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Garcia: “Vogliamo andare direttamente in Champions. Ljajic è un diamante grezzo. La rosa del prossimo anno sarà diversa”

Ecco le parole rilasciate in conferenza stampa dal mister giallorosso Rudi Garcia, alla vigilia della partita contro il Cagliari in programma domani alle ore 15.00 presso lo stadio Sant’Elia:

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Ecco le parole rilasciate in conferenza stampa dal mister giallorosso Rudi Garcia, alla vigilia della partita contro il Cagliari in programma domani alle ore 15.00 presso lo stadio Sant'Elia:

La Roma non vince a Cagliari da diciannove anni. Quale sono le difficoltà di questa gara?

"Dico sempre che è difficile vincere in trasferta. Le statistiche esistono anche per essere smentite. E' quello che deve succedere domani".

Ha detto di guardare avanti. La Juve è favorita per lo scudetto e per l’Europa League?

"Ovviamente, noi faremo in modo di accorciare lo scarto a -5, poi vedremo. Dobbiamo fare il nostro e poi aspettare. Sull’Europa, hanno una squadra costruita per vincere la Champions, vale lo stesso per l’Europa League".

Che momento vive la Roma?

"Non cambia nulla, arriviamo piano piano verso la fine della stagione. Manca un mese e mezzo, ma quando ci sono meno partite la squadra che è indietro ha meno diritto all'errore. Per questo andremo domani per prendere i tre punti, è il miglior modo per avere questo scarto sul terzo e provare a diminuire quello sul primo".

Molti dicono che lei e Conte vi assomigliate come carattere. È così? La meraviglia la litigiosità del calcio italiano?

"Mi conosco abbastanza bene, ma gli altri solo sul fatto di parlare poco tempo prima di una partita. Per parlare di una persona bisogna conoscerla e io non so questa cosa. Le migliori persone sono sempre i giocatori, loro vivono con l'allenatore tutti i giorni. Non ho nulla da dire, quel che mi importa è solo l'avventura della  Roma e andare avanti col mio club".

Ha studiato la gara di andata o le ultime gare del Cagliari?

"Ho rivisto l'ultima gara, ma non ne abbiamo parlato".

Quotidianamente si sentono critiche ai giocatori. Le dà fastidio, visti i risultati?

"Avevamo un obiettivo matematico, quello di tornare in Europa. Questo era il nostro obiettivo e l'abbiamo già centrato. Quando un obiettivo è centrato con tante partite rimaste è normale cambiarlo. Saremo in Champions, ma vogliamo entrarci direttamente. Per il primo posto non abbiamo il destino nelle nostre mani, ma nel secondo sì. Avevo anche un altro obiettivo, fare in modo di giocare per la gioia dei tifosi. Quando vedo Taddei festeggiare con i tifosi, penso che abbiamo raggiunto questo obiettivo. Abbiamo ridato orgoglio e sorriso ai nostri tifosi e i giocatori. L'immagine di Taddei è un esempio clamoroso del raggiungimento di questo obiettivo che era più importante della classifica, che sarebbe stata solo una conseguenza".

Ljajic, lei ha detto che può diventare come Hazard. Vede il suo stesso atteggiamento? Lça segue in tutto?

"Ljajic è come un diamante grezzo, Hazard era lo stesso quando arrivò al Lille. Per Adem può succdere lo stesso. Non dimentico che ha fatto 5 gol e 5 assist".

Quanto in alto vuole che arrivi la Roma per continuare ad allenarla?

"Il più in alto possibile. Penso che bisogna crederci fino alla fine, dopo sarà una stagione eccezionale. Ma dobbiamo fare in modo di andare avanti, perché non è finita. Poi sarà il momento di parlare della prossima stagione coi proprietari e i direttori che sono qui ogni giorno e vedere quello che possiamo fare. Bisogna prima raggiungere questo finale di campionato e fare in modo di essere più in alto possibile. Penso sarà tutto più facile a fine stagione. Se parlo oggi dicendo di stare tutti concentrati sulla partita e inizio a parlare di mercato, non va bene. Non voglio cadere in questa trappola".

Che settimana è stata quella di Nainggolan?

"Abbiamo parlato insieme. Quando un giocatore gioca molto tempo con una squadra e ci è stato molto bene, come nel caso di Radja, è normale che sul piano emotivo sarà una sfida particolare, come sempre quando succede questo. Lui farà il massimo per la Roma, per vincere con noi, con tutto il rispetto necessario".

La Roma ha cambiato il suo modo di giocare, con pressing e difesa alta. Dipende dalla stanchezza avversaria o è un lavoro in preparazione del prossimo anno?

"L'abbiamo sempre fatto, dopo dipende se giochiamo ogni tre giorni. C'è sempre un momento della gara dove c'è questa strategia di dare fastidio al possessore avversario e fare in modo di recuperare alcuni palloni alti per stare più vicini alla porta. Può succedere per tutta la partita, ma bisogna creare spazi che non esistono".

Quest'anno si sente in una posizione più forte a livello di mercato?

"A inizio stagione abbiamo lavorato mano nella mano con Sabatini e l'abbiamo fatto tutta la stagione e lo faremo in futuro. L'unica cosa che cambia è che nel club conta prima l'economia. Vedremo cosa succede a fine stagione, l'unica cosa che sappiamo, anche se non serve a nulla tornare indietro, è che abbiamo avuto bisogno di vendere di più durante il mercato estivo. Ma abbiamo fatto in modo di costruire una rosa per raggiungere l'Europa e l'abbiamo fatto. Le scelte sono state giuste e faremo in modo di farlo anche l'estate prossima. L'unica cosa, e poi mi fermo, è che quando c'è un mercato non esiste di dire che nessuno si sbaglia. Ci sono tanti parametri quando un giocatore arriva. Bisogna vedere il talento, come si inserisce, ha bisogno di tempo. Per questo alcuni giocano alla grande subito e altri che hanno bisogno di tempo. Su questo bisogna sapere questa cosa".

L'attuale squadra può superare un ipotetico girone di Champions?

"Vedremo, già ho risposto a questa domanda. La verità è che la rosa del prossimo anno non sarà la stessa di quest'anno. Forse a Barcellona non cambierà, ma ogni rosa del mondo cambia almeno un giocatore. Vuol dire che per il momento non possiamo rispondere. L'unica cosa su cui siamo d'accordo è che vogliamo la migliore Roma ogni anno, e questa di quest'anno non è veramente male".

Quale delle prossime tre partite sarà la più insidiosa? Ha contromisure per Conti?

"Posso rispondere solo alla seconda, la domanda mi interessa ma non la risposta. Non parlo mai di gare successive. Mi importa solo del Cagliari, loro hanno giocatori forti. Anche il figlio di Bruno Conti è uno di quelli, sono forti anche in attacco. Noi abbiamo le nostre forze e andremo di là per dare fastidio a questa squadra, anche se sappiamo che sarà dura anche per noi, ma faremo in modo che sarà dura anche per loro".

Con l'82% di passaggi riusciti, De Rossi è il centrocampista più utile della Serie A. Contro squadre come il Cagliari, ha pensato di spostarlo più avanti per una maggiore efficacia offensiva? Come lo definirebbe?

"È semplice rispondere, Daniele è un grande giocatore. Uno dei più grandi centrocampisti che ho visto nella mia carriera. Nel mio gioco tocca molti palloni e non perde quasi mai la palla. Ma ha il vantaggio di giocare basso e avere il gioco davanti a lui. È normale che quando un centrocampista gioca più alto e deve prendere più rischi ci sono meno passaggi riusciti, ma quando uno sta davanti deve rischiare, bisogna provare il passaggio decisivo. Daniele lo può fare, ma perché levare un giocatore che dà il meglio davanti alla difesa per alzarlo perdendo equilibrio? Non è il caso, anche se abbiamo giocato più col trequartista che col 4-3-3".