Lina Souloukou è la nuova Ceo & General Manager della Roma. La notizia è stata annunciata dalla Roma a circa 24 ore dal comunicato che invece ufficializzava la separazione con Berardi. Lina Souloukou è nata nel 1983 a Larissa, in Grecia. Dopo gli studi in legge con una specializzazione in Diritto dello Sport, ha intrapreso la sua carriera nel calcio, nel quale lavora da oltre 15 anni. Nel 2018 è stata nominata CEO dell’Olympiacos FC, ruolo che ha ricoperto fino a giugno 2022. La manager nel 2019 è stata nominata membro dell’Executive Board dell’ECA, posizione che tutt’oggi ricopre. Il papà di Lina era un portiere e poi allenatore di calcio, ispirando così la figlia a lavorare nel mondo dello sport. Souloukou invece era una promettente giocatrice di pallavolo (ha raggiunto anche la nazionale), fino al secondo anno della prima laurea in Giurisprudenza all'università di Atene. Durante i suoi studi ha avuto il privilegio di lavorare presso il Dipartimento per il controllo antidoping dei Giochi Olimpici di Atene 2004. Nel 2005 si è poi trasferita in Spagna per terminare i corsi e conseguire la laurea in Giurisprudenza presso l'Università di Salamanca. Dopo la laurea, nel 2006, ha conseguito un Master in Diritto e Management dello Sport presso l'Università Politecnica di Madrid.
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Chi è Lina Souloukou, nuova Ceo della Roma: il ruolo nell’Eca e gli anni all’Oympiacos
Nonostante la giovane età, Lina Souloukou vanta già una grande esperienza e tanti ruoli di spicco ricoperti nel corso degli anni, come quello di membro della Corte arbitrale per il calcio della federazione ellenica. Una carica durata 5 anni. Negli ultimi dodici anni ha poi rappresentato e collaborato con molti club, ma anche istituzioni, calciatori e giocatori. Nel 2007 ha fondato un suo studio legale insieme alla sorella. Nel 2016 è invece nato suo figlio Michael, poi appunto l'incarico all'Olympiacos prima come Head of Institutional and Legal Affairs e poi è diventata General Manager. Come ricordato, è membro dell'Executive Board dell'Eca, dove è 'Diversity Representative' (la prima della storia) e si batte per l'uguaglianza di genere nel mondo del calcio. Ha partecipato all'ultima assemblea generale dell'Eca di fine marzo, dove era presente anche Dan Friedkin. A novembre, invece, ha partecipato alla cerimonia di premiazione del Golden Boy 2022 a Torino, dove ha posato insieme a Paul Pogba e l'agente Rafaela Pimenta, con cui ha un forte legame.
Il modello Premier League, le seconde squadre e il calcio in Italia: cosa pensa Lina Souloukou
—"All'Eca ci stiamo impegnando per una comunità calcistica più diversificata e inclusiva. Per realizzare un cambiamento duraturo, dobbiamo concentrarci su questi sforzi ogni giorno e non solo in occasione della Giornata internazionale della donna", ha detto l'8 marzo scorso. L'inclusività nella governance dell'Eca e del calcio in generale, per Lina Souloukou fa parte di un percorso di crescita sostenibile. Uno sviluppo che ha come stella polare e modello la Premier League, che la nuova Ceo della Roma ha chiamato più volte in causa nelle sue analisi su Twitter: "Perché la Premier League ha così tanto successo? È finanziariamente "drogata" o solo diversa? Quasi la metà (45%) dei 119 dirigenti di club della Premier League è di nazionalità straniera. Più di un quarto (27%) sono americani. In totale sono rappresentate 14 diverse nazionalità. Il calcio è così globale. Il numero di trasferimenti nel calcio maschile è aumentato del 14,4% rispetto allo stesso periodo del 2022 (3.834). I club inglesi erano in cima alla classifica delle spese di trasferimento internazionale nel gennaio 2023 con un esborso totale di 898,6 milioni di dollari, ovvero il 57,3% della spesa totale di gennaio a livello globale".
All'Olympiacos ha partecipato a un processo di rinnovamento importante del club, con tanti cambiamenti strutturali. "Siamo riusciti ad apportare alcuni cambiamenti nell'Academy, facilitando lo sviluppo e la transizione dei giocatori verso la prima squadra, ad esempio introducendo una squadra under 23, un reparto prestiti. Allo stesso tempo, senza compromettere le prestazioni del club, siamo stati in grado di sviluppare giocatori di talento e di effettuare alcuni trasferimenti significativi verso campionati e club importanti come Liverpool e Wolverhampton", aveva raccontato in un'intervista a 'calciomercato.com' a novembre. Un segnale importante su diversi temi caldi, come le seconde squadre, anche nel calcio italiano.
E a proposito della possibilità di lavorare in Italia, aveva risposto così: "L'Italia è un grande Paese, che ama il calcio. Credo davvero che sia un mercato molto interessante, che ha ancora un enorme potenziale di crescita ed è bello vedere che stanno arrivando grandi investimenti dall'estero. Credo davvero che questa diversità, da una proprietà a un management internazionale con le idee che stanno portando, insieme ai valori e alla storia delle persone italiane che lavorano nel settore, possano essere la forza trainante di una grande storia di successo".
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