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Garcia: “De Rossi uomo vero, resterà con noi”

(repubblica.it – M. Pinci) – Accorto ma sfacciato, “ambizioso” ma prudente. Rudi Garcia prepara così l’esordio in campionato davanti al proprio pubblico

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(repubblica.it - M. Pinci) - Accorto ma sfacciato, "ambizioso" ma prudente. Rudi Garcia prepara così l'esordio in campionato davanti al proprio pubblico: Roma-Verona segna il debutto assoluto dell'allenatore allo stadio Olimpico, se si esclude l'Open Day di presentazione in cui sulla squadra era piovuto pure qualche fischio preventivo. Diffidenze dissipate dalla vittoria di Livorno. Ora però l'allenatore chiede di proseguire su quella linea: "Abbiamo bisogno di essere squadra non solo per una partita, ma per 38 giornate". Continuità, ma senza proclami: per questo a Ljajic che aveva inserito la Roma subito alle spalle della Juventus il tecnico tira le orecchie: "Queste cose dobbiamo dimostrarle in campo, non in sala stampa". E avverte i tifosi: "So che pensano che con il Verona siano tre punti acquisiti, ma non è così". Intanto, dovrà ricominciare senza le telefonate al suo staff in tribuna: "Vuol dire che userò un piccione viaggiatore".

"IL TELEFONO? USERÒ UN PICCIONE. NOI DIETRO LA JUVE? VA DIMOSTRATO" - "Il telefono no", hanno imposto a Garcia, dopo il debutto livornese. Quello caratterizzato da vittoria e chiamate via linea mobile con il vice Bompard arrampicato in tribuna per vedere dall'alto e riferire accorgimenti e soluzioni. E una soluzione andrà trovata anche a questo problema: "Servono regole uguali per tutti", ammonisce il tecnico. "Domani non faremo nulla. La settimana prossima vedremo con la Federcalcio cosa è vietato e cosa è possibile fare. Ci sono differenze con la Francia, ma sono norme Fifa. Ho bisogno non solo di parlare con il mio secondo, ma anche che le regole siano chiare per tutti". Perché sconti l'allenatore romanista non ne fa né alla federazione, né ai propri giocatori. Nemmeno all'ultimo arrivato, Adem Ljajic. Il serbo aveva stilato la propria griglia con la Roma subito alle spalle della Juventus. Un pensiero che non ha propriamente fatto sorridere Garcia: "Spero che a fine stagione Adem abbia ragione, ma queste cose si dimostrano in campo, non in conferenza stampa". Touché.

"DOBBIAMO ESSERE AMBIZIOSI" - Abbastanza per pensare a un profilo basso del tecnico. Solo però se si decide di affrontarlo superficialmente. Perché Rudi crede eccome di poter giocare alla pari con tutti: "Quante squadre sono più forti di noi? Vedremo... Qui ci sono squadre forti, ma noi dobbiamo essere ambiziosi". Ambiziosi, e fiduciosi: "È importante avere fiducia nel gioco e nella propria squadra". Quella fiducia che devono avere anche tra loro i calciatori: "Abbiamo bisogno di essere squadra non solo per una giornata, ma per 38 giornate. Mi è piaciuta sicuramente la gioia collettiva dopo il primo gol di Daniele, bisogna fare così in tutte le partite. Sicuramente la squadra è forte se è in un buono stato d'animo. Abbiamo bravi ragazzi, quando collaborano si fanno cose buone". Purché non abbassino la guardia: "So che i tifosi pensano che quelli con il Verona siano tre punti già acquisiti, ma non è così. Avremo bisogno di giocare al cento per cento". Che Roma aspettarsi, però, è presto per dirlo dopo 90 minuti appena. Quella che vorrebbe l'allenatore somiglia molto alla squadra vista nel debutto in Toscana: "Preferisco che la mia squadra faccia un possesso palla importante, ma non fine a se stesso, senza fare nulla sul piano offensivo. Il problema è l'equilibrio. Domani saranno sicuramente pericolosi i contropiede avversari, ma dobbiamo essere pazienti. È importante anche adattarsi alla situazione". Senza rinunciare però al possesso: "Quando si ha la palla si rischia di meno".

"DE ROSSI DI PAROLA, RESTERÀ CON NOI" - Intanto resta aperta la grande incognita del mercato. Quel mercato che gli ha portato via Osvaldo, Marquinhos e Lamela, e avrebbe potuto sottrargli anche Daniele De Rossi. Non lo nega, anzi, Garcia: "Daniele non solo è un grande giocatore, ma un grande uomo. Abbiamo parlato dopo le sue vacanze e ci siamo detti che, passata una certa data, si sarebbe fermato con noi. Siccome è un uomo di parola, sarà con noi per tutti la stagione e sono contento di questo". Una conferma implicita alla proposta ricevuta e al rifiuto del giocatore, per rispetto della parola data al tecnico. Non chiedete però a Rudi se il mercato lo soddisfi: a chi lo fa risponde parlando d'altro ("Sono molto felice di non avere infortunati, vuol dire che posso contare sulla mia rosa, che mi piace, ha già vinto a Livorno e avrà anche Ljajic"). Eppure dal mercato aspetta ancora una punta (Bergessio, Demba Ba) in attesa dell'addio di Borriello. Soprattutto a causa dei problemi di Destro, che anche oggi ha lasciato l'Olimpico - dove la squadra si è allenata ("Un'eccezione, volevo fare qui un allenamento in preparazione della partita") con una borsa del ghiaccio all'altezza del ginocchio. "Mattia svolge un programma che procede piano, per essere sicuro che alla fine del piano di recupero giochi con noi. Non è possibile dare una data precisa, speriamo sia con noi il più presto possibile". Intanto, però, si affida ai gol di centrocampisti: Pjanic e Strootman - che con il Verona esordirà in gare ufficiali con la maglia della Roma - in estate, De Rossi e Florenzi al debutto. "Per me - ammette il tecnico - è meglio avere tanti giocatori che possono segnare. Averne solo uno è rischioso, se si ferma la squadra poi va male. Meglio che segnino gli attaccanti, ma per vincere non importa quale giocatore segni".