(di R.Bernabai - TMW Magazine.com) Con la fine dell’anno arriva puntuale ed implacabile, il momento di tracciare un bilancio che rappresenti anche il punto di ripartenza per l’immediato futuro.
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Il futuro è oggi
(di R.Bernabai – TMW Magazine.com) Con la fine dell’anno arriva puntuale ed implacabile, il momento di tracciare un bilancio che rappresenti anche il punto di ripartenza per l’immediato futuro.
Sul piano dei risultati, il rendiconto della Roma propende verso il rosso, con una classifica che non può rappresentare fedelmente quelle che erano le prospettive di inizio stagione. Con l’approssimarsi del mercato di riparazione, la società giallorossa, dopo aver dichiarato la volontà di snellire la rosa, sta valutando quale tipo di intervento effettuare anche per contribuire a colmare quelle lacune emerse durante la prima fase del campionato, soprattutto in difesa. Ma i nodi da sciogliere velocemente, riguardano” in primis” il futuro di due uomini dal destino incerto.
Partiamo da Daniele De Rossi, perno imprescindibile del centrocampo, ma anche campione duttile e disponibile del quale nessun allenatore sarebbe disposto a disfarsi. “CapitanFuturo” per natali, per personalità e soprattutto in virtù di una classe magistrale, è l’unico che possa raccogliere l’eredità di un monumento come Totti, senza alcun rischio di passare, agli occhi dei tifosi, alla stregua di un usurpatore. I tentennamenti della società, relativamente al rinnovo contrattuale di Daniele, sebbene legati ad una logica di contenimento dei corappresentatività, un punto fermo attorno al quale costruire la casa del futuro. Il rischio di perdere il nazionale a parametro zero, si fa di giorno in giorno sempre più concreto e c’è da chiedersi per quale motivo la questione non sia stata affrontata e chiusa in tempi ragionevoli, senza la spada di Damocle di un contratto in scadenza nel prossimo giugno.
Sia chiaro, la Roma fa bene a non cedere senza trattativa alle richieste di De Rossi e del suo procuratore, occorre tuttavia considerare come nel calcio, e non solo, le cifre e i margini di discussione li determina il mercato con le sue logiche, talvolta perverse, ma quasi sempre ineludibili. Altra questione da affrontare è quella legata al nome di Marco Borriello.
C’è da chiedersi legittimamente, se una squadra chiaramente in difficoltà sul piano delle risorse offensive, possa immaginare di liberarsi a cuor leggero di un centravanti di assoluto valore. L’incompatibilità di carattere con LuisEnrique, è certamente alla base di un rapporto difficile e controverso. L’accantonamento dell’ex milanista, molto spesso motivato con argomentazioni di facciata, ha indiscutibilmente arrecato un danno tecnico all’economia del gioco che, vedi ad esempio la trasferta di Firenze, ha accusato in maniera evidente l’assenza di un terminale d’attacco in grado di fare gol. I rapporti interpersonali possono certamente nascere nel modo sbagliato.
L’intelligenza delle persone può tuttavia contribuire ad allentare le tensioni e a chiarire gli equivoci, soprattutto quando ti unisce la voglia di ottenere lo stesso obiettivo, condividendo le modalità per raggiungerlo. Ma forse, il nodo della questione, è proprio questo.
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