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Garcia: “Il bilancio è positivo. Essere oggi secondi nel girone di Champions mi sorprende. Peccato per il primo tempo a Napoli”

Il tecnico francese nell'intervista in esclusiva ai microfoni del canale tv ufficiale.

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Rudi Garcia a tutto campo. Il mister giallorosso è stato intervistato oggi negli studi di Roma Tv, concentrandosi non solo sul campo o su analisi tattiche ma anche su aspetti importanti della sua vita e della sua visione del mondo. "Non vado d'accordissimo con le telecamere a bordo campo ma voi siete bravi ma non voglio dare informazioni agli avversari". Un inizio di stagione, che nonostante qualche passo falso vede la Roma in corsa per tutti gli obbiettivi. "Non me l'aspettavo di essere secondo dopo aver incontrato due volte il Bayern Monaco e il Manchester City in casa loro. Non rimpiango neanche la gara col Bayern Monaco, mentre a Napoli non siamo proprio entrati in partita. Io comunque non cambierò mai nè l'atteggiamento mio nè quello della mia squadra".

Un presente finora scintillante ma anche un passato da ricordare. Come l'incontro con Walter Sabatini. "Walter mi piace tanto, è molto psicologo ed intuitivo, anche io sono intutitivo.A me piacciono le sfide, quando mi hanno proposto la Roma io ho accettato". Non solo Sabatini però. Anche Pallotta ha fatto breccia nel cuore di Rudi Garcia. "Il presidente è una persona molto paternale. Quando sono andato in America ho incontrato lui, la sua famiglia ed anche la sua squadra. Si vedeva che c'era un ambiente familiare, felice dove tutti sono amici". Dal progetto firmato negli uffici di New York e Boston fino al campo. Il mister scopre qualche carta delle strategie della sua Roma. "Cerchiamo di conquistare la palla nella metà campo avversaria, così con due tre passaggi abbiamo la possibilità di fare gol. Noi puntiamo a far stancare l'avversario, oltre che fisicamente anche mentalmente. L'unica cosa importante è che chi si trova sulle fasce deve tornare indietro ad aiutare il terzino".

 

Tra Roma e Lille, Garcia ha sempre scelto un modulo che variasse tra il 4-3-3 e il 4-2-3-1. "Con Pjanic è molto semplice cambiare modulo in corso. E' un nostro bonus. Mettere un difensore in più per difendere il risultato fa si che la squadra avversaria stia sempre con il pallone tra i piedi nella tua metà campo. Preferisco mettere giocatori freschi ma non cambiare modulo". Un pensiero poi nel finale, non pò che andare ai tifosi alla lotta contro il razzismo. "La società deve prendere spunto dallo sport, perchè nello sport nessuno pensa a queste cose, si pensa solo a battere l'avversario, sempre nel massimo rispetto, indipendentemente da tutto. Qui a Roma si parla di questo fantasma, l'ambiente che non si sa bene chi sia se la stampa o i tifosi. L'ambiente sono quei tifosi che anche dopo la doppia sconfitta col Bayern e quelle di Torino e Napoli ci stanno vicino e ci fanno sentire il calore.".

L'INTERVISTA DI RUDI GARCIA PAROLA PER PAROLA

La sua sensazione di stare nei nostri studi?

Sono molto belli questi studi. Io seguo Roma Tv ma anche Roma Radio. Io non vado d'accordissimo con le telecamere a bordo campo ma voi siete bravi. A volte non voglio che vengano ripresi dei movimenti tattici, non vado d'accordissimo con le telecamere a bordo campo ma voi siete bravi, non voglio dare informazioni agli avversari.

Il suo libro è una riflessione sul suo cammino...

"Si quando ho iniziato questo progetto ero convinto che non ci fosse niente da scrivere, invece abbiamo fatto trecento pagine. Io sono un uomo del presente. Se ci fermiamo a riflettere vediamo che siamo secondi in campionato ed in Champions League. Ho cancellato la gara con la Juve, e togliendo quella con loro siamo perfettamente alla pari.

Si aspettava di essere secondo dopo quattro giornate di Champions?

No, non me l'aspettavo di essere secondo dopo aver incontrato due volte il Bayern Monaco e il Manchester City in casa loro. So per esperienza quanto sia importante vincere la prima partita in casa in Champions.

Ha dei rimpianti?

"No, io non rimpiango neanche la gara col Bayern Monaco. Anche li abbiamo avuto, dopo il gol subito, l'occasione di poter pareggiare con Gervinho. Poi abbiamo avuto un calo mentale ed è andata come è andata. A Napoli invece non siamo proprio entrati in partita. Io comunque non cambierò mai nè l'atteggiamento mio nè quello della mia squadra".

(l'emittente fa vedere una clip dedicata a Garcia dal giorno del suo arrivo alla Roma fino ad oggi)

E' questa la nostra copertina di questa intervista. Condivide quanto detto nella clip?

"Si si, mi piace tornare a vedere l'inizio di questa avventura, era un momento difficile e non è stato facile uscirne".

Qual'è il suo rapporto con Walter Sabatini?

"Walter mi piace tanto, è molto psicologo ed intuitivo, anche io sono intutitivo. A me piacciono le sfide, quando mi hanno proposto la Roma io ho accettato".

Le piacciono le sfide, ma anche le persone che vengono dal basso, vero?

"Si, mi piace chi, anche vivendo nelle difficoltà, con ambizione riesce a seguire la propria passione ed ottenere risultati".

De Rossi quando ancora non la conosceva, in camera con Pirlo, vide il suo video che cantava il Porompopero. Lei ha anche questo lato artistico?

"Sono una persona allegra, mi piace fare gli scherzi. Può essere una cosa positiva ma anche negativa. Oggi con la rete, con internet, i media possono gettare fango sulle persone anche in questo modo. Mi piace che De Rossi abbia detto è arrivato un chitarrista ma abbiamo trovato anche un allenatore".

Pallotta le chiese più volte se fosse a suo agio?

"Il presidente è una persona molto paternale. Quando sono andato in America ho incontrato lui, la sua famiglia ed anche la sua squadra. Si vedeva che c'era un ambiente familiare, felice dove tutti sono amici"

Passando alla tattica, L'aggressione della squadra sui difensori avversari è la cosa che si vede di più nei suoi schemi...

"Cerchiamo di conquistare la palla nella metà campo avversaria, così con due tre passaggi abbiamo la possibilità di fare gol. Non voglio che i miei giocatori restino indietro, mi piace che tutti si posizionino in modo da poter conquistare subito il pallone".

Manolas e Mapou si sono subito integrati...

Si, mi ricordo contro la Fiorentina, dopo soli due giorni di allenamento insieme, sembrava fossero qui da anni".

Passiamo a parlare del vostro possesso palla...

"Il possesso palla serve per creare degli spazi e trovare facili conclusioni. Dobbiamo spostare il pallone sulle fasce, anche con cambi di campo, inserirsi e cercare la conclusione".

Il possesso palla stanca l'avversario?

"Noi puntiamo a quello, oltre che a quella fisica soprattutto quella mentale. Se non tocchi mai il pallone ti stanchi anche di testa".

Il lavoro degli attaccanti

"A me non importa come si posizionano i tre davanti. L'unica cosa importante è che chi si trova sulle fasce deve tornare indietro ad aiutare il terzino"

La squadra ha la capacità di ribaltare in fretta il campo?

"Si, è un nostro vantaggio. Quando hai giocatori velocissimi come Gervinho ed Iturbe è molto più facile".

Gervinho è entrato in quasi tutti i goal della Roma

"Lui è uno che non segna tantissimo, ma fa quasi sempre il penultimo o l'ultimo passaggio. Si crea le occasioni da solo".

(gli portano un campo di Subbuteo con due squadre sistemate sul tavolo da gioco una delle quali è la Roma)

Chi prenderebbe oggi tra Roma e Lille?

"Io ho trascorso undici anni a Lille, cinque da allenatore e sei da giocatore, saranno sempre nel mio cuore ma non sono il mio presente. Io vivo il presente quindi scelgo la Roma".

Cambia mai modulo durante la partita?

"Si, con Pjanic è molto semplice cambiare modulo in corso. E' un nostro bonus"

Ha mai difeso con la difesa a tre?

"Si, ma solo a partita in corso. Mettere un difensore in più per difendere il risultato fa si che la squadra avversaria stia sempre con il pallone tra i piedi nella tua metà campo. Preferisco mettere giocatori freschi ma non cambiare modulo"

Noi speriamo che possa restare qui 20 anni, ma ci pensa a diventare un giorno Ct della Francia?

"E' un altro mestiere. Non hai la squadra sotto mano tutti i giorni e devi andare a vedere le partite durante il week-end. Non è al momento nei miei piani. Questo lavoro ti mangia le energia, quindi quando vuoi ricaricare le energia fare il ct è una buona soluzione".

"Che tipo era il presidente del Lille?

"Era un personaggio importante, è l’unico presidente che ha vinto la Champions in Francia. Lo ha vinto contro il Milan. Ero sul suo aereo privato e l’ho conosciuto così la prima volta. Poi mi ha fatto andare a vedere il Marsiglia, un pubbilco molto caldo. Ho guardato la partita e ci siamo messi d’accordo poi un giornalista mi ha chiamato dicendomi che era saltato tutto".

"Il contrario che è stato con i dirigenti della Roma?

"Il sale della vita e le opportunità si fanno sugli incontri. Ero curioso di vedere i dirigenti romanisti. Ero tranquillo con un anno di contratto col Lille. Stavo riflettendo, potevo continuare, trovare un progetto come la Roma o fare il commentatore che è una cosa che mi piace. Se non avessi fatto l’allenatore il giornalista era una cosa interessante".

Come combatterebbe il razzismo e l'intolleranza?

"La società deve prendere spunto dallo sport, perchè nello sport nessuno pensa a queste cose, si pensa solo a battere l'avversario, sempre nel massimo rispetto, indipendentemente da tutto".

Il suo rapporto con i tifosi?

"Sono andato in settimana a Tor Vergata all'università. Quell'incontro mi ha motivato e caricato. Qui a Roma si parla di questo fantasma, l'ambiente che non si sa bene chi sia se la stampa o i tifosi. L'ambiente sono quei tifosi che anche dopo la doppia sconfitta col Bayern e quelle di Torino e Napoli ci stanno vicino e ci fanno sentire il calore. Ho detto ai ragazzi che quest'anno dobbiamo festeggiare qualcosa con i nostri tifosi".

Ora c'è l'iniziativa da parte della società di avere un nuovo pulman personalizzato con il brand e anche le foto dei tifosi. Che ne pensa?

"E' una cosa molto bella. Io l'ho suggerita a Baldissoni, Sabatini e Zanzi perchè ho sempre pensato che andare in tutta Europa e presentarsi negli stadi con il nostro pulman ci avrebbe fatto diventare un grande Club"

Nel suo libro c'è scritto: Per sempre il nome di mio padre. Vule aggiungere qualcosa su questo?

"Lui mi dà la carica, dall'alto mi guarda e mi dà la motivazione per andare avanti sempre ogni giorno".

FINE