Era il 28 ottobre del 1972 quando allo stadio Olimpico comparve per la prima volta lo striscione dei Boys.
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I Boys fanno 50 ed è stata festa grande
Quattro lettere gialle, su sfondo rosso, simbolo di un nuovo modo di tifare la Roma. Sono passati 50 anni da allora - 50 anni oggi - ed è festa grande questa notte tra i romanisti, pronti a rendere omaggio a uno dei gruppi più antichi del tifo giallorosso in un locale zona Tiburtina-Pietralata, con ospite Marco Conidi che ha cantato l’ormai amatissima “Mai sola mai”.
Dopo i Fedayn, che hanno raggiunto il mezzo secolo di vita lo scorso marzo, i Boys soffiano sulle candeline di una vita passata a sostenere la squadra, seguendola ovunque, in Italia e nel mondo, creando cori e mode, sempre posizionati lì, in Curva Sud, tra bandiere e fumoni. Un punto fermo nato dall'intuizione di Antonio Bongi, per una realtà presto conosciuta e imitata dal mondo ultrà di allora, poi assorbito, insieme a tutti gli altri gruppi della Sud, nel 1977, all'interno del neonato Cucs.
Lo striscione dei Boys, rimasto piegato in cantina per sette anni, tornerà però a essere esposto la sera della finale di coppa dei Campioni contro il Liverpool (30 maggio 1984), scelta di indipendenza e di rinascita per i componenti di quella che ancora oggi è una realtà molto presente della tifoseria romanista. Resistenti a tutti i cambi generazionali, i Boys raggiungono i 50 anni di vita, forti della loro identità e pronti a cantare per molti anni ancora, rappresentando la storia e il presente del tifo giallorosso.
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