Niccolò Pisilli sta vivendo il suo sogno. Come ha ammesso lo stesso centrocampista giallorosso immediatamente dopo l'ufficialità del rinnovo con la Roma fino al 2029, affidando ad un post pubblicato sul suo profilo Instagram i propri pensieri e la propria felicità: "Da 12 anni la Roma è la mia seconda famiglia, rappresentare questo club è un onore. Il sogno continua, grazie Roma", con i cuori gialli e rossi.


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Il sogno di Pisilli: dagli autografi di Totti e De Rossi a un contratto a vita
Le prime volte di Pisilli
—Il classe 2004, dopo la trafila nelle giovanili, ha debuttato il 6 maggio 2023 con Mourinho in panchina nel recupero della sfida interna contro l'Inter. La prima chiamata con i grandi era arrivata un paio di mesi prima, il 12 marzo. Nello stesso anno, il 14 dicembre, ha siglato la sua prima rete da professionista nel 3-0 inflitto dalla Roma allo Sheriff nell’ultima giornata della fase a gironi di Europa League, facendo quasi commuovere il tecnico portoghese. Poi l'esonero dello Special One e una maggior continuità con De Rossi, una bandiera a cui spesso Pisilli è stato paragonato. "Non lo conoscevo bene, è un giocatore tanto forte. È un bambino ancora, ma mi ha impressionato. Avevo la colpa di non conoscerlo bene", aveva affermato l'ex numero 16 alla vigilia della sua prima partita da allenatore della Roma. A inizio settembre lo stesso De Rossi lo ha schierato per la prima volta da titolare, in una partita tutt'altro che banale: all'Allianz Stadium contro la Juventus. Con Juric, poi, è arrivato anche il primo gol in Serie A, il 29 settembre scorso all'Olimpico contro il Venezia: il giovane centrocampista ha deciso una partita complicatissima, ricevendo anche i complimenti di Di Francesco e guadagnandosi il premio di migliore in campo. "Di Pisilli t'innamori subito, ha margini di miglioramento incredibili" aveva affermato il croato, confermando quanto di buono si dicesse e si intravedesse nel 20enne di Casal Palocco. A inizio ottobre, infatti, è arrivata la prima chiamata in Nazionale dal C.T. Spalletti.
Dagli autografi a Totti e De Rossi a un contratto a vita
—Ma facciamo un passo indietro. Pisilli è un giovane di altri tempi, senza tatuaggi, studente di Scienze della Comunicazione e con il sogno nel cassetto di diventare giornalista. Ma prima, ovviamente, c'è il campo e la Roma. Anche perché ieri il centrocampista romano e romanista si è legato al club giallorosso fino al 30 giugno 2029. Una vita a Trigoria, dove è entrato all'età di 8 anni: ad oggi, dopo il rinnovo contrattuale, gli anni tra le mura di Trigoria diventeranno almeno 16. Cresciuto a Casal Palocco, lo sport è sempre stato un affare di famiglia: papà Francesco, tifoso juventino, gli ha trasmesso la passione per il tennis (oggi è dirigente di banca), mentre mamma Valentina fa la psicologa e non è un caso che un aspetto sorprendente di Pisilli sia proprio l'approccio e la tenuta mentale nelle situazioni più complicate. "Essendo un tifoso romanista mi piacerebbe diventare una bandiera come lo sono stati De Rossi o Totti - aveva ammesso Pisilli nella prima conferenza da giocatore della Nazionale - ma è ancora presto per dire se potrò fare una intera carriera alla Roma". Il passo dagli autografi a idoli come Totti, De Rossi e Dybala, che ha poi ritrovato a Trigoria, a calciatore professionista è stato fatto. Il legame con la Roma c'è e, il giorno dopo il rinnovo, è più saldo che mai. Insomma, Pisilli sembra avere tutte le carte in regola per non fermarsi e scrivere pagine importanti della propria carriera e, perché no, della storia della Roma.
Marcello Spaziani
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