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Garcia: “Juve superiore come squadra e come società. Domani pronti a morire sul campo. Chapeau a Gerrard, lui è come Totti” – AUDIO – VIDEO

Le parole del tecnico francese alla vigilia di Roma-Udinese "Il ritiro serve solo se è fatto in maniera intelligente. Ho a che fare con professionisti, non con bambini"

Bruno Di Benedetto

"Non è il momento di spiegare questa cosa: quello che conta è che rimangono tre partite con quella di domani...". La conferenza stampa di Rudi Garcia inizia con gli auspici della precedente, quella in cui il tecnico si era auto-annoiato a furia di ribadire la sua intenzione di parlare solo della partita del giorno dopo.

Invece si finisce con una sorpresa: una auto-domanda su Francesco Totti, cominciata con il tono minaccioso della polemica, ma poi rivelatasi un dolce tributo a Steven Gerrard, oggi in campo per l'ultima volta ad Anfield. "Faccio io la domanda su Francesco perché nessuno me la fa e non è possibile visto che ogni settimana c'è qualcuno che pone una questione sul capitano. Io voglio dire che è un capitano emblematico come Steven Gerrard" – e sorride - Vedete perché dico così? Perché voglio veramente levarmi il cappello davanti a lui, oggi che termina la sua avventura di 17 anni con il Liverpool".

Rudi Garcia si auto-annoia, si auto-interroga... vuole fare tutto lui, anche se quando parla del ritiro, pur da lui fortemente riformato in una formula definita "light" dai giornali, si può cogliere una certa insoddisfazione. "Non ho mai detto che non serva a niente, ma sono Francese e non è nella mia cultura – esordisce - Per me il ritiro mette tanta pressione su una squadra e non sempre è detto che un gruppo ne abbia bisogno. Non siamo la Primavera o il settore giovanile: abbiamo giocatori professionisti. Penso di non dover trattare i miei come bambini, anche se a volte devo fare il papà cattivo".

Il succo è questo, il resto sono parate e affermazioni note: Ljajic non segna da tanto perché è stato male, ma "ora sembra tornato al 100%" . Pjanic e Keita, alle prese con qualche guaio ad inizio settimana, "hanno svolto le sedute più importanti sul piano fisico e tattico", e pure loro sono recuperati. La partita della Lazio di stare non mette pressione, il derby non conta quando lo si giocherà, perché ciò che conta è giocarlo bene e vincerlo, anche se "c'è un regolamento che va seguito e rispettato".

Infine la Juventus è più forte della Roma perché è più forte di tutti in Europa eccetto (per ora) il Barcellona. Si parla di "gap di esperienza, economico, sportivo, di tutto": Garcia dovrà lavorare sodo per tornare ad affermare ciò che affermava ad Ottobre 2014... Infine la domanda sui due allenatori in finale di Champions League: Luis Enrique, ex bistrattato, e Max Allegri, accolto da una generale perplessità quando è stato papabile. Ma Garcia ha già richiuso i boccaporti e torna a parlare del presente, della concentrazione e dell'importanza delle prossime partite per il futuro della sua squadra. Squadra in cui, si legge chiaramente tra le righe, ha tutta intenzione di rimanere.

Ecco di seguito le parole di Rudi Garcia in conferenza stampa:

Perché mancano i gol degli attaccanti?Siamo a fine stagione e nessuno è andato in doppia cifra. 

Ci sono stati tanti parametri ma non è il momento di spiegare questa cosa. Conta che rimangono tre partite con quella di domani e gli attaccanti possono ancora dimostrare il loro vero livello, a parte Gervinho che è infortunato

Ljajic non segna da tre mesi. Come sta?

Nelle ultime tre settimane non l'ho potuto portare in panchina. Contro il Genoa l'ho portato ma non era al 100% ed è tornato solo nell'ultima partita. E' tornato dal problema al flessore che forse deriva da uno alla schiena. Ora sembra tornato al 100%

Si è vista una squadra italiano tornare in finale di Champions dopo tanto tempo. Cosa manca alla Roma per arrivare al livello della Juventus?

Oggi possiamo solo dire che la Juventus è sopra tutti, ovviamente. E' in finale di Champions, di Coppa Italia ha già vinto il campionato. Possiamo sforzarci di ridurre il gap ma sappiamo che sono bravi, come giocatori e come società. Sono sopra tutti.

Un gap di personalità?

Non di personalità: di esperienza, economico, sportivo, di tutto. Bisogna solo guardare le ultime due stagioni.

C'è il rischio che domani si pensi già al derby e si perda concentrazione?

Non ho dubbi sul fatto che saremo concentrati solo sulla gara di domani. Da Gennaio ogni volta che abbiamo fatto male c'è stata una reazione. Domani si deve vedere subito sul campo. Dobbiamo essere pronti a morire sul campo, sappiamo che mancano 3 partite, che siamo secondi e che abbiamo il nostro destino nei nostri piedi. Sappiamo anche che se vinciamo le prossime due partite siamo matematicamente secondi e questo ci può dare un po' di forza in più. Se vinciamo domani siamo vicini al secondo posto.

Sul ritiro non ho mai detto che non serve a niente, anche se non è nella mia cultura. Questo è un ritiro intelligente, che fa sì che la squadra stia insieme e prepari la gara. Per me il ritiro mette tanta pressione su una squadra. A volte una squadra ne ha bisogno altre no. Non siamo la Primavera o il settore giovanile: abbiamo giocatori professionisti. Penso di non dover trattare i miei come bambini, anche se a volte devo fare il papà cattivo

Giocare dopo la Lazio può essere uno svantaggio?

Per me non cambia nulla. Domani c'è solo un risultato che ci interessa. Qualunque risultato esca da Sampdoria-Lazio non cambia nulla domani. Guarderemo tranquillamente la loro partita ma per noi non cambia nulla.

Lei è favorevole o contrario alla posticipazione del derby?

Penso che ci sia un regolamento e che vada seguito e rispettato. Per me poi che giochiamo lunedì, martedì o mercoledì prossimo non cambia nulla; sarà comunque una gara in cui faremo di tutto per vincere. Il giorno non cambia niente.

Perché a tre giornate dal termine del campionato ha sentito l'esigenza di scrivere un regolamento per i suoi calciatori?

Direi "richiamare" il regolamento, più che scriverlo, perché il regolamento c'era già. Abbiamo parlato con i dirigenti e siamo stati d'accordo sul fare questo richiamo alla squadra perché il momento è eccezionale e l'atteggiamento dev'essere eccezionale.

Qualche settimana fa ha detto che i giocatori dovevano rimanere concentrati sul campo e non essere distratti dalle voci di mercato. Ieri Roma e Cagliari si sono incontrate per parlare di Nainggolan. Come sta il giocatore in questo momento?

I giocatori sanno tutti e non c'è bisogno che ogni settimana parli di questa cosa. Sanno di dover rimanere concentrati sulla partita e nient'altro. Non so e non mi importa che cosa sia successo con la società questa settimana, chi ha incontrato chi. E' il lavoro di Sabatini preparare la prossima stagione. A volte ne parliamo, soprattutto a inizio settimana quando siamo lontani dalle gare. Se parliamo di Radja, lui ha sempre di mostrato di dare il 100% per la maglia, qualunque fosse la sua situazione, che sì ancora non è risolta.

I due tecnici che si disputano la Champions League sono stati uno preso in giro da tutta Roma, l'altro non era ben voluto dalla piazza che non lo riteneva abbastanza vincente.

Che posso dire di questo. Non c'ero io quando c'erano gli altri allenatori. Io parlo solo di me stesso e resto concentrato sul campo, sugli allenamenti, su ciò che può mettere la squadra in condizione di vincere. I tifosi è normale che siano contenti quando la loro squadra vince, e quando vince giocando bene. I tifosi qui vogliono vincere dei titoli e la società ha la stessa voglia. Anche l'allenatore che è qua da due anni a questa voglia e con lui i giocatori. Non succederà quest'anno ma almeno raggiungiamo l'obiettivo di inizio stagione che è di qualificarsi per la Champions. Abbiamo l'obiettivo di raggiungerlo perché, anche se da Gennaio siamo andati così così, fino a Dicembre abbiamo fatto un campionato strepitoso, cosa che non è stata debitamente sottolineata. Dobbiamo arrivare secondi. Tutto il resto, vecchi allenatori... sono cose del passato su cui non ho nulla da dire.

Keita come sta? Potrà scendere in campo da titolare? Pjanic come sta con la caviglia?

Loro due si sono allenati normalmente quasi tutta la settimana a parte il primo giorno, in cui abbiamo avuto modo di rimetterli a posto piano piano. Hanno fatto le sedute più importanti sul piano fisico e tattico. Se non succede nulla di nuovo nella prossima ora per me non sono solo disponibili, ma lo sono quasi al 100%.

Faccio io la domanda su Francesco perché nessuno me la fa e non è possibile visto che ogni settimana c'è qualcuno che pone una questione sul capitano. Io voglio dire che è un capitano emblematico come Steven Gerrard. Vedete perché dico così? Perché voglio veramente tirarmi giù il cappello e dire "Chapeaux" a Gerrard che oggi termina la sua avventura di 17 anni con il Liverpool. Noi abbiamo la fortuna di avere il nostro capitano, solo questo,

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