Primato in classifica, ma c’è ancora molto da lavorare. Garcia non vuole distrazioni né rilassamenti nel match di domani contro l’Udinese, soprattutto perché mancheranno due pedine importanti come De Rossi e Salah, squalificati nel match di domenica scorsa contro la Fiorentina. Il ciclo di partite continua, ad attendere la Roma oltre al club friulano c’è l’Inter sabato a San Siro e la decisiva sfida di Martedì contro il Bayer Leverkusen allo stadio Olimpico, nella quale Garcia e squadra si aspettano più che mai la spinta della curva Sud.
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Garcia: “Ora vogliamo accelerare. Non difendiamo il primo posto, attaccheremo i 3 punti” – AUDIO
Le parole del tecnico giallorosso alla vigilia della sfida di campionato contro l'Udinese
La Roma di Firenze è forse la migliore vista in questa stagione, non tanto per il risultato, quanto per la forza collettiva del gruppo, a cominciare dagli attaccanti: “Serve che le cose siano chiare sul piano tattico. Non vale solo per loro due (Gervinho e Salah, ndr), Edin (Dzeko) ha fatto una grande partita di aiuto per la squadra. Ovviamente la squadra aiuterà Edin, è normale che sia così, farà tanti gol. Ma era l'unico modo per seguire la nostra strategia dopo il primo gol, per essere in grado di vincere la partita. Non dico che sia casuale, la squadra deve colpire in modi differenti e deve essere al servizio della giusta strategia per vincere. Domani sarà una gara diversa, vedremo cosa uscirà. Con la Fiorentina il gioco ci ha portato alla vittoria, pur con una strategia diversa”.
Partita, quella di domani, che presenta insidie, soprattutto dopo aver raggiunto il gradino più alto del podio: "La partita che arriva è sempre la più importante, questa volta è ancora più vero. L’Udinese ha capacità, qualità, ha fatto partite importanti. Arrivano da 4 risultati utili. Noi non vogliamo guardare la classifica, ma il giorno dopo aver preso il primo posto sicuramente è il momento per accelerare. Non è che vogliamo difendere il primo posto, noi vogliamo attaccare i tre punti”.
Il tecnico francese potrebbe anche decidere di fare qualche cambio tattico, per far rifiatare alcuni giocatori e concedere qualche minuto a chi è rimasto fuori negli ultimi match. Senza snaturare ovviamente l’identità della squadra: “Manolas? I greci sono forti. Quello di difensore centrale è un ruolo differente. E’ un ruolo che ti chiede un po’ meno sul piano fisico. Dipende dall’atteggiamento della squadra. Quando non siamo bravi sono i giocatori che corrono di più. Kostas lo vedo bene”. Potrebbe far parte degli undici, vista l’indisponibilità di De Rossi, anche Vainqueur: “A Firenze aveva un compito ben preciso, lui doveva dare più un appoggio e un aiuto a Pjanic e Nainggolan. Deve dimostrare anche l’altra fase del suo ruolo, come lo potremo trovare domani ad esempio. E’ un giocatore umile, che pensa sempre alla squadra”.
Udinese, Inter e poi Leverkusen. Testa al campionato, mettendo da parte la Champions? “No, mai – ribatte Garcia -. Io voglio vincere tutte le competizioni a cui partecipiamo. Ovviamente il pane quotidiano rimane il campionato. E’ anche ovvio che per vincere la Champions servirebbe un miracolo. Serve dare tutto nel girone, lo vogliamo superare. Perché scegliere? Siamo in corsa per tutto, andiamo avanti e poi vedremo dove saremo”.
Qui la conferenza integrale:
L'Udinese viene da 4 risultati utili consecutivi. Tra l'altro ha battuto la Juventus, 7 punti in 4 trasferte subendo solo 4 gol gol. Le insidie di questa partita?
Dico sempre che la partita che arriva è sempre la più importante, ma questa volta è ancora più vero. Chi conosce bene il calcio, sa che l'Udinese ha delle capacità, delle qualità, che ha fatto risultati molto importanti, soprattutto nella prima giornata. Arrivano da 4 risultati utili. Noi non guardiamo la classifica nello spogliatoio, so che ci saranno domande su questa cosa. Il giorno dopo aver preso il primo posto sicuramente è il momento per accelerare. Non è che vogliamo difendere il primo posto, per niente, non difenderemo il primo posto. Noi vogliamo attaccare i tre punti di questa partita di domani. Vogliamo fare in modo di vincere partite dopo partite perché 3 punti più 3 punti più 3 punti, e l'abbiamo visto da 4 partite, ci fanno stare bene in classifica. Questo è il nostro stato d'animo
Può essere la vera forza della Roma di quest'anno lo spirito di sacrificio e la voglia di tutti aiutarsi in campo? La prestazione dei tre attaccanti (Dzeko, Gervinho e Salah) a Firenze è emblematica.
Non mi piace che voi torniate sulle prime due stagioni. Non si finisce due volte secondi senza uno spirito di sacrificio e una squadra che lotta tanto. Posso dire che dall'inizio della stagione tutti i ragazzi hanno dimostrato di avere questo atteggiamento collettivo che mi piace molto. Io dico sempre ovunque ho allenato: 'La star è la squadra', anche con grandi campioni. La star deve rimanere sempre la squadra. Se è così ognuno gioca per la squadra, e dopo la squadra, ovviamente, con il suo gioco aiuta i singoli a mettersi in luce.
Se si hanno a disposizione due giocatori istintivi come Gervinho e Salah, come si spiega il lavoro che devono fare di apporto in termini anche di sacrificio per la squadra? Più sull'aspetto tattico o sulla testa di giocatori di questa tipologia?
Serve che le cose siano chiare sul piano tattico, e dopo lo fanno, lo abbiamo visto. Non è solo per loro due. Dzeko, intelligentemente, ha fatto una grande gara di aiuto per la squadra. Ovviamente la squadra aiuterà anche Edin, perché è normale che sia così, lo abbiamo preso perché è un grande campione, un grande bomber, e farà tanti gol, ma era l'unico modo per seguire la nostra strategia dopo il primo gol per essere in grado di vincere questa partita e l'abbiamo fatto. Non dico che è casuale, perché una squadra deve saper colpire in differenti modi e soprattutto deve essere al servizio della strategia giusta per vincere. Domani sarà un'altra gara contro una squadra con un altro modulo di gioco, vedremo cosa ne uscirà. Noi vogliamo concentrarci sul gioco che ti porta alla vittoria. Anche con la Fiorentina è il nostro gioco che ci ha portato alla vittoria, con un atteggiamento di gioco differente dal solito.
Lei insegna che per vincere si ha bisogno di tutti i calciatori. Castan mi era sembrato in evoluzione nel secondo tempo con l'Empoli, poi non l'ho più visto. Maicon con il Carpi aveva fatto una buona prestazione, ora è un mese che non scende più in campo. Delucidazioni su questi due giocatori?
Castan? Lo abbiamo visto tutti, dalla prima giornata in cui ha giocato alla partita con l'Empoli abbiamo visto un Castan tornato, certo, non al 100%. Dopo c'è la concorrenza. Sappiamo che in difesa serve anche avere gli automatismi giusti, e allora la concorrenza fa in modo che giochino i migliori del momento, come faccio sempre. Leo lo sa bene, lui lotta per entrare in questa squadra e deve farlo. Quando per me sarà il migliore sarà in campo. Ci sono tante partite ravvicinate, ognuno avrà la sua possibilità. Maicon ha giocato con Sassuolo e Carpi, anche lui è migliorato da una partita all'altra. Dopo abbiamo giocato molto in trasferta e poco in casa. Visto il bisogno di essere più forti sul piano difensivo, cosa che forse non si è visto tanto a parte la partita con la Fiorentina, mi ha fatto fare delle scelte diverse. Ma è così. C'è un giocatore che nella mia mente può essere sopra ad un altro, ma le cose possono anche cambiare quando riguardiamo le prestazioni individuali. Io sto attento all'atteggiamento di tutti non solo in gara ma anche in allenamento. Ci sono giocatori che si meritano di giocare di più, ma finché la squadra vince, finché abbiamo un equilibrio collettivo, a volte non c'è bisogno di cambiare. Altre invece sì, dipende dal momento.
In pochi giorni si è passato dalla delusione di molti giocatori dopo la partita di Leverkusen al trionfo di Firenze, al primo posto in classifica, all'entusiasmo. Cosa vi siete detti in quei due giorni dopo la partita di Champions? Cosa sta cambiando nel rafforzamento di una difesa che ha preso tanti gol? Anche se lei è un sostenitore del fatto che si vince facendo un gol in più degli altri...
Sì, e questa cosa non la dobbiamo perdere. Sono almeno tre volte che lo dico in conferenza stampa: la squadra che non segna ha difficoltà a vincere le partite. La qualità di questa squadra è quella di poter segnare in ogni momento, dopo avere un equilibrio è importante ovviamente. Il fatto che la squadra abbia pareggiato in Champions League in trasferta stando sotto 2-0 dopo 20' ed è stata in grado di vincere con la Fiorentina: questo mostra che i ragazzi stanno facendo molto bene sul piano collettivo, sul piano mentale, sul piano tattico. Nessuna squadra è perfetta, neanche la nostra, ma noi proviamo a migliorare sempre. Cosa ci siamo detti? Noi siamo rimasti molto positivi dopo Leverkusen. Per fortuna che i ragazzi si sono arrabbiati dopo una partita che si era messa male, 2-0 per il Leverkusen, ma che poi si era messa bene con il 2-4 per la Roma. Quando pareggi così mi aspetto che tutti i miei giocatori siano arrabbiati, e lo erano. Questo è l'atteggiamento giusto. Dopo a freddo bisogna sapere cosa si è fatto. Un pareggio in trasferta in Champions League non è mai un risultato scarso, e soprattutto stando sotto di due gol in 20' la squadra ha risposto in una maniera non bella, ma fantastica. La cosa che ha fatto la squadra sul 2-0... poche squadre lo possono fare, solo le squadre forti mentalmente e forti nel loro gioco. Questo l'ho sottolineato perché sono cose positive. Io preferisco appoggiarmi sulle cose positive che su quelle negative, anche se ovviamente non sono stupido, le cose negative vanno corrette. Penso che un giocatore in fiducia è molto più forte, fa tante più cose, osa di più, rispetto ad un giocatore che ha dei pensieri negativi. Il mio ruolo è questo: sempre mostrare alla squadra che può fare bene, essere positivo in questo atteggiamento.
A Firenze la Roma è andata sotto il 30% del possesso palla, una cosa inusuale, come era successo con il Barcellona. Contro questo tipo di squadre che approfittano molto del loro possesso palla la Roma giocherà sempre così? Le piace più la Roma che sa aspettare, difendere e ripartire in contropiede oppure l'altra che domina? Si aspettava dopo Borisov di ritrovarsi primo in classifica?
Vuol dire che la verità di un giorno può essere ribaltata velocemente nel calcio, soprattutto se si gioca ogni tre giorni. Noi sappiamo che il nostro destino quando giochiamo la Champions, quando si gioca in Europa, è giocare ogni tre giorni. Le cose possono cambiare velocemente. L'atteggiamento giusto è quello di non cadere nel pessimismo quando le cose vanno un po' meno bene, e non bisogna essere euforici perché non serve a niente quando vinciamo. Mi piace la Roma che vince. Io penso che l'identità del nostro gioco è più avere la palla e dare fastidio all'altra squadra con un pressing importante, cosa che a Firenze abbiamo fatto per soli 6' per colpa di Salah. Non è che giochiamo contro il Barcellona o contro la Fiorentina in un modo differente. Era dovuto all'atteggiamento tattico che ho deciso di assumere in questa gara. Contro il Barcellona non è che abbiamo deciso di pressare alto e di aspettare di vincere per andare indietro, avevamo deciso di aspettare e colpire in contropiede e di tirare da metà campo (ride, ndr). Domani vediamo, dobbiamo essere in grado di saper fare tutto, difendere bene, anche quando siamo tutti nel campo avversario. I ragazzi lo sanno fare, sanno come fare e lo devono fare.
Ogni giorno un grande allenatore, un ex, un esperto che dice che la Roma è favorita per lo scudetto, ieri Capello, oppure Lippi, prima Ancelotti. Lo stanno dicendo tutti tranne lei. Si sbagliano?
Siete così tanti che è normale che abbiate bisogno di parere, questo è giusto. Forse in futuro ricordatemi di non dare la mia su tutte le squadre del campionato. A parte gli scherzi, non mi fa né caldo né freddo. Ripeto quello che ho detto: con il primo posto classifica non siamo passati al ruolo di favoriti. La cosa che mi piace è l'atteggiamento dei ragazzi, dopo 9 giornate sono primi e l'hanno meritato perché hanno fatto risultati utili per essere qua, giocando come giocano, migliorando dall'inizio della stagione. Recuperiamo giocatori, ne perdiamo altri, e la squadra continua a fare alcuni risultati buoni che ci portano ad avere 20 punti dopo 9 partite. Era possibile fare meglio, ma adesso non conta guardare indietro, non conta guardare la classifica. Lo dico e lo penso: prendere partita dopo partita e pensare che questa con l'Udinese sia la partita più importante della stagione è l'atteggiamento giusto da avere. Così non ci addormentiamo, la partita che viene è sempre la più importante. Spero che i ragazzi l'abbiano capito. La risposta l'avrò solo domani alle 22.45.
Manolas è l'unico ad aver giocato tutte le partite per 90'. Domani partita ideale per farlo rifiatare? A che punto sono Totti e Keita nel loro recupero?
Francesco e Seydou hanno avuto due infortuni abbastanza importanti sul piano muscolare, stanno recuperando, seguono il percorso di riabilitazione. Quando torneranno non lo so, sicuramente al 100% dopo la sosta. Vediamo se prima della sosta sarà possibile recuperarne uno o l'altro, tutti e due sono importanti. Domani lo sarebbe ancora di più Keita perché ci manca De Rossi, allora dovremo trovare un regista, ma abbiamo soluzioni. Oppure fare senza regista e cambiare modulo di gioco. Manolas? Sappiamo che i greci sono forti. Non è un problema per lui. Quello dei difensore centrale è un ruolo differente. E' un ruolo che ti chiede un po' meno sul piano fisico. Dipende dall'atteggiamento della squadra: quando giochiamo per 84' bassi hanno meno corsa indietro da fare, quando pressiamo molto alti e siamo bravi non hanno tanta corsa da fare, quando non siamo bravi forse sono i giocatori che corrono di più per aiutare la squadra a non prendere gol. Kostas lo vedo bene. Era infortunato prima della sosta per le nazionali, ha potuto non allenarsi per una settimana e recuperare, e dopo prepararsi per queste gare che ha giocato. Per il momento non sta ancora male sul piano fisico, ma ovviamente valuto questa cosa.
E' arrivato il momento di dover fare una scelta tra campionato e Champions League?
No, mai. Io voglio vincere tutte le competizioni a cui partecipiamo. Ovviamente il pane quotidiano rimane il campionato, per noi è così. E' anche ovvio che per vincere la Champions servirebbe un miracolo quest'anno, ma i miracoli fanno anche parte della vita. Prima di pensare a delle cose così miracolose, serve dare tutto nel girone. Il girone lo vogliamo superare. Io non farò calcoli sul fatto di preparare la partita con il Leverkusen perché nella mia mente non esiste neanche questa partita. Esisterà dopo l'Inter. Perché scegliere? Siamo in corsa per tutto, andiamo avanti e dopo vedremo dove saremo.
A Firenze si è parlato poco della prestazione di Vainqueur. Può fare il vice De Rossi?
A Firenze aveva un compito ben preciso. Più unico: quando eravamo sopra le cose erano chiare per chi era sulle fasce indietro, per lui era chiaro di non aiutare quasi mai la cerniera difensiva ma dare più un appoggio e un aiuto a Pjanic e Nainggolan che erano un po' da soli a centrocampo con Dzeko. Questo l'ha fatto bene, dopo deve dimostrare anche l'altra fase del suo ruolo, proteggere la cerniera centrale con due attaccanti, come lo potremo trovare domani ad esempio. E' una cosa che fa bene. Sembra che l'abbia capito bene, dopo lo dobbiamo mettere in pratica. E' un giocatore umile, che pensa sempre alla squadra. Sta imparando l'italiano, sta capendo dove si trova, sta prendendo piacere ad essere nello spogliatoio della Roma. E' una persona veramente per bene. Adesso deve mostrare personalità, come ha fatto con la Fiorentina, e che può essere più di una riserva.
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