Non c'è altro risultato all'infuori della vittoria. "Mi aspetto che i giocatori diano tutto col Parma", la sicurezza di Rudi Garcia che in conferenza stampa ha affermato con fermezza: "Non abbiamo scelta, non c'è altro da fare che prendere i tre punti". Tecnico e giocatori saranno, fino alle 17 (circa) di domani, come in una bolla di sapone che potrà scoppiare soltanto al triplice fischio del direttore di gara. Concentrati esclusivamente sul Parma (perchè "nonostante la sua classifica è una squadra che non rinuncia, che ha perso solo nel recupero in Coppa Italia contro la prima in classifica. Vuol dire che è una squadra che non molla") Garcia e i suoi non devono pensare al futuro che porterà sfide tanto interessanti quanto delicate: doppio impegno in Europa League e, tra due giornate di campionato, Roma-Juventus. "A che serve pensare all'Europa League o alla fine del campionato? - si chiede il tecnico giallorosso - Da gennaio il nostro atteggiamento è quello di concentrarci sulla prossima partita, fare in modo di vincerla e poi fare i conti. A parte le gare a eliminazione diretta, tutti i momenti della stagione sono importanti". Da qui alla fine della stagione saranno tutte 'finali', partite (certamente da vincere) utili ad accorciare sulla Juventus, ad allungare sul Napoli, e a proseguire il più possibile il cammino in Europa League, ma ci si dovrà pensare solo a tempo debito. "Abbiamo questo doppio impegno col Feyenoord (andata il 19 febbraio in casa, e ritorno in trasferta il 26, n.d.r) ma non conta niente. Non voglio sentir parlare di giovedì né del 2 marzo", la richiesta di Garcia.
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Garcia risparmia Totti e Maicon ma lancia Doumbia: “E’ un bomber ed è pronto” – VIDEO. Obiettivo: tornare a vincere all’Olimpico
Senza Totti e Maicon, ma con Gervinho e Doumbia. Contro il Parma Garcia vuole che in campo emerga il divario che c'è tra le due squadre in classifica: "Non abbiamo scelta, non c'è altro da fare che prendere i tre punti; domani l'unico risultato...
DOUMBIA, UN BOMBER PRONTO PER LA ROMA - Seydou Doumbia è pronto. Lo ha assicurato Garcia in conferenza stampa, ma senza sbilanciarsi, senza rivelare in anteprima se potrà già vestire la maglia da titolare oppure entrare a gara in corso, opzione questa che, salvo sorprese, è la più probabile. "E' dovuto passare per Mosca, ha viaggiato un po' prima di arrivare qua - ha ricordato il mister - ma lo sappiamo che giocatore è e le statistiche lo dimostrano: è un attaccante che la butta dentro, un bomber ed è quello che ci aspettiamo da lui. Ha fatto un solo allenamento, deve capire il gioco della squadra, il suo compito per ora è entrare nel gruppo, dopo la gara di domani avremo più tempo per lavorare".
Insieme a Doumbia, anzi poco dopo, è tornato nella capitale anche Gervinho. Per lui la maglia da titolare è più sicura, ma Garcia non ha voluto caricare il ritorno dell'ivoriano di troppe aspettative. La sua mancanza sicuramente si è sentita, ma di certo, ha voluto far capire l'allenatore giallorosso, le sorti di un'intera squadra non possono dipendere soltanto dall'assenza (o dalla presenza) di un singolo elemento: "Nessuno dei miei giocatori è indispensabile, ma ognuno serve la collettività". E così ha archiviato la questione. Nella lista dei convocati per la gara di domani si notano due assenze 'eccellenti', ma prevedibili: Totti e Maicon. Il numero 10 della Roma "sta recuperando, non sarà convocato perchè bisogna risparmiarlo - la considerazione che ha portato Garcia ad escluderlo - Non rischio il capitano per questa gara, preferisco che si alleni senza pressioni e torni al cento per cento; Maicon invece "ha fatto un ottimo inizio di stagione - ha ricordato Garcia - dopo ha avuto dei problemi al ginocchio, è tornato e adesso è di nuovo fermo. Lavora col suo preparatore fisico ma non sta bene, non sarà convocato domani e speriamo che possa tornare presto".
Quello che poi sperano i tifosi, certamente anche Garcia e giocatori, è che la Roma torni a vincere in casa. I tre punti interni mancano da due mesi e mezzo (30 novembre 2014, Roma-Inter 4-2) ed i tifosi sono impazienti di risentire al termine di una gara quel 'Grazie Roma' che riempie lo stadio Olimpico ed è manifestazione di gratitudine e di un sentimento forte cantato a gran voce. D'altronde Roma, anche al contrario, è Amor.
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