L'ex allenatore della Roma, Rudi Garcia, ha concesso una lunga intervista al quotidiano "La Gazzetta dello Sport". Futuro ancora incerto per il francese, Garcia si concentra su alcune tematiche dell'Europeo e sull'impegno dei suoi ex calciatori con la maglia dell'Italia.
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Garcia: “Totti sarà ancora utile con la sua esperienza. Avrei voluto vincere con la Roma”
"L'obiettivo della Roma è il successo. Io avevo solo voglia di dare il meglio di me per poter conquistare dei titoli con un club che ha vinto troppo poco nella sua storia. I miei toni troppo alti? Solo mosse psicologiche e spesso hanno funzionato"
Come giudica l’Italia?
«E’ solida. Si vede l’organizzazione che ha portato Conte, innestata su una difesa fortissima ed esperta. E non è vero che non ci sia talento, secondo me gli azzurri ne hanno. Tra l’altro, vedo una gioia nello stare insieme che fa ben sperare. Senza contare che essere già primi, consentirà di farne riposare parecchi».
Le sono piaciuti i «suoi» ragazzi, De Rossi e Florenzi?
«Daniele ha giocato molto bene, ma non mi sorprende: è un campione. “Flore” è entrato in campo con personalità. Io lo vedo meglio a destra, ma si muove bene anche a sinistra».
Cosa devono temere di più gli azzurri dell’Irlanda?
«Il carattere e la forza. E’ una squadra che non molla mai».
Quali sono le sue favorite?
«Resto dell’idea che avevo all’inizio: la più forte è il Belgio, ma vedo bene anche la Croazia. Spagna e Germania sono realtà consolidate, mentre sulla Francia è ancora presto per un giudizio definitivo».
Cosa non le piace di questo Europeo?
«Il fatto che, con 24 squadre, quasi tutte le terze passino agli ottavi. Così il primo turno non serve quasi a niente».
Essendo sotto contratto, lei non vuole parlare di Roma...
«Esatto».
...però una cosa gliela chiediamo: è più facile rivederla in Serie A, Liga o Premier?
«Mi creda, ancora non lo so».
Il tecnico giallorosso ha rilasciato anche un'intervista sulle pagine de "Il Resto del Carlino", questa volta parlando di Roma.
Totti ha firmato per un altro anno, se lo aspettava?
Certo, i grandi come lui sono sempre uomini normali e umili, giocano per la squadra e non pensano a sé stessi. E in Champions sarà ancora utilissimo con la sua esperienza.
Ora lo può dire. Proprio non le è andata giù per come è finita a Roma.
L'obiettivo della Roma è il successo. Io avevo solo voglia di dare il meglio di me per poter conquistare dei titoli con un club che ha vinto troppo poco nella sua storia. I miei toni troppo alti? Solo mosse psicologiche e spesso hanno funzionato.
"E’ vero che può tornare in Italia, magari al Milan?
Dice Milan perché ho detto tempo fa che poteva essere una città a nord di Roma.
"No, dico Milan perché è l’unica squadra che non ha ancora un tecnico. Visto che per ora non si è accordato con Valencia, Siviglia e Southampton.
Piano, piano, c’è ancora tempo. Quanto al Milan sarebbe un’esperienza interessante e stimolante. E poi io in Italia ho lasciato un progetto a metà.
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