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Gyömbér: “La Roma lotta sempre per il titolo. Totti e Dzeko sono fantastici”

Il difensore slovacco ha aggiunto: "Ero in stato di shock quando sono entrato negli spogliatoi e mi ha accolto Edin, la stella della Bosnia. Sarà difficile per me impormi in giallorosso, ma il coraggio non mi manca"

Marco Cantagalli

E' arrivato dal Catania in prestito con diritto di riscatto, slovacco, classe '92, già nel giro della nazionale maggiore, nell'ultima stagione in B con gli etnei ha collezionato poche presenze causa infortunio. C'erano tanti nomi in ballo per la Roma: da Garay a Sakho, passando per Ranocchia. Ma alla fine è lui il quarto centrale della squadra giallorossa, Norbert Gyomber.

Il suo trasferimento ha stupito anche in patria, non solo in Italia. Dalla retrocessione in Lega Pro alla Serie A con vista Champions League. Niente male come balzo.

"Da quando sono alla Roma tutti hanno un grande interesse nei miei confronti", la confessione del numero 23 romanista al quotidiano slovacco Pluska.

Puoi svelare un retroscena del tuo passaggio in giallorosso?

Durante le vacanze ero in trattativa con diversi club. Poi qualche giorno fa mi ha chiamato il mio agente Juraj Venglos mentre ero in macchina. Quando mi ha comunicato dell'interesse della Roma mi sono talmente emozionato che mi sono dovuto fermare.

La Roma è di per sè Francesco Totti. Com'è lavorare al suo fianco?

Mettiamola così: non appena è entrato nello spogliatoio si è subito percepito. Ha davvero una grande personalità.

Come sei stato accolto dalla squadra?

Ero un po' in stato di shock. Specialmente quando sono entrato negli spogliatoi e mi ha accolto Edin Dzeko, la stella della Bosnia, che ad inizio carriera ha giocato in Repubblica Ceca e non si era dimenticato la lingua. Così mi ha detto in ceco: "Ciao uomo, benvenuto. Come stai?". E' una cosa fantastica che posso comunicare a Roma con la lingua madre. Lo ammetto, non me lo aspettavo proprio.

Nell'esordio contro il Verona sei stato convocato e sedevi in panchina. Riuscirai a guadagnarti un posto da titolare?

Sarà difficile, la squadra è arrivata seconda in classifica per due anni consecutivi. Lotta sempre per il titolo, ma è chiaro che non mi manca il coraggio. Altrimenti non sarei professionale.

Roma è una grande città. Riesci ad orientarti?

Onestamente guido con il GPS. Ma a poco a poco va sempre meglio. Ho già adocchiato un appartamento e dovrei spostarmi lì fra pochi giorni.

Che cosa ti ha aiutato a superare il brutto periodo al Catania, tra infortuni e tutto il resto?

In particolare la famiglia e gli amici. Forse senza di loro non ce l'avrei fatta.

 Kozak, il ct della Slovacchia, ti ha telefonato?

Non lui direttamente, ho parlato con il suo assistente Tarkovic. Mi ha mandato un messaggio per congratularsi con me.