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Ibra torna sul mancato passaggio alla Roma: “Mi voleva Capello, lo ritrovai alla Juve”

L'attaccante del Manchester United parla anche dell'ultima giornata del 2008: "I giallorossi erano prima, poi entrai anche se ero infortunato"

Redazione

Un mancato trasferimento che per tanti tifosi è il più grande rimpianto della storia recente giallorossa, almeno per quanto riguarda i movimenti in entrata. Zlatan Ibrahimovic ha raccontato tante volte di esser stato vicino alla Roma, prima del suo approdo alla Juventus. Lo ha fatto anche nella recente intervista per Sky Sport ne "I signori del calcio - Ibra, il mito", raccontando il passaggio dall'Ajax ai bianconeri. "Arrivo alla Juventus e trovo Capello, quando la Roma mi voleva c'era lui. Poi lui è andato alla Juve, è un tipo duro e mi piace. Non lo conoscevo, lo avevo visto solo in tv e quando avevo giocato contro la Roma in Champions con la maglia dell'Ajax".

L'attaccante del Manchester United ha poi parlato anche dell'ultima giornata della stagione 2007/2008, quando l'Inter di Mancini vinse lo scudetto all'ultima giornata, proprio davanti alla Roma"Eravamo primi e mi sono fatto male, non avrei potuto giocare le ultime 6-7 partite e la Roma ha recuperato i punti di svantaggio dall'Inter. Nell'ultima giornata dopo il primo tempo loro erano primi e io ero infortunato, mi faceva male il ginocchio. Ricordo Mancini che diceva all'intervallo 'Non mi interessa, se sta male o no lui deve entrare in campo. Il problema è di voi medici'. Il dottore ha detto che mi sarei dovuto scaldare benissimo e poi sarei potuto entrare. Mancini mi ha detto che avrei avuto altri 20 minuti. Eravamo ancora sullo 0-0, pioveva tanto e il pallone era difficile da portare avanti. Entro, calcio due volte in porta: la prima va fuori, la seconda entra. In quel momento c'è una foto in cui siamo tutti insieme, quando vedi la gioia sul volto degli altri sai di aver fatto qualcosa. Questo ti dà motivazione, ti dà adrenalina, ti senti intoccabile, il più forte, ti senti come Hulk, anche se io mi ci sento sempre. Nello spogliatoio dicevano tutti grazie, io ho detto prego".