?La pazza partita di Bologna non l'ha persa, perche' palo e traversa hanno maledetto le ultime due conclusioni di Diamanti. Ma le redini della Roma, Zeman sembra non tenerle piu'. Tutti gli eccessi delle sue squadre si specchiano nello spettacolare 3-3 del Dall'Ara, con la gente che si e' divertita e ha sofferto per 90 minuti, ma e' uscita chiedendosi se quelle che ha visto erano davvero difese di serie A.
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Gol ed errori a Bologna. La Roma balla e pareggia
?La pazza partita di Bologna non l’ha persa, perche’ palo e traversa hanno maledetto le ultime due conclusioni di Diamanti.
La famosa 'disciplina' che per il tecnico non e' abbastanza regolamentata fuori dal campo, e' mancata completamente nella testa di chi doveva badare alle aree di rigore. Da tutte e due le parti, certo. Ma, per chi punta alla Champions, la grandinata di errori e' piu' grave. Dice la cronaca che i giallorossi si sono fatti riprendere due volte, sono andati sotto e alla fine sono riusciti a salvarsi grazie a Tachstidis e ad un'altra, l'ennesima, indecisione di Agliardi. Poi potevano vincere, ma hanno rischiato di perdere.
Cosi' il pari di pranzo e' una consolazione, tiepida pero' per chi ha precedenti indigesti con i rossoblu': due volte il boemo e' stato esonerato dopo averci giocato contro. I quattro gol nei primi 26 minuti sono lo spunto perfetto per chi sta scrivendo il manuale su 'Tutto quello che non deve fare una difesa di una squadra di calcio'.
A dar via al balletto degli sbagli e' Sorensen che e' imperioso negli anticipi quanto impreciso a ripartire: e' mortale il peccato che commette al 9' quando esce a testa alta, ma si fa intercettare un pallone da Florenzi, che ha vita semplicissima a duettare con Totti e infilare Agliardi, con la retroguardia sbilanciata dalla 'trovata' del danese. Dieci minuti, e Gabbiadini pensa a un miraggio quando sfrutta il varco che si spalanca tra i centrali romanisti, che si scontrano. Goicoechea respinge con un piede, Gilardino brucia tutti col tap-in per il suo 155/o gol in A. Non trascorre un minuto e Osvaldo realizza un cross di Pjanic, staccando in mezzo a ben tre imbambolati rossoblu'. Ed e' una scena da campetti di periferia quella che porta al 2-2: Gabbiadini e' servito con un lancio da dietro, spalle alla porta ha tutto il tempo di guardare Gilardino, libero, decidere che puo' anche non servirlo, girarsi e battere il portiere sul primo palo, con un sinistro che forse Burdisso sfiora, altrimenti e' inspiegabile l'immobilita' di Goecoechea.
Bisogna guardare gli occhi di Stekelenburg in panchina per descrivere quello che combina il collega uruguaiano al 9' della ripresa, quando esce su un cross tagliato di Diamanti, pasticcia con Burdisso e serve a Pasquato che ha davanti la porta vuota. Non vuole essere da meno Agliardi, pero', quando esita su una punizione lenta dalla trequarti di Pjanic, e Tachtsidis lo trafigge di testa. E' il 75', siamo tre a tre, e la sensazione e' che potrebbe succedere di tutto, e infatti cosi' e'. Ma almeno il risultato non cambia: Agliardi si riscatta con un gran riflesso su Osvaldo, Diamanti colpisce due volte i legni che fanno tremare i 600 romanisti presenti. Il triplice fischio e' un sollievo per tutti, anche se piu' contenta e' la curva del Bologna. Che comunque, anche oggi, non ha mancato di rivolgere per 90 minuti pesanti insulti al presidente Albano Guaraldi, e a esporre striscioni a testa in giu' in segno di protesta per la gestione del caso Portanova. La dirigenza giallorossa si prepara invece ad un difficile confronto sul futuro. (ANSA)
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