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Garcia: “Sono soddisfatto di quanto stiamo facendo. Credo ancora allo Scudetto”

"Con Francesco ci capiamo senza parlare, quando sono arrivato a Roma gli ho detto che voglio vincere un trofeo insieme a lui"

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Concentrazione sulla partita contro il Parma, ma il tecnico della Roma, Rudi Garcia in un'intervista rilasciata al quotidiano francese "L'Equipe", ammette: "Sì, credo ancora allo Scudetto".

Sul momento attuale della sua Roma: "Dopo la scorsa stagione le aspettative erano amplificate ma era normale che l'impegno in Champions avrebbe portato via energie preziose. Io sono comunque soddisfatto di quanto stiamo facendo anche se ultimamente abbiamo pareggiato un pò troppo io preferisco sempre vedere il lato positivo delle cose. Qui, invece, vedono troppo spesso solo il negativo".

Il tecnico francese torna sulla contestatissima sconfitta subita a Torino contro la Juventus lo scorso 5 ottobre: "Ci ha dimostrato che siamo in grado di competere con una grandissima squadra. Abbiamo giocato una grande partita e perderla mi ha lasciato un senso di ingiustizia. Dopo sono stato criticato per quella sconfitta ma io dico la verità. Abbiamo subito tre goal irregolari. Ora però siamo a -7 e non si può tornare indietro".

Un commento anche sul suo capitano, Francesco Totti, il leader della sua squadra:"Purtroppo non ha più vent'anni e deve essere gestito. A lui spesso piace arretrare fino a centrocampo ma nel Derby gli ho chiesto di avanzare lasciando la regia a Pjanic e guardacaso ha segnato una splendida doppietta. Con Francesco ci capiamo senza parlare, quando sono arrivato a Roma gli ho detto che voglio vincere un trofeo insieme a lui".

Sui tifosi romanisti invece:"La loro è una passione smodata, quest'anno poi sono stati sorprendenti. Se ho aperto un account Twitter è stato proprio per poter interagire di più con loro".

Contro il Parma il tecnico transalpino potrà contare di nuovo su Gervinho:"So perfettamente cosa può darmi un giocatore come lui. Quando è arrivato qui molti erano scettici. Le sue carattteritische sono la facilità di dribbling e la velocità, non puoi chiedergli di giocare a due tocchi".