Birra, patatine fritte e tutti in sella verso una delle patrie del ciclismo, direzione Belgio. Per la Roma ci sarà il Gent ai sedicesimi di finale di Europa League, un'urna di Nyon che poteva sicuramente riservare ai giallorossi un avversario peggiore. I numeri però sono dalla parte dei ragazzi di Jess Thorup: zero sconfitte nella fase a gironi, 17 gol fatti, 7 subiti e la vetta del raggruppamento presa ai danni del più rodato e collaudato Wolfsburg.
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Roma, ecco il Gent: il 7 a 1, la manita di Totti e la forza delle idee
I belgi hanno vinto il girone sul Wolfsburg senza subire una sconfitta. Da tenere sott'occhio il giovane Jonathan David
FILOSOFIA PRECISA - La rivoluzione voluta dal presidente De Witte ha portato i suoi frutti dall'inizio del 2010. Filosofia chiara, spese low cost e tanto talento al servizio di un impianto tattico ben preciso, volto a sviluppare gioco con armonia e idee. Un percorso che ha portato il Gent alla prima storica qualificazione in Champions nel 2016 e a stazionare con costanza nelle zone alte della Jupiler League. Al momento i biancoazzurri condividono la terza piazza a 35 punti con Charleroi e Standard Liegi, ma la capolista Club Brugge è ormai distante 10 lunghezze. Per questo Thorup potrebbe mettere anima e corpo nell'Europa League, sfruttando inoltre un impianto tattico che può passare agilmente dal 4-2-3-1 al 4-3-1-2. In avanti le armi in più sono l'esperienza di Depoitre, arrivato quest'anno dall'Huddersfield, e l'imprevedibilità dell'ucraino Yaremchuk, tra i più temibili con il bottino di 11 gol totali tra campionato e coppa. La perla è però il canadese David, eclettico jolly di centrocampo dal gran fisico e dalla capacità di inserimento innata che lo hanno portato a timbrare il cartellino in 11 occasioni. Una squadra all'assalto quindi, come dimostra tra l'altro anche lo stemma del club, il nativo americano scelto dalla società ai primi anni del 900 quando in città arrivò lo spettacolo del circo Buffalo Bill. I dirigenti rimasero impressionati dai numeri circensi e decisero che la loro squadra avrebbe dovuto rispecchiare sia in campo sia nell'immagine quella spregiudicatezza.
GOLEADA - Oltre all'aver schivato avversari ben più forti, il Gent evoca ricordi felici ai giallorossi, soprattutto considerando il precedente dell'agosto del 2009. Nei 180 minuti dell'ultimo preliminare di Europa League non c'è stato confronto: 7 a 1 in Belgio (vittoria europea più larga nella storia romanista) e poi 3 a 1 allo Stadio Olimpico, un parziale cumulato di 10 a 2. In quella occasione fu grande mattatore Francesco Totti, che realizzò la metà di quelle dieci reti, mettendo a segno una tripletta nell'andata e una doppietta nel ritorno. In generale nei 14 confronti con le squadre del Belgio i giallorossi hanno portato a casa il punteggio pieno in ben 8 incontri, perdendo soltanto in 2 circostanze. Nyon ha sorriso alla Roma, adesso è tutto nelle mani di Fonseca e dei calciatori. Contro gli indiani, arrivano i gladiatori.
Gent (4-3-1-2): Kaminski; Lustig, Plastun, Ngadeu Ngadjui, Asare; Odjidja-Ofoe, Owusu, Dejaegere; David; Yaremchuk, Depoitre. Allenatore: Jess Thorup.
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