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Il folletto di Montemario s’è fatto grande: Roma, ecco il ritorno di Politano

Dalla scoperta di Conti al record di vittorie con gli Allievi Nazionali. L'importanza del rapporto fraterno con Stramaccioni e la passione per i giallorossi di Spalletti

Danilo Calicchia

Consiglio inatteso: "Vieni a vedere 'sto folletto". Un osservatore sugli spalti non è convinto: "Non lo vedi? E' troppo piccolo". Arriva la risposta di un'altra voce: "Famo 'na cosa, la prossima partita organizziamola a Nettuno..."Osservatore sorpreso: "E perché?"Risposta facile: "Se gioca bene al campo dove sei cresciuto tu allora è ok, eri poco più alto dell'erba!". Osservatore convinto: "Vabbè va, domani portalo da noi". Con questo simpatico siparietto, riscostruito da Sky Sport,  Bruno Conti - il "tizio" di Nettuno" - scopriva nei campi di periferia Politano. Il classe '93 allora, era il talento di punta della Polisportiva Selva Candida, piccolo club situato nella periferia di Roma. Ma è solo questione di tempo: Matteo è pronto per il grande salto.

STAGIONE DA RECORD - Nella stagione 2009-2010, un giovanissimo Politano chiude la stagione con gli Allievi Nazionali della Roma senza conoscere sconfitta. Trentaquattro vittorie su trentotto partite disputate. Doublete centrato grazie alla conquista del torneo di Arco e di uno scudetto che mancava da undici anni. Impresa che non era mai riuscita a nessuno. Allenatore? Andrea Stramaccioni. Sì proprio lui, l'ex tecnico dell'Inter. Un legame forte, quasi fraterno tra i due: "“Ha un’incredibile personalità abbinata ad umiltà e spirito di sacrificio". - diceva Stramaccioni descrivendo il classe '93 - "Lui viene dalla periferia di Roma e non ha mai perso quella fame che ti permette di arrivare". Più di un semplice allenatore per Politano, che non ha mai nascosto l'importanza di aver incontrato il tecnico romano in un momento in cui c'era voglia di appendere gli scarpini al chiodo.

CARATTERISTICHE TECNICHE - Anche se non sembra, Politano può essere considerato un giocatore polivalente. Non a caso, Beppe Iachini ai tempi del Sassuolo amava considerarlo anche una punta atipica, capace interpretare il ruolo di "falso nueve" in pieno stile blaugrana. Ma si sà, il meglio di sè lo dà partendo dall'out di destra. Politano rientra nella cerchia di quegli esterni che amano accarezzare il pallone con il piede opposto alla fascia di competenza, "alla Robben" - per usare un eufenismo - punto di riferimento, tra l'altro, del calciatore. Baricentro basso, accelerazioni improvvise e conclusioni dalla distanza: queste le armi a disposizione dell'esterno italiano. Tutti ingredienti che, non fanno al caso della ricetta Conte, ma rientrano in quella Fonseca. Nel 4-2-3-1 del tecnico portoghese, Politano può garantire quello che Under sembra aver perso: pericolosità costante e assist. Chi pensa però che il classe '93 possa risolvere il problema gol della Roma, si dovrà presto ricredere. Sebbene Politano abbia nelle corde il tiro dalla lunga distanza, i gol messi a segno in carriera sono solamente 51 su 288 presenze: - sempre per usare un eufenismo - non proprio il nuovo Salah.

PUNTO D'ARRIVO - Figlio di Roma, Politano è cresciuto a pane e Francesco Totti, idolo indiscusso della sua infanzia. Un amore viscerale per i colori giallorossi, in particolare per la Roma di Luciano Spalletti , tecnico che lo porterà poi all'Inter: "Ho vissuto la sua prima Roma da tifoso, per me era un punto di arrivo. Mi fermavo a vedere di nascosto i suoi allenamenti, erano uno spettacolo". Ora il punto d'arrivo è davvero vicino: Politano è pronto a tornare per vivere il suo sogno. Non svegliatelo.