I Friedkin restano saldamente al comando sia della Roma nonostante l'acquisizione delle quote di maggioranza dell'Everton annunciata oggi. Dopo il Cannes, gli imprenditori texani diventano così proprietari di un altro club. A differenza dei francesi, però, ovviamente la società di Liverpool è una delle più prestigiose in Inghilterra e della Premier League, nonostante il momento attuale poco felice. La Uefa consente infatti la multiproprietà calcistica, ovvero che un soggetto o un gruppo possegga una pluralità di partecipazioni azionarie o di diritti reali di proprietà in società calcistiche anche iscritte a campionati di Paesi e di categorie diverse. Come sottolinea gazzetta.it, il nuovo regolamento delle coppe europee 2024-25, alla voce “multi-club ownership” all’articolo 5 prevede che "nessuna persona fisica o giuridica può avere un controllo o un’influenza decisiva su più di una squadra partecipante ai tornei Uefa". Questo ovviamente per evitare il conflitto di interessi. Che arriverebbe Roma ed Everton partecipassero alla stessa competizione, ovvero entrambe in Champions, in Europa League o Conference. Il nuovo format semplifica tutto in quanto non sono più previste 'retrocessioni' da una coppa all'altra. Se adesso si verificherà un’influenza decisiva su più società, visti i tempi stretti dall'entrata in vigore della norma, verrebbe ammessa come alternativa temporanea all’esclusione di un club dalle coppe il trasferimento o la cessione di tutte le sue azioni a una terza parte indipendente, come un blind trust.
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I Friedkin e la multiproprietà con Roma ed Everton: ecco perché possono farlo
L'obiettivo dell'Uefa è appunto eliminare il conflitto di interessi e (come accaduto nel 2018 con Salisburgo e Lipsia, entrambe Red Bull) e le violazioni delle regole della concorrenza, soprattutto in relazione alla valutazione dei cartellini dei calciatori che passano da una società all’altra di un gruppo. Il vantaggio della multiproprietà è ovviamente quella di far crescere i calciatori, giovani e non solo, nei club e i campionati più adatti a loro per poi spostarli al moment più opportuno in altre società del gruppo. Senza contare i vantaggi nella crescita di brand e merchandising, oltre ad ammortizzare i rischi dell'investimento e creare relazioni tra nazioni e continenti che vanno oltre il calcio. La multiproprietà nel 2028, però, non sarà più permessa all'interno della federazione, per cui non sarà più possibile possedere quote di più di un club affiliato alla Figc a prescindere dalla categoria. Al contrario di quanto avviene ora (Aurelio e Luigi De Laurentiis con Napoli e Bari rispettivamente in Serie A e B). Anche se la Lega ha chiesto la reintroduzione della multiproprietà anche dopo il 2028/29. In ogni caso ai Friedkin sarebbe concesso essere proprietario di Roma, Everton e Cannes.
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