Florenzi lascia la Roma. Il suo sogno svanisce - scrive Marco Tardelli su La Stampa-. Per l'esterno la fascia da capitano era diventata troppo stretta e sicuramente non poteva essere indossata in panchina. Ha lottato per riprendersi la maglia da titotolare. Ma non è bastato. Un addio obbligato, determinato dalla voglia di riscatto e dalla determinazione di rimanere nel giro della Nazionale in ottica Europeo. Porto il mio in bocca al lupo a Florenzi, una bandiera vera. Giocatore nato e cresciuto in una sola società, un riferimento per i tifosi e un vanto per la città. Tutto questo è sparito, con una riconoscenza stabilità dal denaro e non dal cuore. Quella che rappresentava per lui casa, è diventata tutta ad un tratto poco accogliente, gelida e fredda. Ora spero che un'altra bandiera come De Rossi possa far ritorno a Roma, magari come allenatore delle giovanili per iniziare un percorso nella città che ama. I Presidenti devono capire che una bandiera è una risorsa da sventolare e non un ingombro da nascondere.
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Il sogno svanito di Florenzi e il rispetto delle bandiere
Quella che per l'esterno rappresentava casa è diventata tutto ad un tratto poco accogliente
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