(di Daniele Scasseddu) - Inizia la settimana decisiva, quella in cui si dovrebbe conoscere il nome del nuovo tecnico della Roma.
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In attesa di risolvere il rebus allenatore impazzano le indiscrezioni di mercato
(di Daniele Scasseddu) – Inizia la settimana decisiva, quella in cui si dovrebbe conoscere il nome del nuovo tecnico della Roma.
Il tira e molla che è stato messo in scena in queste ultime ore è qualcosa di grottesco da cui bisogna uscirne il prima possibile; per questo, anche se Montella resta in pole non è detto che in questa tortuosa storia non possa esserci un colpo di coda. Intanto sul fronte calciomercato sembra che la Roma abbia trovato la sua rivale, parliamo dell’Inter “attratta” da tutti gli obiettivi della società capitolina.
REBUS ALLENATORE – Ad oggi, Montella è sempre davanti a tutti, ma non è l’unica opzione per la panchina. Il problema, secondo qualcuno, è il contratto che lo lega ancora per un’altra stagione ai siciliani. Ma a Trigoria smentiscono. Il nodo, dicono, non è affatto l’eventuale contropartita tecnica che potrebbe essere offerta oppure acquistata per avere Top Gun: il nodo è proprio la scelta. Quella che la Roma deve ancora fare. Montella piace, però non è il solo allenatore che Baldini e Sabatini stanno prendendo in considerazione per il dopo Luis Enrique. Montella è in pole position per una serie di motivi. In primis perché conosce benissimo quell’ambiente che è costato qualche anno di vita a Luis Enrique. E poi perché a Trigoria è stimatissimo, e non solo da chi si occupa del settore tecnico. Alla Roma è di casa. In mente ha due tipi di moduli: il 4-3-3 o il 4-2-3-1, che con Totti prima punta fece le fortune di Luciano Spalletti. Montella e la Roma si confrontano ormai da giorni. Vincenzo è sempre in contatto con Sabatini, per seguire le operazioni di mercato e sabato ha parlato anche con Baldini dell'ingaggio che è lievitato su cifre simili a quelle pattuite con Luis Enrique (circa 3 milioni lordi più bonus) sulla durata che sarà di due anni più un anno (o due) di opzione. E dell’impostazione del lavoro in campo.
Il dg richiamerà presto il tecnico, rientrato due giorni fa nella capitale. Una nuovo appuntamento, tra stasera e domani. Ma è dal Catania che deve arrivare il sì. In modo chiaro e definitivo. Baldini parlerà oggi, dopo i contatti informali delle ultime ore, con Pulvirenti per sbloccare la situazione. Che però sembra meno complicata di una settimana fa. E’ stato Montella a prenderla di petto, parlando con sincerità al presidente della società siciliana. Se proprio non si dovesse arrivare alla fumata bianca, sempre in piedi è la pista Villas Boas che nelle ultime ore ha detto di non aver ancora deciso e di voler valutare attentamente il “progetto” prospettatogli dalle società offerenti.
ROMA-INTER: MERCATO IN PARALLELO – Sembra quasi un qualcosa di teatralmente costruito quello che sta accadendo tra Roma ed Inter: non appena la Roma individua dei possibili obiettivi di mercato nel giro di poche ore sembra anche l’Inter voglia gli stessi rinforzi. A partire da Palacio. Il trasferimento di Palacio in giallorosso - che sembrava essere in dirittura d’arrivo - è tornato in bilico. Anzi, nelle ultime ore, sono calate le quotazioni giallorosse e salite quelle dell’Inter che ora appare in vantaggio. Avendo infatti intuito che la corsa a Lavezzi è fortemente compromessa (Psg in pole), la società nerazzurra ha virato sull’attaccante ex Boca Juniors. Potendo vantare diversi tavoli aperti con il presidente Preziosi (da Kucka a Destro, non dimenticando nemmeno Granquist, Longo ed un suggestivo acquisto, in collaborazione, di Rossi dal Villareal) l’Inter non solo ha pareggiato l’offerta del ds Sabatini ma rispetto alla Roma, sembra disposta ad inserire complessivamente più contanti e meno contropartite tecniche, si parla di 11 milioni cash, mentre la Roma avrebbe offerto 8 milioni e la comproprietà di alcuni giovani. Come accaduto anche la scorsa estate, l’argentino torna ad essere conteso dai due club. Un anno fa alla fine rimase a Genova, possibilità che stavolta va certamente esclusa.
"Palacio ha chiesto di essere ceduto. E' un giocatore ambito, non solo da Inter e Roma, ma per chiudere un'operazione occorre che tre componenti convergano nella stessa direzione: chi compra, chi vende, e il calciatore. Non diamo nulla per scontato. Nella Roma ci sono giovani giocatori che potrebbero interessarci, ma come interesserebbero a noi possono interessare anche ad altri. Aspettiamo ancora un po'. Anche per l'allenatore. E' il presidente Preziosi che sceglie e a giorni comunicherà la decisione".Queste le dichiarazioni dei ds del Genoa Capozucca, anche se l’Inter avrebbe già trovato l’ok da parte dei grifoni e proprio in queste ore ci è stato anche un incontro tra gli agenti del calciatore e la dirigenza nerazzurra. “Siamo positivi” è il commento rilasciato da Giuffida, procuratore di Palacio al termine di questo incontro.
Ma il duello Roma-Inter non si limita all’attaccante. Sono almeno un paio gli altri calciatori contesi. Il primo è il centrocampista Paulinho, monitorato anch’esso da mesi. L’altro è Silvestre per il quale il presidente Zamparini ha rivelato nei giorni scorsi che «l’unica offerta ufficiale è pervenuta dall’Inter». Oltre a questi indiscrezioni vogliono l’Inter anche su Musacchio seguito negli ultimi tempi insistentemente da Sabatini.
PIZARRO & CO. : IL RITORNO -«Sono tornato a Roma da Manchester. E non ho intenzione di muovermi»David Pizarro, fresco campione d’Inghilterra col City di Roberto Mancini, si gode la vittoria di un titolo «inaspettato» ma mette subito alle spalle l’esperienza inglese. Cinque presenze in Premier, nessun gol ma, dicono dall’Inghilterra, un’importanza non da poco nei momenti cruciali della stagione del club di Manchester. Ha lasciato la Roma dopo 5 anni e mezzo e lo ha fatto controvoglia. Colpa di tanti problemi fisici e di un rapporto con Luis Enrique che lui, dalla sua casa nella Capitale, definisce «inesistente». Ma ora ha voglia di rimettersi in gioco a Roma e nella Roma con la sua classe indiscutibile. Mentre su Pizarro la Roma non ha ancora deciso, idee chiare le ha invece per quanto riguarda gli altri “rientranti”: verrà cercate una sistemazione che possa consentire ai calciatori di giocare e alle casse societarie di respirare. Si comincia con Julio Sergio. Mandato a Lecce ha iniziato la stagione datitolare per poi perdere il posto a favore di Benassi. Ha avuto un grave infortunio al crociato del ginocchio destro, tornerà al Bernardini ma non resterà. Soprattutto se dovesse arrivare Montella che un anno e mezzo fa lo mise in panchina per far tornare Doni.
Un altro che ha terminato la sua avventura lontano da Trigoria è Matteo Brighi: ceduto in prestito secco all’Atalanta, non è stato considerato un titolare da Colantuono e ha messo insieme appena undici presenze. Ha ancora altri due anni di contratto, Sabatini cercherà di cederlo magari inserendolo in qualche trattativa come contropartita tecnica. Da un centrocampista a un altro: Stefano Guberti ha un contratto fino al 2014 e la scorsa estate è stato ceduto al Torino in prestito con diritto di riscatto per la metà. La sua stagione è stata sfortunata visto che a settembre si è rotto il crociato del ginocchio sinistro durante in allenamento. È tornato in campo a fine marzo dopo sei mesi di stop e la speranza a Trigoria è che i piemontesi neopromossi con Ventura alla guida decidano di tenerlo. Il caso più spinoso è senza dubbio quello che riguarda Marco Borriello. Trent’anni, campione d’Italia con la Juventus, per Conte non è mai stato un titolare. I bianconeri puntano a un grande nome per l’attacco e difficilmente, molto difficilmente, spenderanno sette o otto milioni per il riscatto. Senza considerare l’ingaggio da quattro milioni a stagione che il calciatore percepisce.
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