Essere dentro la lista Sifi «È un riconoscimento per noi e il Paese».
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Ghizzoni parla su interessi del fondo sovrano del Qatar, Qia, e di quello cinese Cic verso Unicredit
Essere dentro la lista Sifi «È un riconoscimento per noi e il Paese».
Lo ha detto Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, a proposito del fatto che l'istituto di credito è l'unica banca italiana ad essere stata inclusa nella lista delle 29 banche sistemiche globali, le cosiddette G Sifis, quelle «too big to fail» (troppo grandi per fallire), che dovranno riorganizzarsi entro il 2012 in vista di un aumento di capitale, dall'1% al 2,5%, da attuare tra il 2016 e il 2019. «Siamo tra le prime 30 banche al mondo» ha sottolineato Ghizzoni a margine del convegno nazionale dell'Ance in corso a Torino. «Non è una sorpresa - ha proseguito - Già da mesi ho detto più di una volta che ci aspettavamo di essere inclusi nella lista di banche sistemiche». Ghizzoni ha sottolineato che «C'è una richiesta addizionale di capitale per queste banche, rispetto al 7% previsto al 2019 da Basilea 3 e deve essere attuata a partire dal 2016. Non sappiamo ancora quanto sarà la richiesta per noi, sappiamo solo di essere nella lista e stimiamo di essere nella fascia più bassa piuttosto che in quella alta. Ma non abbiamo alcuna informazione ufficiale ad oggi».
«È un periodo che di voci se ne sentono tante, non le rincorro certamente». Taglia corto Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, parlando con i giornalisti a margine del convegno nazionale dell'Ance in corso a Torino, a proposito delle voci di un interesse verso la banca del fondo sovrano del Qatar, Qia, e di quello cinese Cic.
FONTE Adnkronos
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