(di Tommaso Gregorio Cavallaro) Non è che la trasferta di Genoa sia mai stata prodiga di soddisfazioni per i tifosi della Roma. La compagine giallorossa, nelle 45 volte in cui è andata a giocare sotto la Lanterna, ha rimediato solo 6 vittorie e 15 pareggi, lasciando per ben 24 volte l’intera posta al Grifone.
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Genoa Roma: poche gioie per i romanisti, ma quel pareggio è indimenticabile
(di Tommaso Gregorio Cavallaro) Non è che la trasferta di Genoa sia mai stata prodiga di soddisfazioni per i tifosi della Roma. La compagine giallorossa, nelle 45 volte in cui è andata a giocare sotto la Lanterna, ha rimediato solo 6 vittorie e...
Nel cuore dei supporter romanisti, però, il capoluogo ligure conserverà sempre un posto d’onore, perché è lì che la Magica, in quel lontano 8 maggio del 1983, si aggiudicò matematicamente il suo secondo alloro nazionale.
A dir la verità, gli uomini di Liedholm ci stavano per riuscire la settimana prima, quando ebbero gioco facile a sbarazzarsi dell’Avellino. Il pareggio nel finale della Vecchia Signora contro l’Inter, costrinse il popolo giallorosso a rimandare la festa.
Aficionados della Lupa che non si persero certo d’animo. La settimana successiva ci fu una vera e propria invasione romana e romanista in terra ligure, la cui popolazione – di marca rossoblu, ovviamente – accolse di buon grado i novelli legionari, poiché gli obiettivi di entrambe le parti in causa collimavano perfettamente.
Con un punto ci sarebbe stato da festeggiare per tutti. E pareggio fu. La partita scivolò via liscia come l’olio; al vantaggio romanista – superba incornata di Pruzzo su cross di capitan Di Bartolomei – rispose il Genoa con Fiorini sul finire del primo tempo. Nel secondo, praticamente, non si giocò. I 45 minuti delle ripresa servirono solo a preparare l’invasione di campo da parte di entrambe le tifoserie. Le luci delle ribalta, con tutto il rispetto per i genoani, furono per le migliaia di romanisti che trasformarono il Luigi Ferraris in una succursale dell’Olimpico.
Emblematica fu la scena, in cui Giampiero Galeazzi – a quel tempo inviato d’assalto della RAI per i big match della Serie A – nel tentativo (poi riuscito, ndr) di intervistare Liddas, cercò di “salvarlo” dall’abbraccio dei tifosi. Vanamente, però. Perché alla fine lo svedese fu preso di peso e fatto volare in cielo più e più volte.
Bisteccone riuscì a entrare pure nello spogliatoio romanista, dove i giocatori stavano festeggiando il tricolore, e a scambiare qualche battuta con loro. Il primo a parlare fu, ovviamente, Agostino Di Bartolomei. L’indimenticabile Ago rilasciò questa dichiarazione: “La Roma è stata la squadra ad aver avuto il miglior rendimento negli ultimi 3/4 campionati. La squadra ha colto lo scudetto nel suo anno migliore. C’è grande entusiasmo in una città, che attendeva questo trionfo da 41 anni.” Anche il Presidente Viola non mancò di vergare questo trionfo con le sue sapienti parole: “Questo scudetto ci consente di uscire da un incubo e di liberarci dalla prigionia del sogno. E’ una vittoria giunta alla fine di un campionato bello e regolare.”
La partita di oggi, al di là del risultato finale, non passerà alla storia. Genova, per tutti noi amanti dell’oro e porpora, farà sempre e comunque rima con Scudetto.
Reti: 19? Pruzzo; 41? Fiorini.
Genoa: Martina, Faccenda, Testoni, Corti G., Onofri, Chiodini, Viola (86? Antonelli R.), Peters, Fiorini (68? Vandereycken), Iachini P., Briaschi. Allenatore: Simoni.
Roma: Tancredi, Nappi, Vierchowod, Righetti, Falçao, Nela, Chierico, Ancelotti, Pruzzo, Di Bartolomei, Conti. Allenatore: Liedholm.
Arbitro: D’Elia di Salerno.
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