “Sì”.
Quando rientra Thuram? “Non lo so”.
Cosa vuol dire tornare a Roma da allenatore?“I quattro anni a Roma per me sono stati importanti. Ho avuto modo di assaggiare quello che era il campionato più bello del mondo, con un allenatore come Capello che mi aveva voluto. Ne ho avuti altri, da Spalletti a Voller, Bruno Conti e Delneri. Mi sono innamorato di un paese come l’Italia, di tutto quello che mi ha dato. Sono ancora qua dal 2003, ringrazio l’Italia per come mi ha accolto. L’esperienza a Roma mi ha permesso di crescere come atleta e come uomo”.
La Roma ha tanto punti nonostante pochi gol. “I margini di miglioramento ci sono per tutti. E’ solo l’inizio, siamo a ottobre e il campionato è ancora lungo. La Roma continuerà a crescere: quando arriva un allenatore nuovo non riesce in due mesi a stravolgere tutto. Continueranno a crescere con Gasperini, hanno margini di miglioramento importanti”.
CHIVU A SKY SPORT
Che tipo di partita si aspetta, anche tatticamente? "Sono due squadre che hanno qualità e ambizioni, che ambiscono ad arrivare in alto e dare continuità. Per noi quelle che sono state le ultime cinque partite, per loro un buon inizio di stagione. Bisogna essere pronti sotto tutti i punti di vista, non è una partita facile né per noi né per loro".
Che cosa si aspetta e la colpisce di Gasperini? "Noi non dobbiamo mai cambiare, poi ovviamente ci sono gli avversari. Sappiamo il valore di Gasperini e quello che lui porta nelle squadre che allena, è un grande allenatore che tutti noi stimiamo moltissimo. Conosciamo la sua idea di gioco e l'identità che dà alle squadre che allena, sarà una bella partita".
Ci sono tratti in comune tra il suo calcio e quello di Gasperini? "Non lo so. Io sono all'inizio, lui è un'ispirazione per noi allenatori giovani perché ha portato qualcosa che in Italia nessuno aveva il coraggio di fare. Ha portato l'Atalanta a livelli top in Italia e poi ha vinto anche in Europa. Tanto di cappello per il lavoro che sta facendo, per le sue idee e per le sue innovazioni che tutti noi giovani copiamo".
Che ricordi ha di Gasperini allenatore? "Mi sono trovato bene con lui, avevamo cambiato e giocavamo a tre. Io ero il braccetto di sinistra. Ricordo bene la preparazione fatta con lui, ero anche meravigliato della condizione fisica che avevo acquisito e della brillantezza che avevo. Purtroppo poi i risultati non sono stati quelli che tutti noi aspettavamo. E' stato un dispiacere, aveva bisogno di un po' di tempo per mettere in pratica le sue idee che poi è riuscito a mettere in pratica quando gli è stato dato tempo ed è riuscito a lavorare".
Che emozioni proverà nel tornare a Roma? "Sono tornato da giocatore, ora tornerò da allenatore. Roma è stato un capitolo importante della mia vita, i miei primi 4 anni in Italia. E' stata un'esperienza meravigliosa, mi ha fatto crescere come persona e giocatore. L'abitudine, le richieste del campionato italiano all'epoca che era il campionato migliore del mondo. Mi sono trovato bene. Tornare all'Olimpico fa sempre un certo effetto, è uno stadio molto piacevole in cui giocare e rappresentare la Roma, ma anche da avversario".
Come ha trovato la squadra dopo la sosta e come sta Thuram? "Sono tornati bene, senza problemi. Abbiamo avuto qualche problemino fisico con Darmian e Di Gennaro, Thuram ancora non ha ripreso e a breve inizierà a fare la riatletizzazione. Sta meglio, ha iniziato a correre piano piano e speriamo di averlo il prima possibile".
Bonny o Pio Esposito con Lautaro? "Chi ha detto che giocherà Lautaro? In questo momento abbiamo i tre attaccanti, vedremo domani chi scenderà in campo".
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