“Chapeau alla mia squadra”. È così che Rudi Garciatermina l’ultima conferenza della stagione 2014/2015. Tanto di cappello a questi uomini che hanno saputo superare i momenti di difficoltà e conquistare il secondo posto. La Roma era partita per vincere lo scudetto ma nel corso dei mesi si è persa. Forse le aspettative erano troppo alte, d'altronde “la Juve è fuori concorso e lo dimostra da 4 anni ormai, è irraggiungibile. Noi siamo i primi del nostro campionato”. I primi di un campionato a 19 squadre, dove si corre il forte rischio che il gap con la prima aumenti ancora di più nelle prossime stagioni. Per questo motivo non vanno fatti proclami, altrimenti le contestazioni da parte di tifosi giustamente delusi per le aspettative non rispettate diventerebbero normale amministrazione: “Non serve illudere la gente, soprattutto i nostri tifosi. C’è una grande differenza tra obiettivi ed ambizioni. I miei tifosi devono sapere che è nei momenti di difficoltà che possono fare la differenza. Le contestazioni? Penso che siano stati condizionati dalle critiche eccessive della stampa, forse. Vedere questa cosa – continua il tecnico della Roma - non mi è piaciuta per niente e non lo voglio vivere di nuovo. Voglio essere chiaro sulle nostre possibilità. Spero che siano immense per il futuro, ma non credo per il prossimo anno”.
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Garcia: “Vietato illudere i tifosi. Juventus troppo forte. Adesso si venderà prima di comprare” – AUDIO – VIDEO
Il tecnico della Roma in conferenza stampa: "Sono soddisfatto dei ragazzi e il nostro obiettivo principale è raggiunto. Roma non è stata costruita in un giorno. Il nostro è uno dei più bei progetti del calcio europeo"
Chiuso il capitolo 2014/2015, si pensa già al prossimo anno. L’enigma resta sempre quello dell’attacco che in questa stagione non è riuscito a portare nessun giallorosso in doppia cifra (capocannoniere Adem Ljajic con 8 reti). L’obiettivo della Roma resta l’acquisto di un centravanti da 20 gol a stagione? “Ovvio che sul piano offensivo c’è da riflettere e da vedere se c’è qualcosa da fare in questo reparto. Ogni squadra vorrebbe avere Lionel Messi con i suoi 40 gol, ma bisogna vedere cosa possiamo fare con i nostri mezzi e lo decideremo con la dirigenza”. Il problema resta infatti il fair play finanziario. La Uefa controllerà i movimenti di mercato della società giallorossa, le follie non sono di certo previste e questo Garcia lo sa: “C’è un appuntamento con il presidente giovedì a Londra, lì avremo più parametri sulla prossima stagione. Da quando sono arrivato le cose sono state chiare, noi abbiamo bisogno di vendere prima di comprare”.
Vendere prima di comprare, una doccia fredda per tutti quei tifosi della Roma che già sognavano il grande nome per l’attacco del prossimo anno. Ma Garcia è fiducioso: “La Roma ha uno dei più bei progetti del calcio europeo e mondiale. Però non possiamo bruciare le tappe, dobbiamo salire le scale step by step. Io sono soddisfatto di questa stagione, complimenti ai miei ragazzi che hanno dimostrato carattere ed orgoglio”. Chapeau, appunto.
Qui di seguito tutte le dichiarazioni di Rudi Garcia in conferenza stampa:
La cosa più bella e la cosa più brutta di questa stagione?
La cosa più bella: la vittoria nell’ultima partita che ci ha dato la qualificazione diretta in Champions. La più brutta non lo so... preferisco tenere in mente le cose positive.
Parlando più in generale qual è il primo bilancio della stagione?
Prima di tutto voglio dire che c'è una partita domani e io intendo vincerla, anche se è l'ultima del campionato e non abbiamo più un obiettivo di stagione da raggiungere. Domani è una gara e voglio che i miei giocatori facciano il loro lavoro da professionisti. Io voglio i 3 punti.
Mi aspettavo che in questa conferenza stampa, visto che è una gara decisiva, si facesse un po' un bilancio. Siamo i primi del nostro campionato, perché come ho già detto la Juve è fuori concorso, lo sta dimostrando. Ha l’abitudine di vincere, ha una potenza economica, sportiva e psicologica molto più importante della nostra, ha uno stadio proprio, è in finale di Champions, ha vinto la Coppa Italia e lo scudetto. È irraggiungibile e noi, che siamo arrivati secondi, siamo stati i primi del nostro campionato. Abbiamo raggiunto l’obiettivo principale della nostra stagione cioè qualificarci per la Champions. Era meglio farlo da secondi che da terzi, che avrebbe significato giocarsi uno spareggio non scontato, anche per vediamo quali sono le altre squadre ai preliminari. In Champions League quest'anno abbiamo fatto esperienza, abbiamo avuto un girone di ferro dovuto al fatto che eravamo in quanto in quarta fascia. Il nostro obiettivo è di fare esperienza soprattutto per il futuro. Sembra che non ce la faremo già nel prossimo sorteggio, ma speriamo di essere almeno nella terza urna per non beccare un girone quasi impossibile. Dico "quasi" perché bisogna ricordare che a 30 minuti dalla fine del girone eravamo qualificati contro i campioni di Inghilterra, di Germania e di Russia. Siamo stati vicini a superare il turno e vedremo l’anno prossimo se avremo i mezzi e un sorteggio che ci permettano superare il girone. Prima del sorteggio non possiamo dire nulla. Una stagione non è mai un lungo fiume tranquillo, abbiamo avuto momenti di difficoltà, che arrivati quando c’era la Coppa d’Africa e avevamo meno giocatori e c'erano ancora tante partite tra Coppa Italia ed Europa League. Dovevamo fare meglio ma in quel momento, con tanti giocatori in meno, e gli altri stanchi perché non c'era la possibilità di farli riposare, abbiamo avuto delle difficoltà ma le abbiamo superate. Le abbiamo superate perché, dopo essere stati 34 volte secondi nel corso della stagione e 4 volte terzi e questo a ridosso della fine del campionato, i ragazzi hanno saputo dimostrate di essere un gruppo fantastico. Siamo rimasti tutti uniti, altrimenti non sarebbe stato possibile superare le difficoltà né risorpassare il secondo come abbiamo fatto. Per il momento basta così (ride ndr).
La Juve in questi giorni sta immettendo giocatori molto forti, come Dybala, Khedira. C’è il rischio che, come in Germania per via del Bayern Monaco, anche in Italia si giochi solo per il secondo posto in Italia?
Sì lo penso anch'io. Penso che il gap sarà ancora superiore l’anno prossimo. Loro sono arrivati anche in finale di Champions e hanno preso tanti soldi, hanno già il loro stadio (per noi cambierà tutto quando lo avremo ma in questo momento ce l'hanno solo loro). Il gap può essere ancora più importante anche perché noi siamo anche bloccati dal fair play finanziario per l’anno prossimo. Dopodiché non cambiamo le nostre ambizioni: io sono qui per vincere dei titoli, sono ambizioso. In campionato un incidente statistico può succedere, ma la Juve è la potenza economica del campionato italiano, è fuori concorso e lo dimostra da 4 anni.
Dopo due anni della sua gestione qual è l’aspetto in cui questa squadra deve ancora fare il salto di qualità?
Io penso che ci siamo superati. Quando sono arrivato l’anno scorso l’obiettivo era entrare in Europa League perché erano due anni che la squadra non era in Europa. Quest’anno era differente perché abbiamo fatto una stagione forse troppo bella l'anno scorso: secondi a 85 punti, record della Roma in campionato. A parte che noi non abbiamo mai detto, all'inizio del campionato abbiamo detto che il nostro obiettivo era raggiungere la Champions League alla fine della stagione. Ovviamente con questo traguardo raggiunto l’anno scorso tutti, voi primi perché ho ancora tutti gli articoli, avete fatto della Roma una candidata alla scudetto. La stagione ha dimostrato che questa divisa è troppo grande per noi. Penso che non serva illudere la gente, soprattutto i nostri tifosi. Lo dico: c’è una grande differenza tra obiettivi ed ambizioni. Le ambizioni sono quelle del presidente che è fantastico e ha grandi aspettative, ma anche lui sa che basta andare in città e vederne la bellezza per sapere che non è stata costruita in un solo giorno. L’AS Roma è come Roma: non si farà in un anno. Siamo in crescita ma per raggiungere la grandezza abbiamo bisogno di tempo. L'importante è lavorare ogni giorno e avere una grande ambizione. Poi gli obiettivi devono essere in accordo con i mezzi del club, e per ora l'obiettivo era di raggiungere la Champions, anche se non era un obiettivo scontato visto che siamo solo la quinta potenza economica in Italia.
Lei ha chiesto, visto che nelle due stagioni in cui lei è stato qui ci sono state delle cessioni importanti, di mantenere il nucleo principale della squadra e di aggiungere giocatori?
Ci stiamo lavorando. C’è un appuntamento con il presidente giovedì a Londra e avremo più parametri sulla prossima stagione. Da quando sono arrivato le cose sono state chiare: noi abbiamo bisogno di vendere prima di comprare. È stato così quando sono arrivato, è stato così prima dell'inizio della stagione e penso che sarà ancora così. Su questo però solo il presidente e i dirigenti possono dare certezze. Bisogna sapere dove siamo e come vogliamo andare avanti, come vogliamo crescere. Penso che stiamo seguendo la strada giusta perché giocare la Champions è importante sportivamente, ma ci dà soprattutto visibilità in Europa e la Roma lo merita. E' il club della Capitale, un grande club. La Roma ha uno dei più bei progetti del calcio europeo e mondiale ma non possiamo bruciare le tappe, dobbiamo salire la scala step by step. Fare un grandi passo in avanti può farti retrocedere di tre passi. Io sono soddisfatto di questa stagione, complimenti ai miei ragazzi che hanno dimostrato carattere ed orgoglio e anche un gioco di qualità a metà della stagione. Dopo è stato un po' più difficile ma abbiamo dimostrato di saperci adattare. Abbiamo trovato risorse differenti e la ricompensa l’abbiamo avuta dopo l’ultima gara con questa gioia immensa che abbiamo condiviso con i nostri tifosi.
A meno che domani qualcuno, e glielo auguro, faccia un sacco di gol, tra gli attaccanti Ljajic chiuderà come migliore con 8 gol. Solo Cagliari e Parma hanno un capocannoniere che ha fatto gli stessi gol. È il centravanti la prima richiesta che farà?
18 giocatori hanno segnato almeno 1 gol in questa squadra, non è diverso dall’anno scorso. Il gioco prodotto fa sì che tutti possono segnare. Abbiamo segnato meno gol sui calci piazzati, meno gol in attacco. E' vero che dobbiamo migliorare, anche con quelli che abbiamo perché possono migliorare. Tuttavia se abbiamo finito secondi non è possibile non avere avuto singoli che abbiano fatto una buona stagione. Non è stata una stagione eccellente, ma è stata comunque buona, altrimenti non saremmo arrivati secondi. E' chiaro che sul piano offensivo c’è da riflettere e da vedere se c’è qualcosa da fare in questo reparto. Ogni squadra simile alla nostra vorrebbe avere Lionel Messi con i suoi 40 gol, ma bisogna vedere cosa possiamo fare con i nostri mezzi e questo lo decideremo con la dirigenza.
La Roma non è tra i top club europei ma si è assestata ai livelli più alti del calcio italiano, ha il secondo monte ingaggi del campionato dopo la Juventus...
No, non è così.
A noi ci risulta così. Il presidente, quando è subentrata la proprietà americana a fissato a 5 anni il termine per ottenere un trofeo. Seguendo questa previsione l'anno prossimo dovrebbe essere la stagione in cui si vincerà qualcosa. Alla luce della disamina che ha appena compiuto, pensa che la prossima stagione l’obiettivo della squadra sia arrivare a vincere oppure o no?
Questa è una domanda per il presidente, perché lei parla di dichiarazioni del presidente. Io non ho niente da rispondere a questa domanda. (A fine conferenza poi Rudi Garcia si è scusato con il giornalista in questione, spiegando che aveva capito che il riferimento fosse al fatturato e non al monte ingaggi; la Roma ha in effetti il monte ingaggi più alto dopo la Juventus ndr).
Dalle sue dichiarazioni sembra quasi che lei stia mandando un messaggio alla società, mi dica se sbaglio. Si presuppone che il prossimo anno allenerà la Roma, mi dica anche qui se sbaglio. Le è stato promesso qualcosa? Qualora le sue richieste non fossero esaudite rimarrà?
Niente mi è stato promesso, sono sotto contratto, sto lavorando per l’anno prossimo e giovedì e otterrò più parametri per l'anno prossimo. Nessun messaggio, sono solo fatti. Sono stupito di vedere che questa squadra essendo seconda per quasi tutto il campionato abbia dovuto ricevere tante critiche e per un momento è stata anche criticata dai nostri tifosi. Faccio riferimento a quanto vissuto dopo Samp o Fiorentina, non ricordo. Come è possibile? Per questo dico che non serve illudere la gente, soprattutto i nostri tifosi che sono intelligenti. Sono stati tutta la stagione dietro di noi a sostenerci, anche quando abbiamo perso in Champions League hanno manifestato il loro sostegno. Ma nel momento in cui era importantissimo avere il sostegno di tutti non l’abbiamo avuto. Nel momento in cui va tutto bene è inutile avere sostegno. Penso che siano stati condizionati dalle critiche eccessive della stampa, forse. Questo per non è normale: una società come la nostra, con gli obiettivi nostri, seconda tutto l'anno... vedere questa cosa non mi è piaciuta per niente e non lo voglio vivere di nuovo. Per questo voglio essere chiaro sulle nostre possibilità. Spero che siano immense nel futuro, ma non credo lo saranno già il prossimo anno. Vedremo con il presidente, ma lo ripeto, il primo ambizioso sono io, altrimenti non sarei l'allenatore della Roma.
Durante la stagione ha mai avuto paura di perdere il secondo posto?
No, mai. Io vivo nello spogliatoio con i miei giocatori, sapevo che nella difficoltà si giudica sempre la qualità di un gruppo. Quando tutto va bene è tutto semplice, nella difficoltà, e nella vita è così, si vedono gli uomini di personalità e questo gruppo non ha mancato in questo. Sono fiero di loro, siamo tutti uniti. Ci dobbiamo difendere l’un l’altro e dobbiamo arrivare in porto tutti insieme, cosa che abbiamo fatto. Ci sono stati momenti difficili, mi sembra normale, e ci saranno in futuro, ma i miei tifosi devono sapere che è in questi momenti sono loro a poter fare la differenza. Non è normale aver risultati migliori in trasferta, per esempio. Questo vuol dire che all'Olimpico in alcuni momenti era difficile giocare. Questo non mi sembra normale per niente soprattutto perché, e lo penso ancora, abbiamo la migliore tifoseria del mondo, abbiamo la Curva Sud che è fantastica. Loro sono intelligenti e devono sapere che quando andiamo meno bene con loro siamo più forti. Chapeau alla mia rosa che ha fatto un gran finale di stagione quando non era affatto scontato.
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