Flavio Bruno Pardini, in arte Gazzelle, aveva quattro anni quando Francesco Totti ha esordito in Serie A. Ma il cantante ha potuto vivere a pieno gli anni d'oro del Capitano e, nel ricordare i momenti in cui correva ancora sull'erba dell'Olimpico con addosso la maglia della Roma, gli procura un po' di nostalgia. Sky Sport ha intervistato Gazzelle per parlare della sua passione per i colori giallorossi: "La mia famiglia è della Roma, i miei cugini, tutto l'ambiente familiare è sempre stato della Roma e così lo sono diventato anch'io. Ho giocato anche a pallone nella vita, mi piace il calcio. Facevo il trequartista, come il Capitano. Il tifo lo vivo come amore per il calcio e per i calciatori, infatti quando c'era Totti ma anche Cassano o Batistuta, quegli anni sono stati i migliori". Aveva 12 anni quando la Roma ha vinto il suo terzo e ultimo scudetto: "Durante lo scudetto del 2001 mi ricordo che ero a casa con la mia famiglia e amici di famiglia e delle medie, fu veramente bello uscire in strada, c'era il panico in giro". Stasera la Roma si gioca una partita importantissima per la stagione, l'accesso alle semifinali di Europa League, un obiettivo alla portata secondo Gazelle: "L'Europa League è l'obiettivo più goloso, poi in campionato speri di arrivare in Champions ma anche se vinci l'Europa League ci vai... e poi sarebbe bello vincere un trofeo.Fonseca è un allenatore che mi piace, mi sembra che abbia un bel carisma e un bel carattere, anche tatticamente è bravo. Ovviamente sono sempre i risultati che fanno grandi gli allenatori".
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Gazzelle e l’amore per la Roma: “Dopo il ritiro di Totti mi si è rotto qualcosa”
Il cantante parla del tifo per i colori giallorossi: "El Shaarawy per me è un campione, è il più forte tecnicamente che abbiamo in rosa in questo momento"
Tanto amore per la Roma ma soprattutto per Totti, e così non si può non parlare di lui: "Per me la Roma è stata sempre Totti, è la Roma. Ho seguito il calcio e la Roma per amore di Totti e per come giocava a pallone, mi ha sempre fatto sognare con le sue magie. Quando Totti ha smesso qualcosa si è rotto dentro di me, anche nel ritmo con cui seguivo la Roma. Piangevamo tutti davanti alla tv, è stato veramente commovente. Sia per Totti ma anche perché stavamo tutti chiudendo un capitolo della nostra adolescenza. Non speravo di morire prima ma sono contento di essere nato nel momento giusto. Anche per De Rossi è stata tosta, ero allo stadio. Grossa commozione, ha fatto il giro di campo con gli Oasis sotto ed è stata più romantica come situazione. Lui è stato il colpo di grazia perché forse era ancora più romano di Totti, era un guerriero, uno spartano. El Shaarawy per me è un campione, ero veramente felice quando è arrivato alla Roma. E' il più forte tecnicamente che abbiamo in rosa in questo momento. L'ho preso anche al Fantacalcio, io ci credo: lui è il Faraone"
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