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forzaroma news as roma Gasperini: “Mercato complicato, ma condiviso. In attacco serviva qualcosa in più”

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Gasperini: “Mercato complicato, ma condiviso. In attacco serviva qualcosa in più”

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Le parole del tecnico giallorosso: "Ora il mio compito è quello di recuperare Dovbyk e Pellegrini"
Redazione

Dopo la chiusura del calciomercato, Gian Piero Gasperini ha fatto il punto sulla sessione estiva appena conclusa. Nessun colpo all’ultimo momento per la Roma, ma idee chiare e condivisione con la società.

Nelle ultime ore di mercato ci si aspettava l’arrivo di un nuovo giocatore: cosa è accaduto e quali ragionamenti hanno portato alla decisione finale? "Come spesso accade, le ultime ore di mercato sono sempre caotiche, con le società che tentano di risolvere in fretta ciò che non si è riusciti a sistemare nelle settimane precedenti. La Roma aveva ancora il desiderio - e in parte anche il bisogno - di chiudere qualche operazione. Tuttavia, per quanto mi riguarda, nonostante la disponibilità del club, anche dal punto di vista economico, le opportunità dell’ultimo momento non garantivano un reale vantaggio tecnico e avrebbero comportato costi significativi. Per questo motivo, si è preferito rimandare tutto a gennaio, quando ci sarà più tempo e più chiarezza per intervenire con decisione."

Una linea chiara: meglio aspettare che fare mosse inutili. La collaborazione con il club è stata forte e costante. "L’ho già detto più volte e lo confermo: con la società c’è sempre stata una piena condivisione di obiettivi. Fin dall’inizio abbiamo avuto un buon rapporto, anche se in questo mercato non siamo riusciti a realizzare tutto ciò che avremmo voluto, o solo in parte. La disponibilità da parte loro è sempre stata molto alta, nonostante le difficoltà legate al Fair Play finanziario fino al 30 giugno e, anche ora, le risorse non siano state quelle di una volta. Tuttavia, sono state comunque sufficienti per portare avanti le operazioni desiderate".

Cos'è successo? È un problema di mercato generale? "Il mercato è diventato molto complesso a causa del coinvolgimento di molteplici soggetti: non ci sono solo le due società, ma anche agenti e procuratori. Per quanto riguarda la Roma, la priorità era sicuramente rafforzare il reparto offensivo, e avevamo individuato profili che reputavo molto validi. Tuttavia, la realtà del mercato non sempre consente di concludere ciò che si desidera".

Sono stati effettuati otto acquisti, molti dei quali giovani di talento e già con esperienza internazionale. Nelle prime partite ha dato fiducia soprattutto a Ferguson. Qual è il suo giudizio su di lui? E quali aspettative ha nei confronti di Bailey? "Le operazioni di mercato sono state condotte seguendo le linee guida concordate tra me e la proprietà. In difesa sono arrivati due giovani promettenti, con Wesley che coprirà la fascia destra, un ruolo spesso ricoperto lo scorso anno da Soulé, che sto cercando di impiegare in modo più offensivo. A centrocampo sono arrivati El Aynaoui, per sostituire Paredes, e Gourna-Douath. Ho scelto di ridurre leggermente il numero di centrocampisti per rafforzare l’attacco, seguendo il mio modo di interpretare il calcio, che finora ha portato buoni risultati. In attacco sono stati presi Ferguson e Bailey per rimpiazzare Shomurodov e Saelemaekers, reparto che richiede maggior attenzione e investimenti. Non nascondo che avrei voluto una presenza più consistente e raggiungere quei giocatori che avevamo individuato in precedenza. Ora dobbiamo partire da ciò che abbiamo. Voglio dare fiducia a Dovbyk, che si è impegnato tantissimo, così come a Baldanzi e Pellegrini, rimasti in squadra. Questi giocatori, insieme agli altri, mi hanno già dato segnali molto positivi. Sono convinto che faremo bene, partendo da loro e guardando avanti con ottimismo e fiducia nelle nostre possibilità".

Soulé dopo la partita di Pisa ha detto che se seguo Gasperini posso esplodere. Allo stesso tempo è l'auspicio di Dovbyk, Baldanzi e Pellegrini? "Io sono molto contento di tutti i ragazzi. Siamo in una piazza che ci da una spinta in più. Forse è un mio limite che se non riesci a concretizzare rischi di perdere le partite, ma questo è il mio modo di interpretare il calcio. Soulé sta dando grandi risposte, ma anche tutti gli altri

Liti interne con Massara? "Abbiamo due ruoli diversi. Non partecipo alle trattative perché non è il mio mestiere, però ci deve essere una sinergia importante tra allenatore, direttore e società. La presenza della società c'è stata, forse più degli altri anni e per me è necessario. C'è bisogno di fare una squadra, ma anche la società deve essere squadra. Poi è la proprietà che subisce più ritorni. Sicuramente è quella più esposta".

Al netto di questo mercato, le fa piacere il riscontro che sta avendo dei tifosi. Se lo aspettava? "Sono contento, ma siamo ancora all'inizio. Ci sono ancora tante partite prima di cantare vittoria. Sono felice del comportamento dei giocatori e di queste due prime partite. Conoscevo la passione dei tifosi e l'obiettivo è quello di dare soddisfazione, anche prima dei traguardi che mi auguro siano il più alto possibili. Creare connessione squadra, tifosi e proprietà, è il passo fondamentale per andare avanti".