news as roma

Garcia alla Capello, ma la Roma è sempre Totti. Braccio e mente da capolista

Da una Trigoria in trincea ai tifosi in festa a Fiumicino. Con un filotto impressionante di cinque vittorie la Roma cambia la sua stagione guardando dall’alto la classifica, risvegliando speranze e alimentando sogni.

Redazione

Da una Trigoria in trincea ai tifosi in festa a Fiumicino. Con un filotto impressionante di cinque vittorie la Roma cambia la sua stagione guardando dall'alto la classifica, risvegliando speranze e alimentando sogni.

A rimanere con i piedi ben piantati sono pero' i due condottieri, la mente e il braccio di questo miracolo non annunciato: il tecnico Rudi Garcia, accolto con scetticismo, e il capitano Francesco Totti, terminale e propulsore del gioco della Roma, binomio affidabile che rassicura lo spogliatoio e i tifosi.

Il francese dagli occhi di ghiaccio sta forgiando un collettivo che si apre e chiude a fisarmonica, uno per tutti e tutti per uno. Una squadra compatta, grintosa e responsabile che ricorda quelle che hanno fatto il successo di Fabio Capello, condottiero duttile, accorto e vincente. Non a caso Capello e' il tecnico dell'ultimo scudetto giallorosso dopo avere costruito un complesso forte e coeso che aveva il suo gioiello proprio nel giovane Totti. Ma Garcia ha messo insieme cinque successi di fila in avvio e in Italia negli ultimi 20 anni ci era riuscito solo Capello: nella stagione 1992-93 potendo contare Van Basten, Rijkaard, Gullit riusci' ad arrivare a sette vittorie di fila. Poi Don Fabio si e'  fermato a cinque nella Juve 2005-2006, ma l'exploit e' stato cancellato da calciopoli.   Se a Roma il ricordo di Capello e' offuscato dalla fuga notturna alla Juventus, la sua lezione tecnica rimane pero' indelebile. Da allora ci sono stati altri secondi posti con lo stesso Capello, con Spalletti e anche con Ranieri, ma e' sempre mancato il colpo di reni. Punto di riferimento costante e' sempre stato, e continua a essere, Francesco Totti. Anche ieri e' bastato il suo ingresso per fare il salto di qualita' e la Roma e' passata con Benatia e poi ha chiuso il conto con Gervinho, su imbeccata del capitano. Da Delvecchio a Gervinho sono tanti i compagni di strada che Totti ha fatto decollare, esaltati dal suo esempio e dai suoi assist.  Nella Roma dello scudetto 2001, che Capello schierava con un 3-4-1-2 che variava con i ripiegamenti di Candela e Delvecchio, Totti duettava con Batistuta e creava assist per gli inserimenti di difensori e centrocampisti. Nel 2004, anno del secondo posto con Capello, ecco un 4-4-2 con Chivu e Panucci in difesa, Dacourt e Mancini a centrocampo con la coppia (poi scoppiata) da sogno Totti-Cassano. E il capitano aveva proprio in Cassano e Mancini gli altri funamboli per un gioco brioso che ha portato al secondo posto dietro al Milan. Poi e' arrivato Spalletti con tre terzi posti dal 2006 al 2008 (il primo a tavolino dal quinto effettivo per la squalifica di Juve, Milan e Fiorentina) con il tecnico toscano che ha proposto un inedito e fruttifero 4-2-3-1 con Totti termine unico per gli inserimenti di Mancini, Perrotta e Taddei. Per un lungo periodo gli avversari non riuscivano ad arginare questo schema e la Roma e' finita alle spalle solo dell'Inter di Mancini. Poi l'ultimo secondo posto e' stato nel 2010: a cospetto della formidabile Inter del triplete la Roma accorta e volenterosa di Ranieri si e' arresa solo all'ultima giornata. Nel 4-4-2 (con diverse varianti) del tecnico romano Totti ha fatto coppia con Vucinic oppure con Batista o Menez.

Il vizietto del gol e dell'assist il capitano non lo ha perso neanche ora che compie 37 anni: suoi i passaggi nei gol di De Rossi (Livorno), Balzaretti (Lazio) e Gervinho (Samp) oltre che la rete del vantaggio a Parma. Con l'intramontabile Totti e lo stratega Garcia la Roma manda un messaggio alla serie A: il cammino e' lungo ma il primo posto non e' frutto del caso.

(ANSA - di Giorgio Svalduz)