Huijsen, esordio e gol sfiorato: il bambino sembra già uomo. Adesso punta il derby

Precisione negli interventi, un gol sfiorato e la consapevolezza di essere un predestinato. Così Dean Huijsen si è presentato allo stadio Olimpico. È stato il primo ad entrare nel terreno di gioco per prendere confidenza con i suoi nuovi tifosi (in quel momento pochi) dopo l’arrivo col pullman. Anche i genitori sono arrivati subito in tribuna e hanno immortalato tutto col telefonino. Un po’ come nei film americani quando il papà si alza e urla: “Quello è il mio ragazzo”. Il classe 2005 con un solo allenamento a Trigoria è stato buttato nella mischia da Mourinho dopo il problema all’adduttore di Llorente. Aveva già fatto il suo esordio contro il Milan in Serie A, ma per lo Special One 12' erano poca cosa: "Quello vero sarà con noi".

Dopo appena 5 minuti Carnesecchi con un miracolo gli nega la rete che avrebbe regalato una storia incredibile e forse anche un successo che la Roma avrebbe meritato. Ora arriva il derby di Coppa Italia e si candida per una maglia da titolare. Ndicka e Smalling non ci saranno, lo spagnolo è da valutare e Huijsen insieme a Mancini è l’unico difensore a disposizione. José ha dimostrato in più occasioni di non guardare la carta d’identità e la sfida con la Lazio può essere un banco di prova decisivo per il giovanissimo centrale. Pellegrini appena è arrivato a Roma ha scherzato e gli ha detto: “Hai portato la pioggia da Torino”. In questi pochi giorni il capitano proverà a spiegargli l’importanza della stracittadina.

La partita di Huijsen: un salvataggio e tanta precisione nei passaggi

Dean Huijsen è entrato al 46’ e ha già collezionato una delle 10 presenze da almeno 45 minuti permetteranno alla Roma di ottenere uno sconto sul suo prestito. L’olandese oltre ad essere andato vicino al gol ha giocato una buona gara strappando qualche applauso e convincendo in molti. Ancora presto per parlare ma il futuro è sicuramente dalla sua parte. Ieri ha registrato un salvataggio, ha chiuso la partita con l’87% di precisione nei passaggi (39 su 45, più di qualsiasi altro giocatore nella seconda frazione) e 4 lanci lunghi su 5 sono andati a buon fine. Ha lottato e vinto contrasti e duelli aerei. Vuole dimostrare a tutti che la scelta di venire a Roma è stata quella giusta per lui. "È forte, ma è della Juve", questa frase di Mourinho risuonerà nella testa dei tifosi fino alla fine del prestito. Difficile se non impossibile ipotizzare un futuro di Dean a Trigoria oltre il 30 giugno 2024.

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