Attilio Gregori, ex portiere di Roma eGenoa, ha parlato della sfida di questa sera a Marassi tra i rossoblu di De Canio ed i giallorossi di Zdnek Zeman. Queste le sue dichiarazioni:
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Genoa-Roma, Gregori: “Al Ferraris gara da Over”
Attilio Gregori, ex portiere di Roma eGenoa, ha parlato della sfida di questa sera a Marassi tra i rossoblu di De Canio ed i giallorossi di Zdnek Zeman. Queste le sue dichiarazioni:
Alla Roma dalle giovanili, ma senza un esordio in prima squadra. Al Genoa tre stagioni e 92 presenze in Serie A. A quale esperienza è più legato?
“A Roma sono cresciuto, ma in prima squadra ho avuto modo di disputare solo uno scorcio in Coppa Italia, nella stagione 1985-86. A Genova, invece, sono entrato nel calcio che conta, quello vero, quello da protagonista. Conservo dei bei ricordi di quell’esperienza, sia dei momenti negativi che positivi. Il primo anno è stato piuttosto complicato: la salvezza arrivò solamente all’ultima giornata del campionato di Serie B, se non sbaglio in casa del Modena. L’anno dopo intraprendemmo una cavalcata memorabile con Franco Scoglio e conquistammo la massima serie. Una volta arrivati in A, giocai solo per metà stagione. Con la testa ero già per fatti miei e così da gennaio in poi non trovai più spazi. Nonostante questo reputo che quella in rossoblù sia stata un’esperienza davvero importante”.
Se le dico 6 settembre 1989 le viene in mente qualcosa?
“Certo. Genoa-Roma 0-2, doppietta di Rudy Voeller. Era il primo anno di A. Nel complesso giocammo un buona partita: ho ancora i filmati a casa, li rivedo spesso. E rivedendoli devo dire che fu una partita molto equilibrata, decisa però dalla maggior qualità dei singoli giallorossi. A livello di prestazione, credo che sia stata una sconfitta assolutamente immeritata per il Genoa”.
Nell’ultimo anno della sua ventennale carriera, scoprì la gioia del gol con il Lodigiani. Meglio parare o segnare?
“Molto meglio segnare. Il portiere ha la più grande responsabilità degli undici in campo. È un ruolo particolare perché è il giocatore più solo ed il suo margine d’errore è minimo. Ma il ruolo ce lo diamo noi. E io sono contento di aver scelto di indossare i guantoni per più di vent’anni”.
Torniamo al presente. La classifica vede un Genoa a quota 9, con qualche punto lasciato per strada, ed una Roma a +2 sui liguri, nonostante gli alti e bassi di inizio stagione.
“Convincere la piazza di Roma non è mai facile. Il tifoso giallorosso vuole sempre vincere, ma i tempi son cambiati. La gente fa fatica ad aspettare qualche anno per costruire un organico in prospettiva. Si ragiona nell’immediato e le pressioni sono altissime. A Genova la situazione è diversa. Le pressioni ci sono, soprattutto nel periodo del derby, ma non dello stesso tipo. Per domenica prevedo una partita da non perdere: due squadre che fanno del gioco la loro caratteristica principale ed una cornice di pubblico unica, come quella del Ferraris”.
Partita nella partita: chi vince tra Frey e Stekelenburg?
“Tutt’e due. Sono due portieri all’altezza di questo campionato. L’anno scorso forse il francese ha avuto qualche problema, ma è stato comunque molto importante per la squadra. Stesso discorso per l’olandese: è un buon portiere, ma a Roma non è semplice. Si è sempre sotto la lente d’ingrandimento e se non si è forti caratterialmente è difficile uscirne fuori, ma lui ha abbastanza esperienza per superare queste difficoltà”.
Tra Borriello e Osvaldo?
“Borriello ha dato il suo meglio con la maglia rossoblù. L’aria di Genova è evidentemente magica per lui. È un giocatore importante per il Genoa ed è temibile per le difese avversarie: ha fatto la scelta giusta a tornare sotto la Lanterna. Osvaldo gioca per una tifoseria che vuole tutto e subito, che difficilmente ammette errori o momenti di flessione. E la concorrenza in giallorosso è una delle più agguerrite, con giocatori come Destro e Lamela. Ha un compito complicato, ma possiede tutte le caratteristiche per dimostrare il suo vero valore”.
E la partita invece chi la vince?
“Quando giocano le squadre di Zeman è difficile indovinare un pronostico. Prevedo però tanti gol per questo incontro: vuoi per la qualità dei due organici, vuoi per il modo di intendere il calcio, di giocare e lasciare giocare. Il Genoa in casa è molto temibile. È la storia che lo dimostra. Ha una squadra importante guidata da un tecnico come De Canio che ha dimostrato di avere le idee chiare. La Roma invece fuori casa potrebbe sorprendere senza la pressione del pubblico di casa. All’Olimpico o in trasferta, è una formazione che propone lo stesso tipo di calcio in ogni situazione”.
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