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Garcia: “Vincere è nel destino della Roma. Per questo campionato abbiamo grandi ambizioni” – FOTO – AUDIO – VIDEO

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Il tecnico giallorosso in conferenza stampa: "L'obiettivo primario è sempre qualificarci per la Champions League. Il capitano avrà un ruolo importante e potrà giocare insieme a Dzeko. Domani in porta giocherà Szczesny"

Redazione

Finalmente. Domani, alle ore 18.00, Hellas Verona-Roma aprirà il nuovo campionato di Serie A. Alla vigilia di una nuova stagione Rudi Garcia torna quindi nella sala stampa di Trigoria per rispondere alle domande dei giornalisti. Ecco di seguito le parole del tecnico giallorosso:

Nel precampionato la Roma ha disputato sempre sfide di alto livello, evidenziando una continua crescita partita dopo partita. Questo le dà fiducia per domani?

E' una preparazione che abbiamo scelto. Posso mettere tra parentesi la tournée perché, anche se abbiamo giocato contro Real Madrid e Manchester City, le squadre non erano al 100%. Sono comunque esperienze che portano a migliorare e per questo abbiamo scelto trasferte difficili, e deciso di chiudere la preparazione con un'amichevole in casa contro il Siviglia che ha vinto l'Europa League. All'Olimpico abbiamo visto spettacolo e anche premesse di questa nuova Roma. Ora entriamo nel vivo, nel campionato dove le gare contano e ci sono punti da prendere. Anche se nessuna squadra al mondo può sapere al 100% a che livello è alla prima giornata, noi non manchiamo di ambizioni e ci concentriamo solo su questa partita che per noi conta. Voglio che il mio gruppo sia concentrato perché la prima è sempre importante.

Cosa si aspetta dalla stagione che comincia?

Vorrei aggiungere una cosa: sono due anni che sono qui e per questa stagione ci sono tante aspettative e tanto entusiasmo. Ci sono anche tante ambizioni da parte nostra, e tante convinzioni - parlo di "convinzioni" perché di certezze nel calcio non ne ho. Io chiedo a tutti, giocatori, allenatori e società, di giocare insieme. Lo chiedo anche a tutti i nostri tifosi: giocate insieme a noi, perché quando siamo insieme facciamo il bene della Roma, quando non siamo insieme le facciamo del male. Quando sono arrivato due anni fa il clima era difficile, ma poi la stagione è andata benissimo. L'anno scorso abbiamo avuto delle difficoltà nella seconda parte dell'anno e qualcuno ha pensato che non avremmo finito bene. Invece vincendo il derby in trasferta abbiamo mostrato che dalle difficoltà possono venire delle cose positive e belle: ci siamo qualificati per la Champions. Dico questo perché ora io conosco bene la piazza e capisco che ci sia un po' di disfattismo, forse perché la storia della Roma non le ha fatto avere i risultati che questa grande città e questo grande club meriterebbero. Però io sono molto positivo su questo e ripeto il mio appello ai tifosi: insieme siamo più forti. Abbiamo un gruppo fantastico, con uno spirito bellissimo. Dei momenti difficili ci saranno ma ripeto che se saremo uniti saremo più forti. Io come tutti oggi alla Roma sono solo di passaggio, ci saranno delle persone dopo di me ma non sono solo io a parlare di vittorie e ambizioni. Lo dice la storia: vincere è nel destino della Roma. Il suo destino è vincere perché siamo nella città più prestigiosa del mondo, perché abbiamo addosso la maglia più bella del mondo. Per questo noi dobbiamo solo essere all'altezza del destino della Roma.

Alla Roma mancava da tempo un centravanti con le caratteristiche di Dzeko. Cambierà l'atteggiamento tattico?

Non penso. Avremo una punta che starà di più nell'area di rigore rispetto alle volte in cui abbiamo giocato con il falso nueve. In ogni caso, quando non ci sarà nessuno in area, dovranno essere altri ad entrarci. Oggi sul piano offensivo siamo più ricchi, abbiamo diverse scelte e penso che questo sia un grande vantaggio per vincere le partite. Quando un atteggiamento non funziona in una partita potrò cambiare non solo modulo, ma anche gli uomini che insieme potranno fare cose diverse: utilizzare le fasce e crossare per il centravanti, o sfruttare la profondità creata da un giocatore che viene incontro... sono tanti aspetti su cui continueremo a lavorare. Salah e Dzeko sono con noi da poco tempo e c'è ancora da lavorare. Abbiamo però visto quante possibilità abbiamo contro il Siviglia. Tra queste possibilità c'è quella di far giocare insieme il capitano e Dzeko: non è un'eresia pensare tale possibilità. Ci sarà utile avere tanti campioni: Totti, Salah, Dzeko, senza dimenticare Iago Falque che ha fatto tutta la preparazione e ha avuto il tempo di inserirsi al meglio nella squadra.

 

In difesa non ha molta scelta. Sarà convocato Cole? Come sta Maicon? Se un centrale avesse un problema può giocare Gyomber? O entrerebbe De Rossi?

Quello di Maicon per fortuna non è un infortunio grave; sarà con noi più o meno all'inizio della prossima settimana e sarà pronto per la partita in casa. Cole non sarà nella lista. Questa è una scelta della società, presa insieme a me. Gyomber ha fatto una seduta con noi ieri e oggi ma sarà complicato inserirsi subito. Sarà convocato per Verona e ci potrà dare una mano se serve. Bisogna comunque valutare che al momento non ha ancora sperimentato sul campo il sistema difensivo della nostra squadra. Comunque potrà dare una mano, così come alcuni centrocampisti che potranno abbassarsi in difesa come centrali.

Alla fine dello scorso campionato ha detto che il gap con la Juventus era destinato ad aumentare. La pensa ancora così oggi che siamo quasi alla fine del mercato?

Lo dirà la stagione. Io posso dire che la società ha lavorato benissimo per migliorare. Sono arrivati grandi giocatori e il mercato non è ancora finito. Per un allenatore non è gradevole iniziare la stagione a mercato ancora aperto, ma faremo come dice il regolamento e completeremo la rosa entro il primo settembre. Nel frattempo ci sono tre punti da prendere già domani per iniziare con il piede giusto.

 

Ha preso una decisione sull'utilizzo dei portieri?

Sì per domani ho preso una decisione. Ho parlato con entrambi i portieri perché loro sono i primi a dover ricevere le notizie. Quest'anno la Roma ha la fortuna di poter contare su due portieri forti ed esperti e questo è un grande vantaggio. Non ci sarà un numero uno già deciso, per me sono alla pari. Domani inizierà Szczesny ma dopo valuterò la possibilità di far giocare il migliore del momento, volta per volta. Non ho un migliore in assoluto perché per me sono sullo stesso livello.

Ha telefonato a Digne? Sarà un giocatore della Roma? Se sì, quando?

Del mercato parleremo a fine mese. Emerson Palmieri è arrivato ma anche lui non penso sarà convocato per domani. Vediamo. Aspettiamo un altro terzino e Digne è una possibilità, solo questo. Preferisco concentrarmi sui giocatori che ho a disposizione per domani. A settembre avremo tutte le risposte: per noi e per voi.

Ieri le parole del ct olandese Blind su Strootman hanno preoccupato. Lei che cosa ci può dire? Come sta Strootman?

Ciò che posso dire è che Kevin è un giocatore formidabile, uno dei più forti centrocampisti al mondo. Ha tutto il sostegno mio e della società. Sappiamo che ha avuto questo secondo infortunio, e che ora sta lavorando. Noi tutto lo stiamo aiutando per tornare e lui tornerà. Tornerà, e tornerà ancora più forte perché è giovane. Io non sono un medico e non posso parlare di certe cose, ma sono vicino lui e lo aspetto, avendo fiducia che torni nel minor tempo possibile.

Che ruolo avrà Totti quest'anno?

Quella di avere il Capitano è una fortuna. Non devo parlare della sua qualità come campione e come uomo. Anche contro il Valencia si è dimostrato molto prezioso per la squadra. Tra pochi giorni compirà 39 anni e questo vuol dire che non può giocare tutte le gare senza perdere un po' di brillantezza e forma fisica. Per me non ci sono problemi e l'ho sempre detto: è un vantaggio averlo, un di più. Sarà sempre così finché lui avrà piacere a giocare il gioco della sua Roma. Contro il Siviglia Dzeko ha giocato bene perché il gioco della squadra era di qualità, e questo vale per tutti, compreso il capitano. I singoli possono fare la differenza ma sul lungo termine se non c'è gioco e la palla non arriva agli attaccanti, questi possono chiamarsi Totti o Dzeko ma è difficile per loro incidere. Perciò io mi concentro sempre sul lato collettivo della squadra, e da questo punto di vista il Capitano avrà ancora una volta un grande ruolo, sia in campo sia fuori.

Sente la pressione? Si sente costretto a vincere più dell'anno scorso?

La mia ambizione non è mai cambiata. Poi arriverà il campo a parlare e a dare la sua verità. La società ha fatto un gran lavoro per migliorare. Abbiamo fatto anche dei lavori qui a Trigoria in attesa del nuovo stadio. Lavoriamo su tutto ciò che può farci migliorare e il nostro obiettivo dev'essere quello di fare il meglio. Dare il massimo per sfruttare le potenzialità della squadra: questo sarà il mio compito.