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Grobbelaar: “L’Olimpico è off limits per me, mi hanno messo in black list”

L'ex portiere del Liverpool: "I romanisti non mi hanno mai perdonato la mia danza. In compenso ho guadagnato l'affetto dei tifosi laziali..."

Redazione

Sono passati 34 anni da quella serata che tutti i tifosi giallorossi definiscono come "maledetta". Era il 1984 e la Roma si apprestava ad affrontare il Liverpool in finale di Coppa dei Campioni. Per uno strano scherzo del destino il luogo della finale era proprio l'Olimpico di Roma. Finì con la vittoria dei Reds ai rigori e tutti, di quella partita, ricordano la danza di Bruce Grobbelaar, portiere del Liverpool che provò a distrarre i giocatori giallorossi sul dischetto. Intervistato da TMW, proprio Grobbelaar ha ricordato quella serata e ha parlato della sfida di domani che vedrà proprio Liverpool e Roma contendersi un posto per la finalissima di Kiev. Ecco le sue dichiarazioni:

Grobbelaar, se le dico Roma-Liverpool cosa mi risponde?

"Una notte magica, giocata in condizioni avverse per noi del Liverpool. Eravamo in trasferta, lo stadio una bolgia a spingere la Roma. Eppure siamo riusciti a superare tutti gli ostacoli. Adesso si ritrovano contro con qualcosa di grande in palio, ma sarà diverso perché parliamo di andata e ritorno".

La "spaghetti dance" è entrata nella storia. Lei ci aveva pensato da prima o fu tutto improvvisato?

"Pura improvvisazione. Al momento dell'esecuzione di Bruno Conti guardai i fotografi e morsi la rete. Conti sbagliò l'esecuzione. Pensai allora di continuare, guardai la rete e mi sembravano spaghetti e inscenai un balletto con le gambe che appunto sembravano spaghetti".

A Roma non gliel'hanno perdonata

"I romanisti non me l'hanno perdonata. In compenso ho guadagnato l'affetto dei tifosi laziali. Lo sa che dopo quella partita sono diventato membro onorario di un Lazio Club in Sudafrica? (ride, ndr)".

È mai tornato a Roma?

"Sì, recentemente. E non solo a Roma. Ho visitato la Toscana ad esempio, bellissima. E riguardo la Capitale ho avuto modo di apprezzare il Colosseo, il Vaticano, ma in generale la città. Tranne lo stadio, per me era off limits".

In che senso?

"Volevo entrare all'Olimpico, calpestare quel terreno di gioco, riposizionarmi nella porta che ho difeso durante quella lotteria dei rigori. Volevo che mia moglie vedesse dove avevo conquistato la Coppa dei Campioni. Ma non hanno voluto farmi entrare, ero praticamente in black list. Incredibile, vero?".

Scontato dire che non sarà ad assistere a Roma-Liverpool

"Me la guarderò dai Caraibi. All'andata, però, sarò a Liverpool".

Lei ha combattuto la guerra in Rhodesia e soprattutto per questo ha preso il calcio per quello che è realmente: un divertimento

"Sono stato un soldato per due anni nella guerra di Rhodesia e ho visto cose di cui preferisco non parlare. Per questo dico che il calcio è divertimento e deve essere vissuto come tale. Intendiamoci, ci sono tanti interessi economici dietro e oggi più di ieri va preso seriamente e ci sono tante pressioni. Ma quello che dico a un calciatore è che deve essere felice quando è in campo, perché in quell'istante sta facendo qualcosa che tutti gli altri invidiano".

Come giudica le parole di Gianluigi Buffon dopo la partita contro il Real Madrid?

"Da portiere dico che Buffon è uno dei migliori interpreti del ruolo che abbia mai visto in vita mia. Verrà ricordato come il miglior portiere italiano per molte decadi e deve essere d'ispirazione per chi vuole intraprendere questo ruolo. Penso che nessuno dovrebbe criticarlo per quello che ha fatto, perché a mio avviso Buffon oltre ad essere uno dei migliori portieri al mondo è un esempio di lealtà ed è una qualità che pochi possiedono. Ricordate la retrocessione in Serie B della Juventus? Ricordate quanti se ne andarono? Lui no, lui è rimasto al suo posto e ha contribuito al ritorno in Serie A e nella dimensione che compete alla Juventus. E questo gli va riconosciuto".

Restando ai portieri, le piace Alisson?

"È un ottimo portiere, ma in Liverpool-Roma ci saranno due ottimi portieri. L'altro è Karius".

Il Liverpool è come la Roma la rivelazione della Champions

"La squadra gioca molto bene e a gennaio ha corretto alcuni difetti: con l'acquisto di Van Dijk la difesa è migliorata notevolmente. Col City era sfavorito ma ha letteralmente spazzato via gli avversari e questo mi ha colpito molto".

Anfield come l'Olimpico possono essere fattori decisivi

"Ricordo molto bene l'atmosfera romana di 33 anni fa: elettrica, incredibile, una passione travolgente. E nella rimonta contro il Barcellona ha fatto sicuramente la sua parte. Anfield è un altro campo molto caldo, che spinge la squadra. Tengo a precisare una cosa, che dico ai tifosi romanisti: venite a Liverpool, non correrete alcun rischio. Perché Liverpool e i tifosi dei reds sono tifosi molto ospitali e i giallorossi sono i benvenuti ad Anfield".

Chi andrà in finale fra Liverpool e Roma?

"Se il Liverpool gioca ad Anfield la partita che ha fatto col Manchester City è possibile che vinca anche con ampio scarto, cosa che potrebbe essere fondamentale in vista del ritorno all'Olimpico".