È stata una campagna acquisti sicuramente onerosa per la proprietà giallorossa, che ha speso più di 100 milioni per portare nella Capitale due attaccanti come Soulé e Dovbyk e due centrocampisti come Le Fée e Manu Koné. Al contrario, per sistemare il reparto difensivo, Ghisolfi non ha sborsato nemmeno un centesimo per portare giocatori del calibro di Hermoso e Hummels alla corte di De Rossi. Mosse rischiose, arrivate anche oltre il gong del mercato estivo, ma che ora permettono alla Roma di avere molta più flessibilità nelle scelte, come scrive La Gazzetta dello Sport. Svilar, arrivato dal Benfica praticamente a zero, e Ndicka, arrivato dall'Eintracht Francoforte al termine del suo contratto, completano il pacchetto di difensori per cui i giallorossi hanno speso poco e nulla. Evan e Mile ora valgono più di 20 milioni ciascuno. A loro si aggiunge ovviamente Mancini, che invece è stato pagato all’Atalanta 24 milioni tra il 2019 e il 2020 con la formula del prestito con obbligo di riscatto. All’epoca però c’era ancora Pallotta come presidente della Roma. Inoltre ormai l’ammortamento maturato in queste 4 stagioni dal vice capitano è molto vicino a quota zero mentre il suo valore di mercato è leggermente aumentato. Ultimo ad entrare nelle rotazioni è il giovane Federico Nardin, ovviamente anche lui senza spese di cartellino visto che gioca a Trigoria dall’età di 7 anni. In ultima analisi quindi i Friedkin hanno in mano una difesa da quasi 100 milioni di valore senza aver speso un euro.
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Hermoso, Hummels e non solo: la Roma si difende ancora… a parametro zero
Prima Svilar e poi Ndicka: in difesa i Friedkin trovano rinforzi validi senza spendere un euro
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