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Garcia ci riprova: il rafting per riunire la squadra. Ma mancano i senatori

Il tecnico francese tenta di compattare la squadra come due anni fa. Gommone e pagaie per sentirsi di nuovo un gruppo, ma alcuni sono rimasti in palestra con Norman

Jacopo Aliprandi

A distanza di due anni dall'ultima escursione, i ragazzi di Rudi Garcia ritornano sul raft, riabbracciando le pagaie e reindossando le mute per avventurarsi nelle rapide del Torrente Noce.

«Serve a fare gruppo. Rappresenta la nostra stagione: siamo sulla stessa barca e dobbiamo arrivare a destinazione», le parole di circa 24 mesi fa del tecnico francese quando, appena approdato alla Roma, aveva deciso di annullare la seduta pomeridiana nel ritiro di Brunico per portare i suoi nuovi giocatori sul gommone a Campo Tures. Un'iniziativa, quella del rafting, che è servita a cementare un gruppo che poi, nei mesi successivi, ha fatto del lavoro di squadra una delle armi fondamentali per raggiungere l'obiettivo secondo posto e la qualificazione in Champions League.

A distanza di due anni il clima all'interno della team è cambiato. Cessioni importanti, non solo sul piano tecnico ma anche umano, una squadra che ha perso lucidità e la grinta che la portava a combattere su ogni pallone, e un gruppo (staff compreso) davvero poco unito. Durante la passata stagione le prestazioni in campo, ma anche alcuni avvenimenti extra calcistici, hanno portato una frattura all'interno della Roma, aumentando di gran lunga le difficoltà ad arrivare al raggiungimento del secondo posto in campionato. L'aria poco serena che si respirava qualche mese fa invade anche l'hotel che ospita i giallorossi a Pinzolo. Da giocatori che non vorrebbero trovarsi qui, e che costantemente hanno in mano il telefono aspettando la chiamata di un altro club - vedi Destro e Gervinho - alle crepe che continuano ad intravedersi tra la società e l'allenatore.

Forse a chi potrebbe servire veramente questa escursione è proprio Garcia. Qualche scelta sbagliata durante lo scorso campionato, condita anche da un'innegabile dose di sfortuna. Ma tra la scelta del preparatore atletico (il Rongoni tanto colpevolizzato), la poca flessibilità nel cambiare modulo e i giocatori in campo, il tecnico francese ha considerevolmente perso la fiducia della dirigenza, tanto che in molti prospettavano un addio a fine stagione. E invece il transalpino è ancora qui, ad allenare i suoi, sebbene le ferite non si siano ancora ricucite. Il mercato è sicuramente uno dei punti di maggiore divisione: un solo arrivo fino ad ora, Iago Falque, e poche possibilità di vederne altri nel breve. La frecciatina è stata scoccata anche durante la presentazione della squadra, nella piazza di Pinzolo: Garcia, durante il suo intervento, ha evidenziato come il gruppo sia "simile a quello dell'anno scorso, ad eccezione del nuovo arrivato Falque", e il volto mostrato quando si è seduto diceva tutto: serio e sguardo fisso sul suo vicino di posto, Baldissoni.

L'assenza dei 'senatori' della squadra - Totti, Maicon, Strootman, Florenzi, Gervinho e De Sanctis - all'iniziativa organizzata dal tecnico francese, ne ha parzialmente compromesso gli intenti. A fare rafting insieme a Garcia c'erano i nove Primavera, più Cole e Destro, sul piede di partenza. Dei giocatori che presumibilmente vedremo ancora a settembre c'erano solo Castan, Iturbe, Paredes, Falque, Sanabria e Uçan. Tra lo staff non erano presenti Norman e Lippie, rimasti a Pinzolo a dirigere l'allenamento de disertori in palestra. Un quadro abbastanza desolante se l'intento era quello di riunire il gruppo.

"Siamo sulla stessa barca e dobbiamo arrivare a destinazione", diceva Garcia. L'allenatore vuole provare a risanare l'incrinatura, sfruttando qualsiasi mezzo a disposizione. C'è risentimento anche da parte sua, ma a destinazione si può arrivare solo se si è uniti. E allora pagaia in mano e manovrare, per superare gli ostacoli e far sì che il viaggio sia meno complicato e più in discesa.