Non era la Sud, ma quella curva all'ombra dell'Acropoli dove martedi' sera e' andato a festeggiare il suo euro-gol la sente gia' sua. Leandro Greco in Grecia ha trovato la sua dimensione migliore, e non solo calcisticamente parlando: l'ex centrocampista della Roma, cresciuto nel vivaio giallorosso, ha detto addio all'Italia e alla sua citta' in estate per vestire la maglia dell'Olympiacos e affrancarsi da panchina e continui prestiti.
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Greco: “Roma mi manca. Chi vince il derby? Non lo so, entrambe stanno in difficoltà”
Non era la Sud, ma quella curva all’ombra dell’Acropoli dove martedi’ sera e’ andato a festeggiare il suo euro-gol la sente gia’ sua.
Sa di essere un emigrato di lusso, ma e' convinto che il Paese culla della cultura antica non e' il paradigma della crisi europea cosi' come si vuole far passare. ''Qui si sta molto bene e onestamente non vedo molta differenza con l'Italia - dice all'ANSA il giocatore, diventato gia' un beniamino dei tifosi complice anche la rete con cui ha contribuito alla vittoria per 3-1 sul Montpellier - sembra che qui ci sia l'inferno, c'e' la crisi che sta attraversando tutta l'Europa e non solo. Certo io vivo in un ambiente privilegiato, e anche per i miei compagni di squadra problemi non ci sono. I guai li stanno passando i lavoratori statali: ecco in questo vedo la differenza rispetto all'Italia, qui certe categorie di lavoratori sono meno tutelate''. Scioperi e proteste sono all'ordine del giorno nelle piu' popolari piazze ateniesi, da Syntagma a Omonia cortei e sit in sono quotidiani.
''E' un buon segno quando la gente protesta per i giusti diritti - continua il centrocampista - nel rispetto delle regole e senza scadere nella violenza, naturalmente, io penso che andrebbe fatto ovunque. E invece l'Italia mi sembra che dorma, dovrebbe invece prendere esempio e ribellarsi''. Intanto nel ritiro di Glyfada, sul mare ateniese dove ha deciso di vivere, Greco si gode la sua seconda stagione calcistica: e non guarda indietro con rimpianto per la decisione presa. ''Sono sempre piu' convinto di aver fatto la scelta migliore: il gol mi ha dato una visibilita' che non avrei mai avuto in Italia se non avessi giocato a Roma - continua il centrocampista, che proprio due anni fa con la maglia giallorossa aveva segnato il suo primo gol in Champions, trascinando la Roma di Ranieri al successo sul Basilea - Qui sto davvero bene, e non solo parlando di calcio. La gente e' positiva nonostante il momento difficile, sa reagire con orgoglio''.
Domenica pero' un pezzo di cuore stara' a Roma, dove va in scena il derby. ''Roma mi manca , e anche i compagni: ma forse riesco a vedermi la partita - dice - Fare un pronostico e' difficile: tutte e due sono in difficolta'. Zeman? Lo vedo un po' fossilizzato sulle sue idee, e non condivido certe dichiarazioni fatte su giocatori importanti. Ma certo dall'esterno non si capiscono tutti i meccanismi: comunque mi auguro possa far vedere il calcio tanto promesso''.
Quanto al suo momento lo definirebbe quasi magico: ''E' stato bellissimo segnare l'altra sera, perche' l'atmosfera in Grecia e nel nostro stadio e' particolare. L'emozione del gol e' stata grandissima per questo sono andato sotto la curva dei nostri tifosi''. Un modo per far sentire che in Grecia Greco si sente a casa. E dal campo alla piazze, come quelle infuocate di Atene, l'augurio anche per l'Italia e' che ''ci si possa riprendere da questo momento drammatico: e che il Paese sia guidato da persone capaci e perbene per poter sperare in un futuro migliore per tutti''. Il suo sul campo e' gia' arrivato e parla 'greco'. Non a caso.
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