Gian Piero Gasperini e la Roma, un matrimonio che non è da ritenersi così scontato. Ieri l'allenatore di Grugliasco ha incontrato Claudio Ranieri, Florent Ghisolfi e soprattutto Dan Friedkin. Un confronto diretto col presidente che il tecnico aveva fortemente richiesto per capire le reali prospettive del progetto giallorosso. E che qualche dubbio alla fine lo ha lasciato. Perché sul piatto ha avuto spiegata la situazione nuda e cruda, con gli ormai proverbiali paletti del Fair Play Finanziario che per forza di cose limitano in maniera importante la crescita immediata della squadra. E che di certo non sono una novità, per nessuno. "Due mercati di sofferenza, di ristrettezze", li ha definiti più volte Ranieri nel corso degli ultimi mesi. Questo è l'effetto residuo del Settlement Agreement firmato con l'Uefa nel 2022 per non aver soddisfatto "il requisito di pareggio di bilancio previsto dagli articoli da 58 a 64 e 68 del Regolamento UEFA sulle Licenze per Club e sul Fair Play Finanziario nella stagione 2021/22".


news as roma
I dubbi di Gasperini: ecco i paletti del Fair Play Finanziario che limitano la Roma
Questo accordo ha una durata di quattro anni, è lo stesso firmato anche dall'Inter. Che infatti ha avuto pochissimo margine di manovra, ma ora può muoversi con più libertà grazie agli enormi ricavi dalle competizioni europee negli ultimi anni. Qui l'assenza della Champions si fa sentire parecchio. Il bilancio della Roma dice -81,4 milioni alla chiusura dell'ultimo esercizio economico con un indebitamento netto di 504,7 milioni. Entro il 2026 il club giallorosso deve così rientrare nei parametri del “football earnings rule”, con un deficit aggregato non superiore ai 60 milioni di euro. Il settlement agreement, comunicato dell'Uefa alla mano, ha coperto o coprirà "i cinque periodi di rendicontazione che terminano nel 2022, 2023, 2024, 2025 e 2026; le cinque stagioni 2022/23, 2023/24, 2024/25, 2025/26 e 2026/27". Lo scopo è quello di raggiungere il pareggio di bilancio rispettando i requisiti di stabilità nel periodo di monitoraggio relativo alla stagione 2026/27, coprendo quindi "i periodi di rendicontazione che terminano nel 2024, 2025 e 2026".
"Il Club deve avere un surplus di ricavi calcistici aggregati o un deficit di ricavi calcistici aggregati entro la deviazione accettabile", ovvero 5 milioni di euro per essere considerati in 'regola'. Tuttavia, la Uefa sottolinea che il deficit può superare questo livello fino a 60 milioni di euro, ma solo se tale eccedenza è interamente coperta da contributi o capitale proprio. In tutti questi anni la Roma è stata soggetta a controlli stringenti, approfondite revisioni annuali, oltre all'obbligo di inviare relazioni dettagliate e raggiungere degli obiettivi intermedi durante la stagione. Al tempo stesso la Uefa ha trattenuto una percentuale (variabile fino a ben 30 milioni) dei premi spettanti alla Roma, come i 5 milioni del 2022/23. L'accordo prevedeva anche delle penalità in caso di mancato rispetto dei parametri, come lo scorso anno in cui è arrivata una multa da 2 milioni di euro.
Roma e Fair Play Finanziario, gli ostacoli superati e i rischi futuri. E Gasperini valuta
—Insomma, una serie di ostacoli non indifferenti, che spariranno definitivamente solo se la Prima Camera del CFCB confermerà che il club "ha adempiuto allo scopo primario del settlement agreement e ha raggiunto la conformità alla normativa sui guadagni calcistici al più tardi alla fine dell'accordo transattivo". In caso questo non avvenisse, leggere con attenzione, la Roma rischierebbe una multa, oppure una limitazione nel numero di giocatori o il divieto nel tesseramento di nuovi calciatori in lista Uefa nella stagione 2027/28, fino addirittura all'esclusione dalle competizioni europee per ben tre stagioni.
L'ultimo bilancio giallorosso ha evidenziato senza dubbi diversi miglioramenti, come la crescita del fatturato e dei ricavi che - nonostante l'aumento dei costi - hanno comunque generato un saldo positivo di 64,5 milioni di euro. Il risultato netto è stato negativo per 81,3 milioni di euro contro il rosso di 102,7 milioni del 2022/23. Il patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2024 resta negativo per 407,7 milioni, rispetto ai 436,4 milioni del 2023. I debiti complessivi sono scesi a 636,2 milioni di euro (erano 688 milioni al 30 giugno 2023), di cui tuttavia appunto 297 milioni nei confronti dei Friedkin, che hanno ricapitalizzato più volte. L’indebitamento finanziario netto è invece pari a -139,4 milioni di euro, rispetto al -135,4 milioni del 30 giugno 2023. Una situazione generale in miglioramento senza dubbio, ma che non consente ancora grossi voli pindarici e che rischia di generare qualche cessione importante o comunque una riduzione del monte ingaggi. Tutto questo condizionerà almeno la prossima stagione, quindi la prima di un nuovo percorso che dovrà essere per forza di cose lungo: "Roma non è stata costruita in una notte", dice sempre Ranieri.
Gasperini deve valutare se e quante notti sarà disposto ad aspettare, partendo con qualche handicap. Soprattutto dopo aver spiegato le sue perplessità verso ciò che gli ha prospettato l'Atalanta, ovvero la cessione di un big abbassando l'asticella del mercato. A Trigoria l'asticella di partenza sarebbe però senza dubbio più bassa, iniziando da una rosa poco adatta alle sue esigenze, e costringendo la società a una ristrutturazione importante. Ma che risulta molto complicata da attuare già da subito: "Non possiamo fare la rivoluzione, dobbiamo ripartire da ciò che abbiamo senza sbagliare gli acquisti", ha sottolineato Ranieri. Lo stesso Claudio, per spiegare i tempi del progetto, aveva in precedenza 'curiosamente' citato i Percassi che nei primi quattro anni di percorso fissavano pubblicamente l'obiettivo nella salvezza. Non il miglior viatico per Gasperini, che vorrebbe qualcosa di più. Partire con basi e prospettive solide e immediate in una piazza che già non lo accoglierebbe benissimo a livello ambientale: resta da capire se la Roma potrà garantirgli tutto questo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA