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Guardiola, un pezzettino di Roma nella leggenda

(di Alessio Nardo) Alla tenera età di 40 anni può già considerarsi uno degli allenatori migliori di sempre. Forse il più grande. Nessuno come lui: Josep Guardiola, classe 1971, ex mente geniale del Barcellona anni ’90 ed oggi gagliardo...

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(di Alessio Nardo) Alla tenera età di 40 anni può già considerarsi uno degli allenatori migliori di sempre. Forse il più grande. Nessuno come lui: Josep Guardiola, classe 1971, ex mente geniale del Barcellona anni '90 ed oggi gagliardo condottiero in panchina di un dream team da spavento.

Seconda Champions League al suo terzo anno d'allenatore, vinta quasi per inerzia (decimo trofeo da tecnico, ventisettesimo da professionista). Nemmeno un'icona del futbol mondiale, Sir Alex Ferguson (e scusate se ci alziamo in piedi...) ha potuto far nulla di fronte allo tsunami blaugrana.

Che spettacolo, che gioia per gli occhi. Mai nella storia del calcio abbiamo ammirato un simile amalgama: tecnica pura e cristallina, velocità d'azione 'aliena', mentalità vincente, affiatamento collettivo fuori dal comune. La perfezione o quasi. Merito del professor Pep, l'umile gestore, impeccabile in ogni sua mossa. L'ultima, la più bella. Far alzare la Coppa dei Campioni al cielo a Eric Abidal, reduce da una dura battaglia contro un tumore al fegato Giù il cappello, signori. Per Piqué, Dani Alves, Xavi, Iniesta, Pedro e Villa. Naturalmente anche per Leo Messi, destinato a consacrarsi quale più grande fuoriclasse della storia. Un tipetto che a soli 23 anni e mezzo ha già soppiantato un certo Diego Armando Maradona.

Ma torniamo a lui, Guardiola, il vero regista di un capolavoro leggendario. Un uomo speciale, un vincente che sa farsi amare. Ce lo sentiamo un po' nostro, un po' giallorosso. I ricordi tornano all'estate del 2002, quando la Roma annunciò il suo arrivo dal Brescia (quasi in gran silenzio). Pep, ormai a fine carriera, rimase a Trigoria per poco. Giusto il tempo di quattro misere presenze e bye bye, di nuovo alla corte di Mazzone, prima di intraprendere un percorso stratosferico in panchina. Nonostante l'acclarata grandezza del calciatore, non potevamo renderci conto di quale leggenda ci fossimo portati in casa. "Guardiola alla Roma", oggi sembra fantascienza. Solo nove anni fa, era realtà.