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Giovanni Cerra, romanista al fianco di Mourinho: “Gli insegnerò il dialetto”

Trentasettenne di rione Monti, dal 2013/14 è nello staff dello Special One. "L'unica volta in cui gli ho chiesto un giorno libero è stato per poter andare all'addio al calcio di Totti"

Redazione

Nello staff tecnico di Josè Mourinho sulla panchina della Roma ci sarà anche un romano e tifoso giallorosso. Si tratta di Giovanni Cerra, 37enne di rione Monti che da anni lavora al fianco dello Special One. Ecco la sua intervista a Repubblica, confezionata da Matteo Pinci:

GIOVANNI CERRA A REPUBBLICA

Sul rapporto con Mourinho Tra di noi parliamo in italiano, lui ha ancora inflessioni milanesi: avete presente quando diceva "non sono un pirla?". Il romano invece no, non gliel'ho ancora insegnato. Ma sono pronto a insegnarglielo.

Sull'addio di Totti L'unica volta in cui ho chiesto un giorno libero a José Mourinho, è stato per poter andare a Roma per l'addio al calcio di Totti. Mi disse di sì, anche se la stagione per noi a Manchester non era ancora finita. H capito subito quanto fosse importante per me, mi conosce. Sapete quante volte gli ho rinfacciato lo scudetto del 2010? I biglietti? Riuscii a prenderne 4 su internet, salii sull'aereo, poco dopo ero in Curva sud a piangere.

Sull'esperienza allo United e sul 7-1 Figurarsi, a Manchester dividevo l'ufficio con Michael Carrick, che quel giorno segnò due dei sette gol dei Red Devils. Lavoravo alla scrivania accanto alla sua, ci abbiamo scherzato spesso, più lui di me a dire il vero. Anzi, quando una volta lo United nell'anniversario della partita fece un post sui social per ricordare quel risultato andai dall'addetto stampa a chiedere di rimuoverlo. Ovviamente non ottenni nulla.

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