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Il capo dei Fedayn: “Non andrò più allo stadio finche DiBenedetto non prenderà posizione contro il Cardinal Law”

Questa mattina, attraverso la trasmissione radiofonica “Overture” su Radio IES, il numero uno del Gruppo Fedayn ha scritto.

Redazione

Questa mattina, attraverso la trasmissione radiofonica “Overture” su Radio IES, il numero uno del Gruppo Fedayn ha scritto.

Lettera inviata alla trasmissione Ouverture di David Gramiccioli (radioies) "Approfitto di questa trasmissione per comunicare la mia personalissima posizione rispetto al signor Thomas DiBenedetto che fra qualche giorno verrà ufficialmente investito del ruolo di presidente della AS Roma 1927. Scelgo questa trasmissione per un motivo che va oltre la fratellanza che mi lega a te, David, per quell'atto di profonda condivisione sul fronte comune di combattere l'infamia assoluta della pedofilia. Com'era prevedibile qualcuno vorrebbe strumentalizzare il mio nome e condizionarlo alla sola mia esperienza da stadio, una pagina bellissima di oltre 40 anni che si rinnova ogni volta che gioca la Roma. Questa mia legittima richiesta riprende quel ruolo di direttore artistico che ha avuto e che ho nella commedia teatrale "Ultima missione: destinazione inferno", atto di denuncia assoluta contro la pedofilia.

Concludo sottolineando che la mia decisione di non andare più allo stadio a vedere la Roma finchè il presidente DiBenedetto non farà chiarezza sulla vicenda-Law è una decisione assolutamente personale. Se DiBenedetto tenesse ancora un rapporto di amicizia con il cardinale Law non solo non è degno di essere il presidente della Roma ma soprattutto non potrebbe mai parlare in nome di questa città e delle sue persone. Mamma Roma ha sempre amato e difeso i suoi bambini."

Maurizio Cardelli, er secco dei Fedain

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