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Il piano ripartenza, la Roma studia la strategia per il mercato: ecco tutti gli obiettivi

LaPresse

Le mosse di Petrachi e Fonseca: blindare la difesa con l’acquisto di Smalling, sbrogliare il nodo terzini, aumentare i gol e cedere gli esuberi

Valerio Salviani

Il prossimo avrebbe dovuto essere il primo mercato della Roma targato Friedkin. Con molte probabilità in estate l’affare per la cessione della società sarà ancora in ballo e Pallotta al suo posto. E mentre negli States i due imprenditori cercano l’intesa sul “fair value” (giusto valore) post crisi, nella capitale si studia il piano per rinforzare l’asset principale, la squadra. La stagione non è terminata, ma Fonseca e Petrachi hanno già individuato i punti sui quali intervenire. Gli obiettivi principali saranno blindare la difesa, aumentare i gol e liberarsi di quanti più esuberi possibili.

ALZARE IL MUROSmalling è il nodo cruciale del mercato. Petrachi ha il mandato di trattenerlo a Roma, ma trattare con il Manchester United non è facile. Le scuse del ct inglese Southgate (“Ho sbagliato con lui, le porte della nazionale sono aperte”) hanno riportato l’attenzione della Premier League sul difensore. La volontà del giocatore di restare e la gratitudine per aver puntato su di lui in un momento difficile della carriera sono le carte principali in mano ai giallorossi. Se la missione non dovesse riuscire si passerà al piano b. Vertonghen in scadenza col Tottenham è un nome che piace.

DUBBIO TERZINI – La Roma ha rinnovato il contratto a Kolarov per un anno con opzione per un secondo. Il binomio con Spinazzola non ha mai convinto fino in fondo per vari motivi, ma mettere le mani a sinistra non sarà una priorità. A destra la strategia di Petrachi prevede il rinnovo del prestito di Zappacosta per un’altra stagione. Un’operazione che non dovrebbe incontrare grandi difficoltà. Conviene anche al Chelsea, che spera ancora di rivalutare un cartellino pagato quasi 30 milioni. Potenzialmente torneranno Karsdorp e Florenzi, partiti in prestito secco, ma entrambi rifaranno le valigie. Uno tra Santon e Bruno Peres potrebbe essere ceduto.

PIÙ GOL – Tante occasioni ma poche reti. Nel primo anno di Fonseca la fase realizzativaè stato un problema ricorrente. Se non gioca Dzeko sono dolori. Kalinic si è fatto vivo solo a febbraio e difficilmente verrà riscattato dall’Atletico Madrid. Anche Under ha deluso, così come Perotti e Pastore. Perez deve ancora far capire che valore sarà per la Roma e Kluivert viaggia a fasi alterne. La richiesta del tecnico è chiara: serve gente che sa come si segna. Ecco perché ha fatto a Petrachi il nome di Tiquinho, che con il Porto ha una media realizzativa di una rete ogni due partite. Si guarda a Gotze, in scadenza al Dortmund. E nello Shakhtar piacciono i giovani Mudryk e Tete. Tenere Mkhitaryan farebbe felici tutti e non è escluso che con Arsenal si possa trovare una soluzione low-cost.

CESSIONI E CONTRATTI – Nel post coronavirus trovare società disposte a comprare sarà molto più complicato. I valori dei giocatori saranno dimezzati, ma i contratti sono blindati e saranno l’ostacolo principale per cedere gli esuberi. La Roma ne ha in tutti i reparti: Jesus, Fazio, Pastore e Perotti su tutti, senza dimenticare Nzonzi o Florenzi, che torneranno a Trigoria a fine stagione. Cedere sarà la priorità e per questo non sono esclusi nuovi sacrifici. Anche a sorpresa. Per questo Cristante e Spinazzola, che non hanno mai convinto fino in fondo, potrebbero salutare. Il rinnovo di Pellegrini è un’altra priorità. La clausola da 30 milioni pagabili in due tranche da 15 è ancora attiva e con il mercato in difficoltà può far gola a tanti. Il nuovo accordo non può più essere rimandato.