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Inchiesta radiofonica: “Soros non è mai stato interessato ad acquistare la Roma”

(Redazione Forzaroma.info) – Te la do io Tokyo, trasmissione radiofonica su Centro Suono Sport, ha ripercorso dettagliatamente l’indagine della Consob riguardo alla vicenda Soros – As Roma: abbiamo provato a riassumere in poche righe...

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(Redazione Forzaroma.info) - Te la do io Tokyo, trasmissione radiofonica su Centro Suono Sport, ha ripercorso dettagliatamente l’indagine della Consob riguardo alla vicenda Soros - As Roma: abbiamo provato a riassumere in poche righe l’inchiesta effettuata dalla www.

La Concreta manifestazione di interesse (per essere definita tale deve soddisfare tre criteri: “Bisogno di un interlocutore chiaro e individuato, di una strategia e una dimostrazione di solidità economica”) da parte di Soros è alla base dell’indagine, così come nei commenti dei comunicati da parte della Roma che parlavano di notizie false da parte della stampa.

FISHER - Nella trasmissione si parla anche di John Fisher di Gap e Banana Republic: lo statunitense avrebbe mostrato la sua disponibilità a sponsorizzare la Roma al posto di Wind ma non ha trovato riscontro. L’imprenditore ha avuto solo dei contatti con la Roma, tra cui due lettere (in cui si parla di possibili scenari in seno al pacchetto di minoranza della società ed eventuali tourneè negli Usa) e due incontri. Le conclusioni della Consob hanno evidenziato che non c’è mai stata nessuna offerta, le lettere presentavano proposte per soluzioni di investimento e niente di più.

TAMRAZ - Nella trasmissione di parla anche di Tamraz: il magnate aveva prospettato, tramite un fax nel marzo 2008 inviato allo studio Rotunno, la possibilità di prendere la Roma per 280 milioni. Da là in poi è sempre uno scambio di e-mail e contatti che non trovano riscontro concreto (si parla anche di interventi di procuratori calcistici che si presentano come mediatori per conto di Tamraz), non si riesce ad organizzare un incontro: nel settembre 2008,Tamraz aveva chiesto di acquistare la Roma coinvolgendo Unicredit ma la banca era rimasta perplessa perché il magnate non aveva dato modo di dimostrare la propria solidità economica. Anche in questo caso la Consob (dopo aver ascoltato, tra gli altri, De Giovanni di Italpetroli) dichiara che non ci sono le basi per parlare di “concreta manifestazione di interesse”, sia per il tipo di formulazione della proposta che per la verificabilità della propria base economica.

SOROS - Su Soros: nel 2007 Tacopina aveva avuto l’idea di prendere la Roma. Prima cerca di coinvolgere un imprenditore pugliese, Follieri, poi l’Inner Circle Sports (Steven Horowitz). Nell’autunno 2007 si firma con la Inner Circle una lettera di intenti (valida 30 giorni) per la ricerca di possibili soluzioni all’estero per lo sviluppo. In questa fase l’Inner Circle si propone solo come “socio” e non come possibile acquirente.

A fine dicembre, quando scade il periodo di validità della lettera di intenti (che permette agli statunitensi di venire in possesso di alcuni dati sensibili riguardanti la società), questa non viene rinnovata perché la Roma si rende conto che dietro  l’Inner Circle c’è un investitore (che chiede di restare anonimo) che vorrebbe comprare. Al momento non ci sono le basi per parlare di concreta manifestazione di interesse. A livello informale, la Inner Cirlce prova a dare una valutazione (tramite conference-call) alla società (Italpetroli aveva chiesto che tale operazione fosse svolta da una banca super-partes per assumere i connotati di “stima effettiva”) 205 milioni di Euro prima e, nel febbraio 2008, arriva oltre i 280 milioni considerando anche le strutture oltre al parco giocatori (la valutazione è alzata per via della sollecitazione data dalla società, intenzionata a capire le basi di una tale quotazione). La Roma è interessata (emerge anche dall’indagine Consob, che ha monitorato oltre 80 mila e-mail delle diverse componenti e tutti i comunicati della Roma) ma prima di andare avanti e fornire ulteriori dati (la Due Diligence), chiede di capire l’identità dell’imprenditore rappresentato dalla Inner.

Il 25 marzo 2008, Horowitz chiama De Giovanni e finalmente viene rivelato il nome dell’imprenditore che sarebbe coinvolto nel progetto: George Soros. La Consob precisa che, al riguardo, non ci sono documenti che attestino un concreto interesse e che si resta sempre nel campo della conversazione telefonica. De Giovanni, in sede di colloquio con la Consob, ha dichiarato che, a più riprese, avrebbe chiesto ad Horowitz qualche documentazione che formalizzasse l’interesse di Soros, avendo sempre risposta negativa, giustificata dalla volontà dell’imprenditore di non esporsi fino a che non si sarebbe arrivati ad una fase più concreta.

Il 9 aprile 2008 De Giovanni incontra Baldissoni, quest’ultimo indicato da Horowitz come il legale di Joe Tacopina: Baldissoni, in una e-mail inviata ad Horowitz e Tacopina, dice che la Roma non avrebbe mandato avanti l’operazione fino a che non ci sarebbe stata l’evidenza dei soggetti interessati e del loro progetto per la gestione futura della squadra.

La stampa inizia a fare il nome di Soros, nonostante non ci sia nessuna pista concreta che porti all’imprenditore.

Su richiesta della Consob americana, il gruppo di Soros rilascia un comunicato in cui nega qualsiasi interesse per la Roma. “Contrariamente a quanto riportato dai media internazionali, George Soros non ha nessun interesse nel partecipare alla vendita della Roma, sia indiretto che diretto

17 aprile 2008, a Roma si incontrano ancora Horowitz, De Giovanni e Baldissoni: Il resoconto di quell’incontro è dato dalle parole di De Giovanni alla Consob “Fu ribadito che alla Roma era interessato Tamraz e la valutazione, rispetto a quella di Inner Circle era sensibilmente più alta, e Italpetroli nutriva ancora dei dubbi riguardo ai metodi di valutazione utilizzati qualche mese prima dalla stessa Inner Circle”

Di fronte alle speculazioni dei media, la Roma emette due comunicati (sollecitata dalla Consob), nel secondo in particolare si ribadisce che non ci sono state offerte formali per l’acquisto del pacchetto di maggioranza della società. Si fa anche il nome della famiglia reale degli Emirati Arabi, pista smentita dal comunicato romanista.

Le indagini della Consob, in conclusione, hanno evidenziato che, nel tempo, non sono stati prodotti documenti che attestassero l’effettivo interesse di George Soros, né sono mai state formalizzate offerte malgrado le e-mail inviate da Italpetroli alla Inner Circle in cui si legge la volontà della controllante della As Roma di capire la fattibilità di un’operazione.

Al Maktoum -As Roma, non è emerso nessun elemento per cui si possa dire che tra le due parti ci sia stato qualche contatto formale.