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Il doppio passo di Kluivert: fiducia e sudore, ora vuole prendersi la Roma

LaPresse

Ranieri continua a spronarlo in allenamento e in conferenza, lui si è avvicinato al club mettendo da parte lo staff personale. E c’è quella promessa di Mourinho...

Gabriele D'Errico

Quando si sfilò il costume di Romolo (il lupetto, mascotte dei giallorossi), sapevamo che dietro quella maschera si nascondeva Justin Kluivert. Dal giorno del suo annuncio sul profilo Twitter della Roma, l’olandese è stato simpatico a tutti. Forse per quella faccia ingenua, apparentemente ancora da bambino, forse perché figlio del grande Patrick oppure perché dopo le tante scommesse di mercato fallite da parte della dirigenza, era il momento di fare sul serio. Kluivert arrivò dall’Ajax lo scorso giugno con un buon curriculum. Velocità e dribbling le caratteristiche che fecero innamorare Monchi. S’innamorarono presto anche i tifosi. Di Francesco lo inserì al 70’ nella prima di campionato contro il Torino. Cambiò la partita. Doppio passo, via sul fondo e cross perfetto al centro dove la zampata di Dzeko regalò i primi tre punti stagionali alla Roma.

IMPEGNO – Ci sono voluti solamente 20’ per convincere tutti, ma dopo Torino ecco che l’ingranaggio ha smesso di funzionare. Cominciano le prime diatribe per la Roma. I risultati non arrivano, la squadra gioca male e i tifosi richiamano a gran voce il talento olandese che Di Francesco lascia spesso in panchina. Kluivert inizia a giocare poco, anzi, a non giocare. Poi qualche spezzone di partita ogni tanto. Dunque si scatenano i primi malcontenti ed ecco che l’esterno inizia ad accusare le prime difficoltà. Un calo dal punto di vista motivazionale lo costringe a lavorare con uno staff esterno a quello di Trigoria. Poi l’esonero di Di Francesco con conseguente dimissione da parte di Monchi. Adesso c’è Claudio Ranieri in panchina. Anche lui uno di quei romanisti “stregati” dalle qualità del giovane esterno. “Ho fiducia in Kluivert” ripete spesso il tecnico giallorosso quando viene punzecchiato dalla stampa. Justin ha voluto ripartire proprio dalla fiducia di Ranieri. A Trigoria parlano di un netto miglioramento durante gli allenamenti. Sul campo la differenza si vede. L’olandese si è riavvicinato alla squadra e al gruppo di lavoro, lasciando da parte lo staff privato che lo ha cullato fino a poche settimane fa. È finalmente riuscito ad entrare nei meccanismi del gioco. È finalmente riuscito a diventare un elemento fondamentale.

FUTURO – “Kluivert è ancora un po’ acerbo”. Con il tempo maturerà e lo sanno bene Claudio Ranieri e la Roma. Justin non deve perdersi. Soprattutto perché c’è ancora l’obbligo di raggiungere il traguardo del quarto posto. Potrebbe essere proprio l’olandese l’asso nella manica del tecnico giallorosso per questo finale di stagione. Intanto a Trigoria si lavora per costruire la Roma del prossimo anno. Ancora da scegliere chi prenderà il posto di Ranieri, in panchina. Chissà se sarà Sarri, Gasperini o addirittura Mourinho che dopo la finale di EuropaLeague tra l’Ajax e il suo Manchester United corteggiò proprio Kluivert: “Tu, ti voglio!”. Per ora resta solo un sogno, ma ai tifosi della Roma, ogni tanto, piace anche sognare.