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Gravina: “La Roma è a buon punto per lo stadio. Entro marzo 2027 la prima pietra”

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Le parole del presidente della Figc: "Ci sta allontanando da standard di qualità internazionali. Molti imprenditori vogliono partire anche domattina con investimenti propri. Quello che blocca è l'aspetto burocratico"
Redazione

Gabriele Gravina è stato rieletto come Presidente della Figc, durante l’assemblea di Lega odierna. Nel corso della conferenza stampa è stato toccato anche il tema riguardante gli stadi in Italia. Ecco le parole di Gravina.

A che punto siamo sulla questione stadi?"Sono fondate le mie speranze. Bisogna rimboccarsi le maniche, Abodi sta portando avanti degli incontri. Non ne conosco gli esiti, ma la parte di Governo è giusto la segua il ministro. Io sono sereno, confido nelle mie capacità e della Figc di essere un moltiplicatore di entusiasmo in capo ai dirigenti. Su cinque stati tre sono già accettati o accettabili, Milano, Torino e Roma. La Roma è a buon punto, entro il primo ottobre 2026 dobbiamo indicare le strutture con due condizioni: progetto approvato e finanziamento. Entro marzo 2027 bisogna garantire la posa della prima pietra. Il quarto stadio è già segnalato in Firenze, il Palermo grazie al City ha avviato i dialoghi, Cagliari e Bologna sono a buon punto, Bari si sta muovendo. Mi dispiace quando mi si dice che l'Europeo 2032, che ha un indotto stratosferico, non può avere contributi. Io sono contento quanto fatto per il tennis, il ciclismo e lo sci, amo lo sport ma non amo quando il calcio viene considerato la cenerentola di tutto lo sport. Mi amareggia".

Si aspetta un maggiore sostegno del legislatore sugli stadi?"Ci sta allontanando da standard di qualità internazionali. Non è solo l'aspetto del contributo, molti imprenditori vogliono partire anche domattina con investimenti propri. Quello che blocca è l'aspetto burocratico. Chiedono un commissario con poteri straordinari che possa eliminare i lacci. Ci sono imprenditori che vanno via, abbiamo proprietà straniere vogliose di investire, credono che le infrastrutture sono degli asset principali nel bilancio. Se blocchiamo la crescita dei vivai e non abbiamo norme che consentono di investire sulle infrastrutture... Mettetela come supplica, non mi sembra contraria a un'etica o una morale. Ci sono realtà che chiedono di poter investire domani mattina. Ma sovrintendenza, regione, Provincia, non si arriva mai... Questo li scoraggia. Avvilente ripetere 'stiamo facendo, stiamo vedendo'. Ci vuole un atto concreto di legge".