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Gerson: “Roma, ecco perché ti ho preferito al Barcellona”

“A gennaio potevo andare a giocare in prestito in altri club italiani. La Roma mi ha lasciato decidere cosa fare, e ho pensato fosse meglio tornare al Fluminense per poi dare il massimo quando sarei tornato in Italia"

Jacopo Aliprandi

Dalla prossima stagione il giovane talento brasiliano classe '97, Gerson, sarà finalmente a completa disposizione della Roma di Luciano Spalletti. In attesa di vederlo in azione, il ragazzo qualche giorno fa, direttamente dal Brasile,  ha rilasciato un'intervista nella quale ha parlato del suo definitivo addio al Fluminense - dopo il ritorno in prestito nella finestra di mercato invernale - e delle sue aspettative per la nuova avventura con la Roma. Queste le sue parole al portale brasiliano futnet.com.br.

Come è stato il suo ritorno al Fluminense?

“Ero molto felice quando mi hanno dato l’opportunità di tornare. Sapevo che in seguito me ne sarei dovuto andare, ma avevo in testa la sola idea di lasciare il Fluminense vincendo un trofeo”.

L’addio al Fluminense arriva nel momento giusto?

“Bisogna prendere delle decisioni. Ho avuto l’opportunità di lasciare, non solo io ma anche la mia famiglia. Se fossi rimasto forse non avrei ricevuto altre proposte in futuro, quindi ho pensato che fosse il momento giusto per partire. Sono però contento di aver aiutato il Fluminense”.

Cosa ha pesato di più, la proposta della Roma al Fluminense o la tua voglia di giocare in Europa?

“La possibilità di giocare in Europa. La proposta della Roma poi è stata molto buona, per me, per il club e per coloro che lavorano vicino a me. Ho pensato che fosse il momento di lasciare per giocare in Europa, penso che gioverà molto alla mia carriera”.

Ti dispiace lasciare il Fluminense?

“Qui sono cresciuto, ho diversi amici in squadra e a volte è difficile pensare che dovrò andar via, in un altro Paese. Ma è il mio lavoro. Ho scelto di fare questo mestiere e dare il meglio alla mia famiglia. Le sfide ci sono sempre nella vita. E per essere il migliore bisogna accettare le sfide, tutto ha un prezzo”.

Prima di tornare nel Fluminense c’era la possibilità di andare a giocare in prestito in altri club italiani. Come mai sei tornato in Brasile?

“La Roma mi ha lasciato decidere cosa fare, e ho pensato fosse meglio tornare al Fluminense per poi dare il massimo quando sarei tornato in Italia. Credo di aver fatto la scelta giusta. Sono tornato nel club che mi ha cresciuto, per stare anche vicino ai miei amici”.

Si aspetta di essere utilizzato quando tornerà a Roma?

“Spero di mostrare il mio valore, voglio lavorare sodo in allenamento. E quando avrò una possibilità voglio coglierla e mostrare quello che so fare”.

Conosce già la squadra?

“Sono stato a Roma un mese, sono andato anche a vedere alcune partite. Ho conosciuto tutti i giocatori e mi sono già ambientato”.

Sta studiando l’italiano?

“Si, lo sto studiando. Sto cercando di imparare le espressioni più conosciute, anche per sapere cosa succede e per capire quello che dirà l’allenatore. Quando arriverò a Roma non ci saranno problemi”.

Ha salutato Totti?

“È una persona sensazionale, a Roma è come un dio. Ma è anche un ragazzo umile e tranquillo, una persona buona”.

Totti ha rinnovato il contratto per un'altra stagione, che sensazioni ha pensando di giocare con lui e in Champions League?

“Il sogno di ogni giocatore è giocare in Europa e nel torneo più importante del mondo, se poi lo giochi accanto a un giocatore che è un idolo nel mondo è ancora più incredibile. Giocare con lui, dato che sono un ragazzo, sarà un’ottima esperienza”.

Durante gli allenamenti quale giocatore l’ha colpita di più?

“De Rossi e Maicon, che conoscevo solo di vista. Ho avuto l’opportunità di allenarmi con lui, di stargli vicino”.

Come si vive l’attesa di una possibile chiamata per le Olimpiadi?

“I giocatori più avanti con l’età si allenano sodo per farsi trovare pronti. Chi andrà giocherà con Neymar, e questo ti spinge ancora di più a correre. Se io non sarà chiamato lavorerò ancora di più per andare un giorno alle Olimpiadi e ai Mondiali”.

Lei aveva un accordo con il Barcellona prima di passare alla Roma, cosa è successo?

“Il presidente del Fluminense aveva un accordo con il Barcellona, che aveva il diritto di acquisto. Poi invece ha pensato che per il club fosse meglio il trasferimento alla Roma. Anche io e la mia famiglia abbiamo pensato che fosse stato meglio iniziare a Roma, per poi andare in altri club”.

Nessun rimpianto? Avrebbe potuto giocare con Neymar, Suarez e Messi…

“No, non ho rimpianti. Sto indossando la maglia della Roma, un grande club che disputa uno dei campionati migliori del mondo”