La tagliente ironia di Kansas City 1927, l'utente Facebook che con la sua pagina ha rapito l'attenzione anche dentro Trigoria, racconta la sconfitta degli uomini di Luis Enrique contro i Campioni d'Italia. Imperdibile!
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Il gigante e la disco bambina. Roma-Milan vista da Kansas City 1927
La tagliente ironia di Kansas City 1927, l’utente Facebook che con la sua pagina ha rapito l’attenzione anche dentro Trigoria, racconta la sconfitta degli uomini di Luis Enrique contro i Campioni d’Italia. Imperdibile!
""Na settimana fa se facevamo i conti sulle tre partite de seguito. A 9 punti non ce credeva nessuno. Qualcuno diceva “Oh, 7 punti sarebbero ottimi dai, er pareggio cor Mila ce po sta”. Altri risponnevano “Vabbè, alla fine pure Genova è na trasferta infame, se vinci cor Palermo e pareggi l'artre due va bene lo stesso”. E i meno ottimisti aggiungevano “Guarda, cor Mila se perde, famo che vinci cor Palermo e te pii mpunto a Genova”. Ecco, pure i meno ottimisti, na settimana dopo, s'ccorgono d'esse stati ottimisti.
"E sì che Luigi Erico ha spirito meritocratico e renziano, motivo per cui nell'11 titolare trova di nuovo spazio Caciara Borini, che qui i gò so sempre pochi e chi li fa va premiato, ragion per cui er poro Boriello, dopo l'assist a chilomba de Marassi, se ritrova in panca esattamente come dopo l'assist der batimuro fatto ar cipolla contro er Siena.
"Per il resto cade in disgrazia il cannibale sazio Heinze al quale viene preferito er leone stanco Juan, il tutto mentre dell'ariano danese se so perse definitivamente le tracce.
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"Pronti via, arembamo proprio come se, archiviato er bon ton da nuovo corso, a Luigi je rodesse ancora er culo pe la condonata gomitata tassottiana.
"Dopo 5 minuti scende e tira fori Cassetti, giocatore sempre utile alla causa che terminerà con quel tiro le cose utili ala causa de sta partita. Nel vederlo aranca' co effetti nefasti sull'esito der progetto i più scalcianti invocano un più totale e definitivo ricambio generazionale, con diritto di voto a 15 anni e pensione a 25. Dall'artra parte pero', Jose Angel da Twitter ha già iniziato a sciorinare l'ormai abituale repertorio de cross abortiti, parabole sbilenche, passaggi sbajati, coperture mancate ed eiaculazioni precoci, dando fiato ai tradizionalisti ranieriani o mazzoniani quando non giagnoniani, quelli che se non avevi 42 anni e tre fii a carico manco te parlavano.
"E mentre la palla gira e le correnti de pensiero s'accavallano, un ex in vena de assist dell'ex pennella, e nomo de mezza eta' già rotto all'esperienza de valanghe de tradimenti e scudi vinti, s'erge sulle spalle curve der leone stanco, de capoccia incoccia e ce porta in svantaggio.
""Non e' giusto, er carcio non può essere sempre così ingiustissimo dopo soli 17 minuti, se giochiamo tutti i primi 17 minuti così andiamo in vantaggio sempre noi, due volte pareggiamo e una sola, questa, perdiamo", ripetono i più enrichiani citando i classici der vangelo asturiano.
"Eppure stamo sotto.
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"E mentre cominciamo a pensà a quanto sia da stronzi perde contro quelli più forti de te regalandoje gol da stronzi, mentre già immaginiamo quali catastrofi se potranno verificà fino al 90esimo, ariva er calcio d’angolo, accadimento che in media er tifoso romanista ritiene fruttuoso se non genera un contropiede avversario.
"Ma migliaia de “ma perchè noi li sprecamo sempre” accumulati servono a quarcosa, e evidentemente sto pallone non è stato informato dai colleghi che è sempre mejo tenesse alla larga da un centrale argentino se non se vojono vive in prima fila episodi de delinquenza urbana. Com’è come non è, sarà forse pe la momentanea assenza der compagno de scorribande Heinze, Burdisso se distrae dar compito de morde alla giugulare Zambrotta e scopre con sorpresa che la vita regala gioie anche quando non score sangue, e una de quelle è er gò.
"No stadio intero ripia fiato, e interi villaggi della Patagonia se uniscono ai festeggiamenti nella speranza che sta soddisfazione sia l’inizio de na nuova vita pe lui e la fine dei saccheggi settimanali pe loro. Ma l’illusione, pe chi sta sugli spalti come per i terrorizzati sudamericani, dura er tempo de un “daje”.
"Perchè non c’è manco er tempo de rifiatà che stavorta er carcio d’angolo ce l’hanno loro, mentre la difesa nostra ce l’abbiamo sempre e comunque noi, e in certi momenti aveccela vordì praticamente non aveccela.
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"I più smaliziati, già prima che parta l’infausto traversone, vedono un inquietante clima da rompete le righe e strillano “Aò, copri! Piatene uno! Piatene due! Ricomponete ste cazzo de righe!”. Ma ste righe ormai so rette parallele che non se incontrano, non se parlano, non se capiscono, mentre la parabola sti problemi non ce l’ha e imperterrita procede verso la variabile che in pochi avevano preventivato.
"Ma se tu variabile, che per anni de costante c’hai avuto solo le finte de Dervecchio che te mbriacavano ai derby, vieni lasciata nella solitudine dei numeri primi mentre ti elevi a potenza, non te serve certo er compasso pe disegnà l’arco che conduce alla linea dela porta nostra, e sancire così che oggi er minimo comune denominatore è pià gò stronzi de testa, generando in tutti noi un moto circolare de cojoni tendente a infinito.
"E nonostante arcuni tentativi (in uno dei quali se giocamo pure er Caciara chissà pe quanto) sempre e comunque dovuti all'improvvisazione de chi, a turno, se stufa der chiticaca, se va a riposo sotto de uno, co l’infinito così lontano eppure così vicino.
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"Mentre magnamo Ritz se scoramo a pensa' a quanto sia difficile pe noi ariva' a dama e quanto semplice pell'artri dacce scacco, co la sensazione de esse predestinati a fa sempre più spesso la fine der samurai de Indiana Jones, quello che je roteava la sciabola in faccia pe spaventallo e finiva sparato ner momento esatto in cui Harison Ford se rompeva le palle de vedeje fa er chiticaca.
"Er secondo tempo comincia meglio der primo, che ner nostro caso, significando impegno, sacrificio, possesso palla e fianco occasioni da go', significa regolarmente peggio.
"Perché laddove non arriva la prodigiosa autoanestesia dela posesiòn der balòn, arivano scoordinate ma puntuali le membra de Mollichina, soprannome da soggetto cor quale un di', quello in cui parando un tiro de Bucchi fece vince no scudo a Zaccheroni, ce divenne celebre Abbiati.
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"Antiestetico come Lobont ma decisamente più efficace, Mollichina fa scarpetta de Bojan da un metro, de Osvardo da due e de Pjanic da 40, il tutto mentre lo sssadio rimbomba de fede, speranza e frustrazione e i giocatori der Milan se sentono costretti dall'inerzia e dalle probabili accuse de bullismo der Mollichina medesimo a gioca' mpo pure loro proprio come se volessero vince, senza contare che di fatto stanno già a vince.
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"Quando er secondo assist dell'ex parte dar piede dell'Alberto da Giussano, er nomade svedese se squaderna, che sarebbe a dì che Ibra se libra e de testa lesto calpesta quel che resta dell'autostima mesta den portiere che più tristi ar momento non ce n'è.
"Sembra ieri che c'erano portieri tipo Lorieri che piavano fieri filiere de go' e 7 in pagella. Er primo Curci, quello appena maggiorenne, sembrava far parte de quel filone. Co portieri così pero' se perdeva quasi sempre. Ecco, mo' come mo', l'olandese triste e' lontano come rendimento pure da Lorieri e dar primo Curci, e ovviamente se perde quasi sempre lo stesso. Anche perché quello che jariva e' quasi tutto imparabile o se illudemo sia tale, e con l'eccezione della parata sospetta e degna de Hamas fatta a nisraeliano der Palermo, imparabile resta.
"E' 3-1 pe loro, e in parecchi invocamo la fine.
"Quelli der Milan, abituati a ben altro, non riscontrano conflitto d'interessi tra i nostri de evità l'onta e i loro de lavorà.
"Capiscono, s'adeguano e se magnano l'immangiabile grazie all'indigestione recente fatta da Nocerino e ai primi segni de squilibrio der poro Cassano, che ce grazia all'improvviso dopo aver creato da solo, in un quarto d'ora de gioco, più palle gò de quelle prodotte da tutto er Mila nel resto della partita.
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"Ma la pischellaggine e l'americanaggine ormai ce l'avemo ner DNA, ragion per cui Luigi Erico prova la carta der dorcetto scherzetto e invece de na zucca fa entra' Lamela, ragazzo da paura destinato a rapida emarginazione in quanto dotato della caratteristica poco corporate de pia' la palla, core dritto pe dritto verso la porta e all'occorrenza tira'.
"E ar secondo tentativo e' già go', perché pure noi i sapemo fa i go' all'ultimo minuto, ma quanno li famo, come co De Rossi cor Cagliari e mo' Bojan che dopo tiro de Lamela raccoje respinta de Mollichina e segna, e' solo pe rosica' mpo de più.
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"Quando pure sto capitolo de rivoluzione se chiude, rimaniamo sugli spalti attoniti e rassegnati a contemplare il verde prato dove Ibra, sventolato da Thiago Silva, sta vomitando accucciato.
"Poi pero' arriva lo steward, che senza pietà, più perentorio e cinico der gigante svedese, ce sveja: "cominciamo a uscire per favore? Grazie." Increduli, se guardamo nele palle dell'occhi.
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"Sgomenti e vessati s'arzamo e annamo via, che er progetto, implacabile, non lascia tempo manco pe pensà a delusioni, a grandi imprese o a quer gigante piegato che ha appena preso a capocciate l'ipotesi de squadra bambina, come dirà di li' a poco Bardini, che ci siamo ritrovati quest'anno.
"Na squadra bambina, un bel po' latina, che è speranza, che soprattutto è pazienza, na cifra de pazienza.
"Ma se e' vero che non e' contro sto gigante che ce se poteva misura' alla pari, pe fa sì che sta bambina se possa un giorno chiama' futura, toccherà voleje bene senza inganni, senza nascondeje che quanno dicevamo che se ponno pure perde tutte non volevamo esse presi ala lettera, e che oggi come oggi, rivoluzione pe rivoluzione, l'impresa eccezionale, come recitano i classici ner mezzo den disperato erotico stomp, e' l'esse normale.
"Normale come marcasse nomo o tira' in porta.
"Normale come un disco che mandi via tutta la malinconia.
"Roba che mo come mo pare na favola, na superfavola".
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