Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, ha parlato del derby di domenica prossima alle 12.30 ai microfoni di LazioPress.it. Queste le sue parole:
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Gasparri: “Vedo Spalletti troppo insicuro. Totti avrebbe meritato un trattamento diverso”
Il vicepresidente del Senato sul derby: "Il ritorno dei tifosi allo stadio è un sinonimo di vittoria per tutta la città, per quanto riguardo l’orario ormai si gioca a tutte le ore, perciò non fa differenza"
Che partita si aspetta domenica? Lei la vede come una rivincita dopo l’eliminazione causata nella semifinale di Coppa Italia dai biancocelesti ai danni dei giallorossi?
“Purtroppo no, quella è stata un’eliminazione da una competizione importante che ha visto la Roma esclusa. Il derby di domenica è comunque sentito perchè c’è da blindare un secondo posto. Il danno della partita persa nella coppa nazionale non è equiparabile ad una vittoria nella prossima gara“.
Come si spiega il fatto che la Roma negli ultimi anni perde sempre i derby più importanti. È un fatto solo di testa o magari anche di preparazione tattica alla partita?
“Abbiamo vinto tanti derby negli ultimi anni, perciò il bilancio è in netto favore da parte della Roma. Chiaro che la finale del 2013 è ancora una macchia indelebile nella mente e nel cuore di tutti i tifosi. È stato un vero dramma sportivo. Come numeri abbiamo la prevalenza, però abbiamo alcune sconfitte che qualitativamente sono state molto pesanti”.
Il futuro di Spalletti è sempre più in bilico e il rapporto ormai con la piazza e gli addetti ai lavori sembra logorato. A questo punto la separazione sembra inevitabile. Lei da che parte si sente di schierarsi?
“Spalletti dovrebbe essere un po' più stabile negli atteggiamenti, lo vedo troppo ansioso e insicuro, anche nello scorso anno, soprattutto nello scontro con il Napoli per il secondo posto si è giocato male le sue carte, basta vedere il caso Totti. Adesso questo clima di tensione causato proprio dallo stesso allenatore con la frase: “Se non vinco me ne vado”, serve solo a buttare benzina sul fuoco. Secondo me dovrebbe dare maggiore sicurezza all’ambiente invece di creare ulteriore caos in una piazza non semplice. Come allenatore sul campo non si discute, è molto bravo. Non cambierei, anche se dipende sempre dall’alternativa. Il suo grande limite è il carattere, la cosa sorprende perché uno nel corso degli anni si sarebbe dovuto irrobustire. Invece sembra essere accaduto l’esatto contrario. In ogni caso ci penserei bene prima di fare un’altra scelta. Le figure provenienti dall’estero non mi convincono, abbiamo visto cosa è successo all’Inter ad inizio stagione”.
La vicenda Totti poteva essere gestita meglio?
“Questo è stato il problema principale, perchè Roma sta con Totti. Spalletti non ha gestito bene questa situazione, da quando è tornato a sedersi sulla panchina. Meritava più rispetto e non qualche sporadica apparizione. Poi il mister deve valutare le condizioni della squadra e quelle fisiche di ogni giocatore, però a livello umano dopo tutto quello che ha fatto per la squadra, il giocatore avrebbe meritato un trattamento diverso“.
La questione stadi sta tenendo banco negli ultimi mesi a Roma, con i giallorossi impegnati nel progetto a Tor di Valle, mentre il comune vorrebbe dara il Flaminio ai biancocelesti. Che idea si è fatto di tutto ciò?
“Si è parlato troppo dello stadio e mi riferisco ai giallorossi. Questa situazione ha tolto visibilità ai risultati sportivi. Il presidente Pallotta pensa solo a questo, è la sua unica ragione di vita. La squadra è stata eliminata dalla Coppa Italia, dall’Europa League che era una competizione alla portata della rosa viste le avversarie, e a questo aggiungiamo che non ha passato ad agosto i preliminari di Champions League. Adesso è rimasto solo da lottare per il secondo posto, che comunque è sempre un traguardo prestigioso: meglio secondo che ottavo. Però la società, se così si può chiamare, ha un presidente che appare come le comete, in maniera ciclica. L’ultima volta non è andato neanche a vedere la partita allo stadio, per parlare con la Raggi. I conti societari poi sono quelli che sono. Con una società più presente e attiva sicuramente ci sarebbero maggiori possibilità di vincere il campionato“.
Derby alle ore 12:30, un orario che le piace, oppure, visto il comportamento impeccabile delle due tifoserie nelle ultime gare in notturna, anche lei è un nostalgico delle stracittadine in serata?
“Non mi scalda molto come questione. La cosa importante è stata la rimozione delle barriere, dopo che il questore di Roma si era imposto in maniera ottusa. Il ritorno dei tifosi allo stadio è un sinonimo di vittoria per tutta la città, per quanto riguardo l’orario ormai si gioca a tutte le ore, perciò non fa differenza “.
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