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Hubner: “Troppi stranieri in attacco. Zaniolo ha bisogno di tempo per crescere”

L'ex attaccante aggiunge: "Il modulo di Fonseca è spregiudicato, rischia un po' ma quando la palla gira il gioco è bello"

Redazione

Dario Hubner, allenatore ed ex giocatore di ruolo attaccante, ha parlato ai microfoni di Nsl Radio TV nella trasmissione Tackle Morning condotta da Roberto Infascelli e Noemi Pierini. E' l'unico calciatore, insieme a Igor Protti, ad avere vinto la classifica dei cannonieri di serie A, B e C1. Ecco le sue dichiarazioni:

All'epoca il livello era più alto?

La concorrenza era abbondante, avevo come minimo 4 o 5 centravanti davanti che facevano 20 gol. Immobile e Belotti sono ora le due punte della nostra nazionale ma dietro non c'è molto altro. Abbiamo tanti stranieri in questo periodo che fanno i centravanti, ecco perché non c'è la crescita degli attaccanti italiani.

Che realtà è quella di Brescia?

Tutte le domeniche lí le partite sono molto sentite. La tifoseria ama la squadra sopratutto se ti impegni molto. Il tifoso vuole che il calciatore si impegni al massimo, poi il risultato è relativo.

Caso Balotelli.

Per Mario questo è l'anno più importante della sua carriera. Lui purtroppo è arrivato in un momento in cui il Brescia stava andando bene ma lui doveva scontare la squalifica. Quando è rientrato, invece, il Brescia ha iniziato a perdere alcuni meccanismi. Credo sia anche un po' sfortunato. All'inizio il Brescia giocava davvero molto bene, anche se poi i risultati non sono sempre arrivati. Ne ha fatte le spese Corini purtroppo.

Su Corini e Grosso.

Io la vivo da fuori e ho fiducia in Cellino anche sulla scelta di Grosso. Forse per me non è stato giusto mandare via Corini.

Su Zaniolo e sulla Roma.

Il modulo di Fonseca è spregiudicato, rischia un po' ma quando la palla gira il gioco è bello. A Zaniolo deve essere dato il tempo di crescere. Facciamoli divertire.

Che tipo di atteggiamento tattico avrà il Brescia contro la Roma?

Grosso lo conosco poco quindi non posso dare un giudiczio però il Brescia ha bisogno di punti e quindi spero che tra Roma e Atalanta arrivino punti.

Che ricordi hai del tuo passato calcistico?

Io non ho fatto settore giovanile. A 20 anni ero già in prima categoria. 40 anni fa quando giocavi in Serie D dovevi fare la gavetta pesante prima di arrivare adnalti livelli ecco perché ci sono arrivato tardi. Sono molto legato a tutte le realtà che ho vissuto, ho amici ovunque e per me è una grande soddisfazione.