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Gervinho, il figlio prediletto. “Garcia mi chiede di fare la differenza”

Se Gervinho, nuovo beniamino dei tifosi della Roma, ha riscoperto la gioia di giocare lo deve in gran parte al suo “allenatore preferito”: Rudi Garcia, il suo padre calcistico, che, per la terza volta, lo sta guidando dalla panchina....

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Se Gervinho, nuovo beniamino dei tifosi della Roma, ha riscoperto la gioia di giocare lo deve in gran parte al suo "allenatore preferito": Rudi Garcia, il suo padre calcistico, che, per la terza volta, lo sta guidando dalla panchina. "Il mio tecnico preferito e' Rudi Garcia, quando mi allena mi da' piu' consigli, mi trasmette fiducia, con lui ho condiviso molte esperienze. Questo è quanto", ha spiegato l'attaccante ivoriano l'AFP.

Prima a Le Mans, poi nel Lilla, infine a Roma, Garcia è sempre stato in grado di sfruttare al meglio le potenzialità dell'ivoriano che aveva perso fiducia all'Arsenal sotto la guida di Arsene Wenger. "L'Elefante" è il giocatore che più spesso viene schierato sulla linea dei tre attaccanti, ed e' diventato il capocannoniere della squadra, con otto gol in totale, fra campionato e Coppa Italia. "Garcia non mi chiede solo di dribblare, ma di essere efficace", dice Gervinho. "Mi chiede di fare la differenza, di difendere e di segnare, ma anche grande impegno in campo!".

L'allenatore francese conferma di essere ancora più esigente con il suo pupillo. "Non è il 'figlio del coach' - precisa Garcia -. Io sono ancora più duro con lui, sia fuori che dentro il campo. Lo tengo sempre sulla corda. Per contro, io so come funziona in campo e fuori, e so come gioca".

L'intesa con Totti

Il risultato è eloquente, al punto che a volte sembra che Gervinho abbia per i suoi compagni di squadra giallorossi, cattive idee. Quando galoppa sul terreno dell'Olimpico e blocca i difensori, il suo coraggio infonde un brivido nei tifosi. "I tifosi pensano che, quando ho la palla fra i piedi, posso combinare sempre qualcosa di buono per la squadra" dice. Ancora un po' a disagio con la lingua italiana, non sfugge però all'affetto dei tifosi "Anche se vado con cappuccio, mi hanno sempre riconosciuto" ha detto. "Roma è una città innamorata del calcio". Gervinho spera che il pubblico "incoraggi" la squadra anche nei "momenti difficili". Per ora è amore folle.

All'inizio della stagione, Gervinho faceva un po' storcere il muso ai fan della Roma, perche' sbagliava qualche occasione di troppo. Poi, con i gol, e' arrivato anche l'amore dei tifosi. "Ho lavorato sottoporta e continuo a farlo - dice -. Devo correggere alcuni miei difetti: e' questa la cosa principale, non il numero dei miei gol". Non mancano le parole d'elogio per Francesco Totti. "In campo c'e' pieno accordo, a volte non c'e' bisogno di parlare per capirsi", ha detto l'ivoriano del proprio capitano.

Una parentesi sul suo passato e sulla sua carriera, iniziata in Belgio nelle file del Beveren: “Non è stato facile, ma con Garcia è andato tutto per il meglio. Ho avuto alcuni problemi all’inizio della mia esperienza a Lille, ma Garcia mi ha dato fiducia”. In chiusura, una battuta sul campionato: “La Juventus è più forte ma noi non abbiamo ancora mollato, possiamo ancora fare qualcosa”.